Fondazione Querini Stampalia
Venezia
Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252
041 2711411 FAX 041 2711445
WEB
Marisa Merz / Ian Kiaer
dal 30/5/2011 al 22/10/2011
mar-dom 10-18

Segnalato da

Simona Cupoli




 
calendario eventi  :: 




30/5/2011

Marisa Merz / Ian Kiaer

Fondazione Querini Stampalia, Venezia

Nel 2006 Marisa Merz e' stata ospite della fondazione elaborando una serie di suggestioni che sono confluite in questo progetto espositivo. Sono raccolte opere storiche e inedite che tracciano il suo percorso negli ultimi anni; soprattutto disegni, tracciati a grafite su tela o a pastello e cera su cartone in uno stile sintetico e a volte evanescente, il tema del volto e' centrale di tutta l'esposizione. 'Il baciamano' di Ian Kiaer si sviluppa come una riflessione sul gesto minimo, prendendo a modello due complesse figure: quella del pittore veneziano di genere, Pietro Longhi e quella dell'architetto Carlo Scarpa uniti dall'interesse per i gesti marginali e gli intimi cambiamenti di registro. Interventi composti di oggetti, sculture, piccole installazioni e dipinti danno vita ad uno spazio sospeso.


comunicato stampa

Marisa Merz
Non corrisponde eppur fiorisce
a cura di Chiara Bertola

La mostra alla Fondazione Querini Stampalia, a cura di Chiara Bertola, nasce grazie alla collaborazione con la Fondazione Merz e ha il sostegno di Pirelli & C. SpA, socio fondatore della Fondazione Hangar Bicocca. Partner istituzionale la Regione del Veneto. Nella primavera del 2006, l’artista è stata ospite della Fondazione Querini Stampalia in residenza, elaborando una serie di suggestioni che sono confluite in un progetto espositivo specificamente ideato per l’Istituzione veneziana: nel palazzo della Fondazione verranno così raccolte, in occasione di questa mostra, opere storiche e opere inedite che tracciano il suo percorso negli ultimi anni. L’esposizione si sviluppa all’interno del Museo.

Le opere di Marisa Merz, intime e visionarie, potranno così dialogare ed entrare in una relazione pregnante con alcune delle opere esposte nelle sale del museo, dai ritratti alle sacre conversazioni, fino ai racconti mitologici. Lungo questo percorso espositivo incontreremo soprattutto opere di Marisa Merz focalizzate sul disegno, tracciato a grafite su tela o a pastello e cera su cartone in uno stile sintetico e a volte evanescente; alcune delle sue “Testine” in argilla cruda potranno rispondere a quella sempre citata relazione con Medardo Rosso mettendosi realmente di fianco al volto del Bambino di questo artista, presente nella collezione del museo della Querini.

Il tema del volto, uno dei più significativi dell’opera di Marisa Merz, diventa centrale di tutta l’esposizione veneziana. Tema che rappresenta una traccia dello spirito umano, emergente nel momento unico e infinito del suo apparire. Composte da fugaci linee arabescate, le fisionomie delineate dall’artista si distaccano da qualsiasi contesto sociale o narrativo, rivelando configurazioni di segni astratti che sfidano le espressioni di identità individuale, fissandosi in uno stato di sospensione del tempo.

Agendo all’interno di una logica universale, le opere di Marisa Merz riflettono la sua fede nella “durata” dell’opera d’arte, che va aldilà della sua realizzazione materiale superando le limitazioni contingenti di spazio e tempo. Questa convinzione si renderà ancora più evidente in occasione dell’incontro tra le opere contemporanee e quelle del passato nel Museo della Querini Stampalia.

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In occasione della 54 Esposizione d’Arte de la Biennale di Venezia
IAN KIAER
Il baciamano
un progetto di Art At Work
con il sostegno di Alison Jacques Gallery

Ian Kiaer è un artista che con disegni, materiali di scarto e piccoli oggetti crea situazioni immaginarie e simboliche segnate da una specifica qualità pittorica. Questi interventi composti di oggetti, sculture, piccole installazioni e dipinti danno vita ad uno spazio sospeso, capace nel tempo intimo e lento dell''osservazione di trasformarsi in paesaggi emotivi, in cui un frammento di metallo è capace di evocare l’apertura di una stanza, così come una scatola vuota può trasformarsi in un palco teatrale. Nel lavoro di Kiaer molteplici riferimenti a figure storiche e a specifici concetti presi a prestito dalla storia dell'architettura, dalla letteratura e dalla filosofia, creano intuitivamente connessioni tra argomenti apparentemente divergenti. Il baciamano nasce da una riflessione su due figure complesse divenute esemplari per l'artista: quella del pittore veneziano di genere, Pietro Longhi (1702-1785), e quella dell'architetto Carlo Scarpa (1906-1978), anche lui nato a Venezia e conosciuto per i suoi interventi minimali e rivoluzionari nel campo del restauro e della progettazione museale.

Sia Longhi che Scarpa sono profondamente legati alla storia della Querini Stampalia, ma ciò che è più rilevante per Kiaer è il modo in cui entrambi hanno operato all'interno di una nozione di 'forma espressiva minore', la condivisa attenzione nei confronti dei gesti marginali e degli intimi cambiamenti di registro. Spesso le ricerche di Kiaer si sono rivolte alla pittura intesa come modello ridondante, e alla sua capacità di trarre spunto dalle diverse modalità e dalle diverse funzioni presenti nei modelli architettonici: sia rappresentativi, che sperimentali e utopici. Vi è in Scarpa una complessità modulare nell’organizzazione di spazi e materiali, sia nell'uso dell'acqua, che nella pietra e nei materiali organici. La razionalità con cui prende decisioni, sembra tuttavia convivere con una volontà di resistenza nei confronti di una definizione tecnica dei progetti in favore di scelte poetiche. Il suo lavoro, infatti, nonostante operi all'interno di un canone riconoscibile di riduzionismo modernista, gioca con il decoro, la fantasia e offre un piacere 'sofisticato', quasi fisico. Tutto ciò, insieme al modo in cui predispone gli spostamenti dei visitatori negli spazi della Querini Stampalia, rivela un’incredibile sensibilità nei confronti della ricerca di una forma architettonica capace di attivare scambi sociali che lo avvicina agli interessi del Longhi.

Per tutto il XIX secolo, Longhi è stato ignorato e considerato un artista di genere, un “petit-maitre”, un incantevole illustratore della società del Settecento e del suo declino. Kiaer identifica in questo misconoscimento il significato e le potenzialità della forma espressiva minore. “Mi affascina il modo in cui Longhi racconta questa decadenza e soprattutto come questa decadenza possa contribuire a formulare un'idea di pittura contemporanea diversa, intesa come forma espressiva ridondante. I gesti sottili e gli sguardi sospesi dei suoi personaggi con indosso sete e maschere, sembrano intenzionalmente rappresentare un certo 'tono', un 'timbro', difficile da interpretare. Credo che l'azione marginale, i piccoli gesti, possano offrire un’alternativa all’ossessivo bisogno di progresso così come alla supposta necessità di importanza e magniloquenza della pittura. Sono interessato ad una riflessione critica sui quadri del Longhi; ciò che possono suggerire sulla pittura contemporanea, in rapporto ai gesti intimi e modulari di Scarpa. (Ian Kiaer, Londra, Novembre 2010)

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On the occasion of 54. Esposizione d’Arte de la Biennale di Venezia
Art At Work presents
Il baciamano
a project by IAN KIAER
with the support of Alison Jacques Gallery

Ian Kiaer is an artist who creates with drawings, left-over objects and odd pieces of material imaginary and symbolic situations marked by a specific painterly quality. These propositions composed by objects, models and paintings create a space of suspension, which after quiet observation slowly transform into kinds of emotional landscapes, in which a piece of metal might evoke the opening of a room and an empty box a stage. In Kiaer's work multiple references to figures and specific concepts taken from the history of architecture, literature and philosophy, intuitively create connections between apparently contrasting arguments. Il baciamano (A Nobleman Kissing a Lady's Hand) develops through the models of two complex figures, the Venetian genre painter Pietro Longhi (1702-1785) and the architect Carlo Scarpa (1906-1978), also born in Venice, known for his minimal interventions in the field of restoration and museum design.

Both Longhi and Scarpa are closely linked to the Querini Stampalia, but more relevant for Kiaer is the way in which they both can be seen to operate within a notion of the 'minor form', characterized by an attention towards the idea of marginal gestures and intimate changes of register. Kiaer's concerns have often turned on thinking around painting as a kind of redundant model, and its potential to draw on the different modes and functions apparent in the model, whether representational, experimental or in some way utopian. In Scarpa, there is a modular complexity to his organisation of spaces and material, whether working with water, stone or organic matter. There appears to be a rational in the way he makes decisions, yet one that resists technical definition in favour of a form of poetics. Hence his work, though operating within a recognisably reductionist modernist canon, touches on decor and whimsy, and a pleasure in what might be termed the 'exquisite'. This and the way he arranges the movement of visitors around the spaces of the Querini Stampalia reveal a sensitivity to heightened social exchange that draws him close to the concerns of Longhi.

Longhi was long dismissed in the 19th century as a 'petit-maitre', the charming illustrator of a declining society. Kiaer identifies in this misrecognition the significance and potential of the minor form. 'I'm interested in what he has to say about decay- and how such decay contributes to thinking about what is presently possible for painting, as a kind of redundant mode. With subtle gestures and arrested glances made by people in silks and lowered masks, he seems to be aiming for a kind of 'tone' or 'timbre' that is not so easily read. It is in the marginal, the minor, that I think there is still something interesting to find as an alternative to the demand of progress, or supposed relevance. I'm interested in what Longhi paintings might prompt in conjunction with the intimate modular gestures of Scarpa.' (Ian Kiaer, London, November 2010)

Ufficio stampa Fondazione Querini Stampalia
Sara Bossi, cell. 339 8046499, tel: 041 2711441, fax 041 2711445, e-mail: ufficiostampa@querinistampalia.org
www.querinistampalia.it

Immagine: Marisa Merz

Inaugurazione 31 maggio ore 18

Fondazione Querini Stampalia
Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252 - Venezia
Orari: dal 1 al 3 giugno 2011: 10/19, aperto lunedì 6 giugno 2011: 10/18; dal martedì alla domenica: 10/18, chiuso lunedì
Ingresso: intero 10 euro; ridotto 8 euro

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