L'Officina
Vicenza
Contra' Carpagnon 17
WEB
Butterflies, Rafael Pareja
dal 16/6/2000 al 17/6/2000
WEB
Segnalato da

Silvia Vergani




 
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16/6/2000

Butterflies, Rafael Pareja

L'Officina, Vicenza

Ultimo appuntamento della rassegna Butterflies - i concetti mettono le ali. Nelle sale dello spazio L'Officina è la volta della personale di Rafael Pareja. La mostra, accompagnata da un testo di Emanuela Nobile Mino, presenta una serie di lavori fotografici e in digitale, nei quali innocue immagini estrapolate da diversi contesti, spesso scaricate da Internet, vengono trasfigurate con delizioso cinismo, capace di tirar fuori un inquietante senso di minaccia, un sottile stato di instabilità.


comunicato stampa

Butterflies
i concetti mettono le ali
a cura di Guido Bartorelli e Stefania Schiavon

Sabato 17 giugno quarto e ultimo appuntamento della rassegna Butterflies - i concetti mettono le ali. Nelle sale dello spazio L'Officina è la volta della personale di Rafael Pareja. La mostra, accompagnata da un testo di Emanuela Nobile Mino, presenta una serie di lavori fotografici e in digitale, nei quali innocue immagini estrapolate da diversi contesti, spesso scaricate da Internet, vengono trasfigurate con delizioso cinismo, capace di tirar fuori un inquietante senso di minaccia, un sottile stato di instabilità.

Non si teme ciò che si conosce. Questo è almeno quello di cui ognuno tende a convincersi confidando nella avvenuta conquista di un parziale stato di coscienza e obiettività sul reale. Uno strusciante "passetto" in avanti viene assorto ad emblematico sintomo di crescita interiore e acquista una certa dignità e un considerevole peso nel bilancio periodico della nostra coscienza.

Ci si mette un po' ad arrivare a fregiarsi dell'orgoglioso superamento di alcuni timori o dell'acquisito controllo su stati d'animo ingombranti, ma c'è comunque anche chi non presta molta attenzione ai propri progressi ed evita di porsi più di tante domande... Nel caso o nell'altro non esiste autodifesa, per quanto monolitica e ben strutturata, che non vacilli di fronte a quel sottile stato di instabilità che, con delizioso cinismo, Rafael Pareja ci rammenta di poter o di dover essere ancora in grado di provare. Sensazioni ambivalenti si susseguono nell'affrontare le immagini estrapolate da diversi contesti, spesso scaricate da Internet e sulle quali raramente l'artista interviene in modo radicale per sfalzarne i profili o la reale natura di fotografie. A prima vista innocue e ben calibrate, le immagini di Pareja si metabolizzano in un processo che parte da un approccio puramente estetico già di per se' appagante, grazie alla qualità di emozione data dal pulsare elettronico di colori tarati all'eccesso della vivacità o del contrasto. Il passo successivo è un cosciente assenso ad assorbire una consistente somministrazione di veridicità indiscussa di una realtà riprodotta, che senza mezzi termini si rivela nella sua più spietata sincerità. Sulla traccia di un continuo interrogarsi sulle debolezze e sui fattori destabilizzanti da cui l'uomo spesso si defila, un ampio raggio di possibilità non considerate si dipana davanti ai nostri occhi e la finta proiezione di una realtà immaginata o temuta si rende più abbordabile e credibile di un qualsiasi fatto reale. Protagonista assoluto, lo spettatore.

L'immedesimazione di chi guarda é presto stimolata dalla messa in scena di situazioni inquietanti costruite con la veredicità di un fatto realmente accaduto. In Hansel e Gretel il manubrio di una "bici" da bambino fa da sipario alla scena principale ambientata nel bosco in cui il piccolo protagonista presumibilmente si perde, malcapitando nel bel mezzo di un sacrificio di membri del KKL. Il senso di minaccia è presente in modo asfissiante e si accelera nella fluorescenza delle tuniche e nelle vivide fiamme di cui arde una croce. Istintivamente partecipato, un hic et nunc così reale sprona alla lucidità e alla prontezza ad una imminente reazione. Nel sottile e ingegnoso accostamento di immagini senza alcuna parentela che inizialmente le leghi, si consuma un atto di conoscenza che avviene sempre attraverso la rappresentazione o il rimando veloce al corpo. La presenza umana sebbene a volte non appaia direttamente dichiarata nelle rappresentazioni, oppure invada l'intero set sotto forma di evanescente materia in movimento, resta in ogni caso il cardine fondamentale su cui le narrazioni di Pareja si fondano. La fisicità come garanzia di realtà non convince però del tutto Pareja, egli desidera piuttosto evocarla, suggerirla attraverso l'esperienza dei sensi - la paura, l'eccesso, la perversione - per far sì che attraverso il sovvertimento delle sicurezze e delle norme di perfezione sia veramente possibile far crollare il velo che offusca la visibilità del reale. L'intervento manuale dell'artista, che spesso nelle prime opere si materializzava attraverso il disegno a carboncino su carta o che ancora oggi egli realizza direttamente sul monitor, è affiancato alle immagini digitali quale ulteriore espressione di una ricercata concretezza del sentire.

In Amore mio, un paio di scarpe da donna un po' demodè trovate abbandonate su un prato alla periferia di Roma divengono per Pareja avanzo e indizio misterioso su cui ipotizzare il tragico atto di un episodio di violenza carnale consumatasi poco tempo prima. La nitida ed ossessiva presenza del soggetto rappresentato scatena un viaggio a ritroso verso il turbinio di sensazioni che il close up trattiene ed impone allo spettatore, mentre il disegno accennato con linee tremule ed essenziali assume la valenza di commento delicato, di confidenziale e ulteriore avvicinamento alla presupposta tragica realtà dell'accaduto. Tra il reale e l'onirico, la quotidiania è rappresentata senza alcun filtro che ne ammorbidisca le innumerevoli sfaccettature e le impreviste "sorprese", e se i concetti hanno messo le ali, Pareja li fa volare alti su una traiettoria che arriva dritta dritta allo stomaco.
Emanuela Nobile Mino

L'Officina nasce come associazione culturale nel 1997 in contrà Carpagnon, 17 - VICENZA, con la duplice finalità di ospitare gli studi di nove artisti e di esporre arte giovane. Fondatori dell'Officina sono: Valerio Bevilacqua, Arthur Duff, Guendalina Scarilli, Stefano Matteazzi, Roberto Mascella, Veronica Veronese Palmieri, Manuel Baldini, Marta Caleari e Giovanni Turria. A marzo di quest'anno è stato presentato il catologo L'Officina 97-99 che documenta i primi due anni di attività dello spazio.

17 giugno, ore 18 - Rafael Pareja presentazione di Emanuela Nobile Mino

Per ulteriori informazioni tel. 0444.563555

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Butterflies, Rafael Pareja
dal 16/6/2000 al 17/6/2000

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