Ultimo appuntamento della rassegna Butterflies - i concetti mettono le ali. Nelle sale dello spazio L'Officina è la volta della personale di Rafael Pareja. La mostra, accompagnata da un testo di Emanuela Nobile Mino, presenta una serie di lavori fotografici e in digitale, nei quali innocue immagini estrapolate da diversi contesti, spesso scaricate da Internet, vengono trasfigurate con delizioso cinismo, capace di tirar fuori un inquietante senso di minaccia, un sottile stato di instabilità .
Butterflies
i concetti mettono le ali
a cura di Guido Bartorelli e Stefania Schiavon
Sabato 17 giugno quarto e ultimo appuntamento della rassegna Butterflies - i
concetti mettono le ali. Nelle sale dello spazio L'Officina è la volta della
personale di Rafael Pareja. La mostra, accompagnata da un testo di Emanuela
Nobile Mino, presenta una serie di lavori fotografici e in digitale, nei quali
innocue immagini estrapolate da diversi contesti, spesso scaricate da Internet,
vengono trasfigurate con delizioso cinismo, capace di tirar fuori un inquietante
senso di minaccia, un sottile stato di instabilità .
Non si teme ciò che si conosce. Questo è almeno quello di cui ognuno tende a
convincersi confidando nella avvenuta conquista di un parziale stato di
coscienza e obiettività sul reale. Uno strusciante "passetto" in avanti viene
assorto ad emblematico sintomo di crescita interiore e acquista una certa
dignità e un
considerevole peso nel bilancio periodico della nostra coscienza.
Ci si mette un po' ad arrivare a fregiarsi dell'orgoglioso superamento di alcuni
timori o dell'acquisito controllo su stati d'animo ingombranti, ma c'è comunque
anche chi non presta molta attenzione ai propri progressi ed evita di porsi più
di tante domande... Nel caso o nell'altro non esiste autodifesa, per quanto
monolitica e ben strutturata, che non vacilli di fronte a quel sottile stato di
instabilità che, con delizioso cinismo, Rafael Pareja ci rammenta di poter o di
dover essere ancora in grado di provare. Sensazioni ambivalenti si susseguono
nell'affrontare le immagini estrapolate da diversi contesti, spesso scaricate da
Internet e sulle quali raramente l'artista interviene in modo radicale per
sfalzarne i profili o la reale natura di fotografie. A prima vista innocue e ben
calibrate, le immagini di Pareja si metabolizzano in un processo che parte da un
approccio puramente estetico già di per se' appagante, grazie alla qualità di
emozione data dal pulsare elettronico di colori tarati all'eccesso della
vivacità o del contrasto. Il passo successivo è un cosciente assenso ad
assorbire una consistente somministrazione di veridicità indiscussa di una
realtà riprodotta, che senza mezzi termini si rivela nella sua più spietata
sincerità . Sulla traccia di un continuo interrogarsi sulle debolezze e sui
fattori destabilizzanti da cui l'uomo spesso si defila, un ampio raggio di
possibilità non considerate si dipana davanti ai nostri occhi e la finta
proiezione di una realtà immaginata o temuta si rende più abbordabile e
credibile di un qualsiasi fatto reale. Protagonista assoluto, lo spettatore.
L'immedesimazione di chi guarda é presto stimolata dalla messa in scena di
situazioni inquietanti costruite con la veredicità di un fatto realmente
accaduto. In Hansel e Gretel il manubrio di una "bici" da bambino fa da sipario
alla scena principale ambientata nel bosco in cui il piccolo protagonista
presumibilmente si perde, malcapitando nel bel mezzo di un sacrificio di membri
del KKL. Il senso di minaccia è presente in modo asfissiante e si accelera nella
fluorescenza delle tuniche e nelle vivide fiamme di cui arde una croce.
Istintivamente partecipato, un hic et nunc così reale sprona alla lucidità e
alla prontezza ad una imminente reazione. Nel sottile e ingegnoso accostamento
di immagini senza alcuna parentela che inizialmente le leghi, si consuma un atto
di conoscenza che avviene sempre attraverso la rappresentazione o il rimando
veloce al corpo. La presenza umana sebbene a volte non appaia direttamente
dichiarata nelle rappresentazioni, oppure invada l'intero set sotto forma di
evanescente materia in movimento, resta in ogni caso il cardine fondamentale su
cui le narrazioni di Pareja si fondano. La fisicità come garanzia di realtà non
convince però del tutto Pareja, egli desidera piuttosto evocarla, suggerirla
attraverso l'esperienza dei sensi - la paura, l'eccesso, la perversione - per
far sì che attraverso il sovvertimento delle sicurezze e delle norme di
perfezione sia veramente possibile far crollare il velo che offusca la
visibilità del reale. L'intervento manuale dell'artista, che spesso nelle prime
opere si materializzava attraverso il disegno a carboncino su carta o che ancora
oggi egli realizza direttamente sul monitor, è affiancato alle immagini
digitali quale ulteriore espressione di una ricercata concretezza del sentire.
In Amore mio, un paio di scarpe da donna un po' demodè trovate abbandonate su un
prato alla periferia di Roma divengono per Pareja avanzo e indizio misterioso su
cui ipotizzare il tragico atto di un episodio di violenza carnale consumatasi
poco tempo prima. La nitida ed ossessiva presenza del soggetto rappresentato
scatena un viaggio a ritroso verso il turbinio di sensazioni che il close up
trattiene ed impone allo spettatore, mentre il disegno accennato con linee
tremule ed essenziali assume la valenza di commento delicato, di confidenziale e
ulteriore avvicinamento alla presupposta tragica realtà dell'accaduto. Tra il
reale e l'onirico, la quotidiania è rappresentata senza alcun filtro che ne
ammorbidisca le innumerevoli sfaccettature e le impreviste "sorprese", e se i
concetti hanno messo le ali, Pareja li fa volare alti su una traiettoria che
arriva dritta dritta allo stomaco.
Emanuela Nobile Mino
L'Officina nasce come associazione culturale nel 1997 in contrà Carpagnon, 17 -
VICENZA, con la duplice finalità di ospitare gli studi di nove artisti e di
esporre arte giovane. Fondatori dell'Officina sono: Valerio Bevilacqua, Arthur
Duff, Guendalina Scarilli, Stefano Matteazzi, Roberto Mascella, Veronica
Veronese Palmieri, Manuel Baldini, Marta Caleari e Giovanni Turria. A marzo di
quest'anno è stato presentato il catologo L'Officina 97-99 che documenta i primi
due anni di attività dello spazio.
17 giugno, ore 18 - Rafael Pareja presentazione di Emanuela Nobile Mino
Per ulteriori informazioni tel. 0444.563555