Rossella Alessandrucci
Luigi Ballarin
Alberto Baumann
Simone Vera Bath
Giancarlino Benedetti Corcos
Claudia Berardinelli
Paolo Camiz
Francesca Cataldi
Giulia Colletti
Osvaldo Contenti
Silvia Dayan
Michele De Luca
Gerardo Di Salvatore
Gabriella Di Trani
Roberta Filippi
Martina Fiorentino
Eva Fischer
Stefano Frasca
Salvatore Giunta
Jonathan Hynd-Kalos
Silvana Leonardi
Massimo Liberti
Mario Lo Prete
Lughia
Maria Grazia Lunghi
Paolino Mancini
Teresa Mancini
Anna Massinissa
Gabriele Mazzara
Pancho Monty Ray Garrison
Massimo Napoli
Giordana Napolitano
Massimo Nicotra
Sara Palleria
Marcello Paternesi
Patrizia Pieri
Rossella Pompeo
Eliana Prosperi
Ferdinando Provera
Elvi Ratti
Rodolfo Roschini
Jack Sal
Simona Salvuccelli Ranchi
Angela Scappaticci
Barbara Schaffer
Roberto Silvestrini Garcia
Spiritoliberok
Ivano Tomat
Vittorio Pavoncello
Giuseppe Salerno
La collettiva vuole essere un gemellaggio virtuale tra il Giorno della Memoria (27 gennaio) e la Giornata Mondiale dell'Africa (25 maggio). 50 artisti offrono il loro libero contributo alla trattazione di tematiche sul razzismo che accomunano le due ricorrenze.
a cura di Vittorio Pavoncello e Giuseppe Salerno
Da un’idea di Vittorio Pavoncello un gemellaggio virtuale tra il Giorno della Memoria (27 gennaio) e la Giornata Mondiale dell’Africa (25 maggio) 50 artisti offrono il loro libero contributo alla trattazione di tematiche sul razzismo che accomunano le due ricorrenze.
Le influenze dell'arte africana sulle avanguardie del ventesimo secolo sono ben note tanto da essere incluse in ciò che i nazisti definirono "arte degenerata". Ciò che risulta curioso, paradossale e inquietante è il fatto che mentre l'arte occidentale andava sempre più aprendosi a mondi e culture altre, senza alcuna discriminazione razziale e prefigurando quella che sarebbe divenuto un pianeta multiculturale, la società si chiudeva in forme di segregazione sempre più ferree fino a giungere all'eliminazione sia delle persone fisiche sia delle arti che a quella mescolanza di forme e modelli si andava ispirando.
Gli artisti delle avanguardie storiche, nell’aprirsi alle forme d’arte africana, sperimentavano in senso positivo quella de soggettivazione dell’identità che nei lager nazisti veniva imposta come privazione di qualunque diritto umano. Molti furono gli artisti che s’ispirano alle teorie intraviste, nelle sculture e geometrie decorative africane, come nuove forme di interazione dello spazio e del tempo. Fra questi Picasso, Braque, Derain, Matisse, Kleee Modigliani, per citarne solo alcuni.
Una mostra che unisca oggi artisti contemporanei su temi che vanno dall'avanguardie storiche, alla schiavitù, alla Shoah, all’Africa e all’Europa incrementa il dialogo fra i due continenti, quello europeo e quello africano, in un unico spazio culturale unito dall’arte. E come gli artisti occidentali vedevano nei volti delle maschere africane un archetipo con il quale confrontarsi, oggi, che sempre più i volti i gesti della shoah ci appaiono come maschere, il confronto è con un archetipo che è la stessa memoria.
La rassegna si arricchisce, nei giorni di esposizione delle opere, con i seguenti eventi:
25 maggio h 19
“Variazioni su Al Jolson” ovvero “Il Dolore del Contrasto”
Ro’ Rocchi performance
Alpha Dieme ai tamburi
h 20
ONDULA MOVULA
Isabella Venantini danza
AFRO-EMBE’ di Artale Afro Percussion Band musica
26 maggio h 18
Laura Boldrini e Anna Foa
(Immigrazioni e concetto di Genocidio)
incontro
27 maggio h 18
Gemma Vecchio Associazione Casa Africa
Incontro
28 maggio h 18
letture dei poeti
Roberto Piperno, Deborah D’Agostino, Ribka Sibhatu , Ndjock Ngana, Michele De Luca
“I piedi di Abele Bekila” spettacolo performance di Stefano Lucarelli
Inaugurazione mercoledì 25 maggio ore 19
Galleria Spazio Ottagoni
Via Goffredo Mameli, 9 - Roma
Orario: 17-20
ingresso libero