'Una mostra di prossima apertura e un libro, presto in uscita, che segnano la scoperta di un nuovo fotografo, che fanno finalmente conoscere al grande pubblico l'opera di un autore come non se ne conoscono in Italia, dove la storia della fotografia e' stata pesantemente segnata dalla retorica celebrativa di regime.' Gianfranco Arciero
Una mostra dal 1 al 29 dicembre al Ridotto del Teatro del Popolo di
Castelfiorentino , una tavola rotonda con Francesco Guccini, Sergio Staino,
Gianfranco Arciero, Paolo Chiozzi e la pubblicazione di un nuovo importante
libro per approfondire la conoscenza del fotografo castellano.
'Una mostra di prossima apertura e un libro, presto in uscita, che segnano la
scoperta di un nuovo fotografo', che fanno finalmente conoscere al grande
pubblico l'opera di un autore 'come non se ne conoscono in Italia, dove la
storia della fotografia è stata pesantemente segnata dalla retorica celebrativa
di regime '. A parlare così della figura e della personalità di David
Bastianoni è Gianfranco Arciero, docente di giornalismo fotografico alla Luiss e
di storia e tecniche della fotografia presso il Dams dell'Università Roma Tre. E
a sanzionare la felice scoperta di oltre 33mila foto uscite dopo lunghe
operazioni di restauro e catalogazione dal Fondo Bastianoni concorrono, oltre a
critici e studiosi italiani ( il cofanetto delle foto di David Bastianioni
promosso dalla Banca di Credito Cooperativo di Cambiano e dal Comune di
Castelfiorentino è stato premiato a Orvieto Fotografia 2002), anche fotografi e
galleristi stranieri come il francese Pierre Jouve che sta progettando una
mostra fotografica di Bastianoni a Parigi. E c'è già chi avanza paragoni
importanti fra il realismo fotografico di Bastianoni, fra il suo bianco e nero
scabro e insieme intenso e vibrante, e quello di un maestro indiscusso della
fotografia come Henri Cartier Bresson. Sotto molti riguardi, poco importa se
David Bastianoni (1900-1986) non uscì quasi mai dai confini della sua
Castelfiorentino, le centinaia di ritratti di persone, di scene di lavoro e di
vita toscana realizzati con la sua Leica rappresentano una formidabile storia
per immagini degli anni bui in cui l'Italia precipitava verso la guerra e di
quelli che seguirono, gli anni di speranza nella ricostruzione, della ripresa:
un modo unico di raccontare la grande storia attraverso piccoli, intelligenti,
squarci di microstoria.
Così, se la prima parte dell'antologica di Bastianoni, un anno fa, mostrava in
suggestiva progressione cinematografica immagini drammatiche degli anni del
fascismo e della guerra nella mostra che aprirà i battenti al Ridotto del Teatro
del Popolo di Castelfiorentino il prossimo 1 dicembre si vedranno soprattutto
scene di piazza, immagini di grandi manifestazioni popolari, scene di
ricostruzione, ma anche e soprattutto straordinari ritratti individuali, la
speranza e la vita reale di tutti i giorni raccontata negli sguardi della gente.
Sguardi rubati, presi dalla strada, liberi dalla fissità innaturale della posa.
In tutto più di 350 immagini che il figlio Roberto Bastianoni, (fotografo
professionista e nome famoso nel mondo della moda) è riuscito con grande
passione e dedizione a cavare dai grandi rulli di pellicola del padre rimasti
avvolti per più di 50 anni.
'Fotografo che viveva di un altro lavoro, quello di sarto, con lo sguardo più
rivolto alla sua Leica che alla Singer, David Bastianoni fu tutt'altro che un
dilettante, si può considerare a pieno titolo una pietra miliare della nostra
fotografia ' , racconta Gianfranco Arciero nell'introduzione al secondo volume
di fotografie di Bastianoni adesso in uscita. 'David non ha soltanto attestato
con sensibilità e fedeltà la memoria storica del paese ma ha fornito allo
studioso di oggi e allo studioso a venire il significato autentico di precisi
momenti e significativi passaggi della nostra società .- dice Arciero - La sua
attenzione storico-documentaristica è caratterizzata da una straordinaria onestÃ
intellettuale, requisito purtroppo non comune nella narrazione fotografica.
Penso a quante volte David ha lasciato in tutta fretta il suo laboratorio e
impugnando la sua fedele Leica si è portato sul posto dell'evento, quasi a dover
rispondere del suo operato a un esigente committente. E David Bastianoni era
committente di se stesso '.
E più in là Francesco Guccini, che- insieme a Roberto Bastianoni,a Marco Hagge a
Sergio Staino a Paolo Chiozzi dell'Archivio fotografico toscano e allo stesso
Arciero - sarà protagonista il 25 novembre di una tavola rotonda sul significato
della fotografia di Bastianoni.'Guardo le foto di David e vedo una piccola
storia di una piccola parte dell'Italia che poi vuol dire tutta Italia ', dice
il cantautore emiliano, cultore e studioso di storia popolare , di recente
insignito con la Laurea honoris causa dall'ateneo bolognese. 'Vedo una storia
d'Italia catturata nei momenti topici della nostra esistenza. In quelle foto c'è
tutta la vita di un paese durante un periodo che va dal fascismo al dopoguerra
spiega Guccini - Ci sono i gerarchi e le divise della dittatura, ma anche le
manifestazioni per la riconquista della libertà , i volti noti di Togliatti e Di
Vittorio. La povera gente che si intreccia ai poveri grandi simboli di
aspirazione a un benessere che verrà , le immagini di sport non ancora
miliardari, e le feste i balli, le orchestre che a me, più o meno del mestiere,
fanno una particolare impressione , con amplificazioni da pochi watt, un solo
microfono , una vecchia chitarra di legno. Ma quello che mi colpisce di più sono
i visi, le pose, frutto chiaramente di un'altra epoca, mentre da un manifesto
elettorale occhieggiano foto di divi del cinema americano, altra razza, altro
pianeta, distante anni luce da noi'. E di quei volti scrive, in una nota intima
e personale, il fotografo Roberto Bastianoni: 'amici divisi dal tempo e dalla
vita, amori promessi in un ballo sull'aia, guerre vinte e perdute e poi di nuovo
speranze e passioni, tutto riappare chiaro e ringiovanisce chi lo ha vissuto e
svela agli altri il senso di una storia sentita solo raccontare'.
Con la seconda mostra e con la pubblicazione del secondo volume di foto di David
Bastianoni si conclude così la prima fase del progetto, 'ma il lavoro di
diffusione e di conoscenza del fondo Bastianoni proseguirà ancora ' assicura
Paolo Regini, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano. 'Il
grande successo di pubblico e di critica che hanno riscosso il primo volume e la
prima tranche della mostra' gli fa eco Laura Cantini, sindaco di
Castelfiorentino 'ci incoraggia a proseguire nel progetto di valorizzazione di
questo immenso patrimonio fotografico che poi più correttamente è patrimonio
culturale tout court, fondamentale per lo studio della storia non solo locale".
La mostra antologica di David Bastianoni è al Ridotto del Teatro del Popolo di
Castelfiorentino (Fi), dal 1 al 29 dicembre 2002. Apertura al pubblico:
festivi, ore 10,30-12,30 e 16- 19. Feriali: ore 16- 19
Per informazioni: Comune di Castelfiorentino tel.0571- 686307 fax 0571-686387
Ridotto del Teatro del Popolo di
Castelfiorentino (Fi)