Palazzo Cavour
Torino
via Cavour, 8
011 530690, 011 4322979
WEB
TO 1902002
dal 4/12/2002 al 23/2/2002
011 530690
WEB
Segnalato da

Threesixty2




 
calendario eventi  :: 




4/12/2002

TO 1902002

Palazzo Cavour, Torino

Manifatture aristocratiche. Le mostre del centenario: 7 mostre nei gioielli barocchi della citta'. Una 'gioiosa macchina inaugurale' animera' il cuore di Torino per aprire ufficialmente le Celebrazioni del Centenario della Esposizione Internazionale del 1902, di fondamentale valore storico per essere stata la prima al mondo riservata esclusivamente alle Arti Decorative.


comunicato stampa

Manifatture aristocratiche
Palazzo Cavour, Via Cavour 8, Torino
5 dicembre 2002 - 23 febbraio 2003
A cura di Rossana Bossaglia e Cristina Morozzi

LE MOSTRE DEL CENTENARIO
Torino, Dicembre 2002 - Febbraio 2003

FRA PALAZZI BAROCCHI E TEMP(I)O METALMECCANICO
Dal 6 dicembre 7 mostre nei gioielli barocchi della città
Dal 6 dicembre prossimo una "gioiosa macchina inaugurale" animerà il cuore di Torino per aprire ufficialmente le Celebrazioni del Centenario della Esposizione Internazionale del 1902, di fondamentale valore storico per essere stata la prima al mondo riservata esclusivamente alle Arti Decorative.
Sarà la Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, insieme alla massima organizzazione del settore, il World Crafts Council (che per la prima volta ha tenuto in Italia, proprio a Torino, la sua Assemblea Europea dal 12 al 15 settembre), a coordinare, grazie al contributo della Fondazione CRT, le sette grandi esposizioni che andranno sotto il titolo di Artigiano Metropolitano, la prima mostra-mercato della eccellenza e dell'innovazione nelle arti applicate contemporanee.
Un'operazione ambiziosa di nuova politica culturale, che realizza il principale obbiettivo del recente Manifesto per le Arti Applicate del Nuovo Secolo di CNA e Confartigianato. Le organizzazioni nazionali dell'Artigianato Artistico, promotrici ufficiali dell'evento torinese, chiedono infatti la nascita di una esposizione internazionale, culturale e non solo commerciale, che ribadisca un "primato degli italiani" nelle arti applicate.
Con la celebrazione del Centenario dell'Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna del 1902 Torino "colpisce ancora" -come reciterà un'headline della campagna promozionale- perché non si limiterà a commemorare la sua "fioritura" di un tempo, tra liberty e pre-design, ma "investirà" sul futuro.
Gli appuntamenti di fine anno avranno cioè l'obbiettivo di selezionare le eccellenze e stimolare la pratica delle "arti applicate per il nuovo secolo", di rilanciare "arti e mestieri", concentrandosi, nella città già simbolo della "grande serie" e dell'operaio-massa, su installazioni e oggetti "fuori serie", su modelli di alta qualità estetica e tecnica, di intelligenza progettuale e cultura materiale, e sulla inedita figura, appunto, dell'Artigiano Metropolitano come esempio e modello di nuovo lavoro "autonomo" e autogestito.

Sull'ideale "asse" di via Lagrange, illuminato e adornato da una "flora elettrica" progettata per l'occasione da Enzo Catellani, si snoderanno le "mostre del Centenario" consentendo ai visitatori di ripercorrere -in una passeggiata architettonica e decorativa- un secolo di creatività artistico-industriale ma anche di intravederne i nuovi orizzonti.
_______________

A Palazzo Cavour la mostra TO 1902002. Manifatture aristocratiche proporrà un "paragone" tra artefatti del 1902 e del 2002 realizzati dalle stesse imprese, attive allora e ora. La mostra è promossa dalla Regione Piemonte e curata da Rossana Bossaglia e Cristina Morozzi.
A Palazzo Bricherasio Masterpieces/Capolavori. L'artista artigiano tra Picasso e Sottsass, la mostra promossa dalla Provincia di Torino e curata da Enzo Biffi Gentili e Anne Leclercq (Presidente del World Crafts Council Europe), presenterà "capi d'opera" eccezionali delle arti applicate europee contemporanee, mentre nell'aula del Parlamento di Palazzo Carignano sarà rappresentata con la mostra Per filo e per segno: dagli abiti - scultura di Roberto Capucci al fashion design l'eccellenza di quelle italiane. A Palazzo Lascaris saranno esposte nella mostra Il monumento da camera, promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte e curata da Maria Luisa Tibone, opere "moltiplicate" in piccola scala e bozzetti in bronzo della Fonderia Monumentale Sperati, attiva a Torino tra storicismo, liberty e crepuscolarismo.
Al Circolo degli Artisti di Palazzo Graneri, vera culla progettuale dell'Esposizione del 1902, con L'architetto artista, mostra promossa dal progetto BTicino A Regola d'Arte e curata dall'Ordine degli Architetti di Torino, da un lato si ricostruiranno i rapporti storici tra l'architettura subalpina e le arti applicate; dall'altro si renderà omaggio ad Antoni Gaudi' nel 150° anniversario della sua nascita.
Oltrepassata la via Po, si giungerà all'Archivio di Stato (di fronte al Teatro Regio, capolavoro di Carlo Mollino) dove con EccentriCity. Torino città d'arte e industria 1945-1968, mostra promossa dal Comune di Torino e curata da Enzo Biffi Gentili, Francesca Comisso e Luisa Perlo, si documenterà l'incredibile fioritura, in larga parte inedita, di arti applicate "eccentriche" che Torino conobbe tra il 1945 e il 1968.
Infine, alla Cavallerizza Reale, verrà celebrata la nuova figura dell'Artigiano Metropolitano attraverso una mostra promossa dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e dal Comune di Torino con la consulenza di Pablo Echaurren che vedrà la partecipazione di giovani che autonomamente progettano, producono, commercializzano i propri artefatti. L'installazione più spettacolare sarà realizzata dalla Mutoid Waste Company: una "macchina del tempo" che, nella città della Fiat, mostrerà la trasformazione di metalmeccanica e metallurgia in "archeologia" industriale, fonte di nuovo artigianato.

Dal 5, 6 e 7 dicembre 2002 , date dei vernissages delle mostre (alcune tra esse resteranno aperte al pubblico fino al 23 febbraio 2003) verranno aperti oltre ai "gioielli" barocchi torinesi già citati altri beni architettonici pubblici e spazi privati di qualità per un progetto di "supershopping" natalizio: Show Room, Show Case, Show Box, in una operazione straordinaria dal punto di vista logistico che coniugherà l'esibizione trionfale degli apparati decorativi del '700 e dell'800 con l'inquietudine non più marginale ma attualissima delle arti applicate contemporanee.
_______________

TO 1902002
Manifatture aristocratiche
Palazzo Cavour, Via Cavour 8, Torino
5 dicembre 2002 - 23 febbraio 2003

A cura di Rossana Bossaglia e Cristina Morozzi
Main sponsor: Regione Piemonte

Nell'ambito delle Celebrazioni del Centenario dell'Esposizione di Torino del 1902 l'evento più strettamente e anche "oggettivamente" legato alla ricorrenza storica è rappresentato dalla mostra TO 1902002, che raccoglierà opere e 'artefatti' già esposti nel 1902 a Torino o comunque prodotti intorno a quell'anno - con la massima coerenza stilistica e la minima "tolleranza" cronologica - dagli stessi espositori.
Lo spirito generale delle Celebrazioni non è solo "commemorativo", ma anche progettuale e produttivo: il proposito è quello di attivare una riflessione e di redigere un bilancio sullo "stato dell'arte" decorativa a distanza di un secolo. Attraverso un "paragone" teorico, critico, fisico di ideologie e "missioni" aziendali, poetiche, oggetti. Da un lato testimonianze del 1902, dall'altro del 2002, ma, tutte, esposte dalle medesime manifatture, attive allora e ora. La continuità produttiva - diretta o indiretta che sia, poiché la storia dell'industria è fatta anche di concentrazioni, passaggi di proprietà, cessioni di marchi - è il forte vincolo di progetto imposto per la selezione delle manifatture e conseguentemente degli oggetti.

TO 1902002 è quindi una mostra storica il cui procedimento progettuale e costruttivo si avvia dal presente e guarda a ritroso, a un "grande avvenire dietro le spalle", e infine percorre un "ritorno al futuro", tentando di riassegnare un orizzonte anche nel nostro secolo all'industria artistica.

Le "manifatture aristocratiche" invitate mostreranno sia aspetti comuni che contraddittori, in qualche caso sintomi di "decadenza" - del resto ricorrente in ogni "nobiltà" e grande famiglia centenaria - e certamente testimonieranno su di una "mutazione" il cui valore è ancora da interpretare.

La limitazione imposta ai curatori dal progetto di mostra consentirà comunque la formazione di un esteso e suggestivo "campionario" internazionale di artefatti artistico-industriali. A esempio basti pensare al relativamente alto tasso di sopravvivenza imprenditoriale, con le "grandi firme" tuttora sul campo di Richard Ginori, Bing e Grondahl, Royal Copenhagen, KPM, Villeroy e Boch, Gustavsberg, Zsolnay, Salviati, Daum, Lalique, Kosta Boda, Johnson, Musy, Jesurum, Haas, Thonet.

Il "controllo di qualità" e la compatibilità in mostra e in catalogo di questi e altri materiali, storici e contemporanei, è affidata a Rossana Bossaglia e Cristina Morozzi, indiscutibili esperte di "certificazione" e garanti dell'approccio interdisciplinare raccomandato attraverso un patrimonio di conoscenze accumulato nella docenza universitaria e nel giornalismo specializzato, nella storia delle arti decorative e nella critica militante e nella consulenza nel settore del design (know-how integrato, in catalogo, da contributi di altri studiosi di storia dell'economia e di sociologia del gusto come Vanni Codeluppi).

La mostra, proporrà infine provocatoriamente la figura di un "artista-decoratore" contemporaneo; hanno aderito a questa "proposta indecente", tra gli altri, Giorgio Griffa, Plinio Martelli, Antonio Marras, Daniela Gregis, Stefano Guerriero, Fabio Novembre, Massimo Varetto, che interpreteranno, anche spregiudicatamente, iconografie e artefatti delle manifatture aristocratiche.

Orari:
Lunedì 14.30 - 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10 - 19.30
Giovedì 10 - 22.30
____________

MASTERPIECES/CAPOLAVORI
L'artista artigiano tra Picasso e Sottsass
Palazzo Bricherasio, Via Lagrange 20, Torino
5 dicembre 2002 - 26 gennaio 2003

A cura del World Crafts Council Europe
e del Seminario Superiore di Arti Applicate di Torino
Curatori: Enzo Biffi Gentili, Anne Leclercq, Denise Biernaux
Main sponsor: Provincia di Torino

La mostra Masterpieces/Capolavori. L'artista artigiano tra Picasso e Sottsass sarà probabilmente l'evento di maggiore visibilità e risonanza polemica nell'ambito delle Celebrazioni del Centenario dell'Esposizione del 1902 per vari ordini di motivi.
La attribuzione del titolo di "capolavori" agli artefatti che saranno esposti è sorretta dalla preventiva verifica ufficiale e collettiva del World Crafts Council, la massima organizzazione mondiale nel settore delle arti applicate. La controprova del rilievo di questo riconoscimento "ufficiale", da non confondersi con un semplice seppur alto patrocinio, consiste in uno specifico ruolo curatoriale, di "responsabilità oggettiva", direttamente assunto in prima persona da Anne Leclercq, Presidente WCC-Europe.
Enzo Biffi Gentili, direttore artistico delle Celebrazioni del Centenario e teorico dell'artedesign, svilupperà in dialogo con la Leclerq un "paragone" tra concezioni e pratiche differenti delle arti applicate, suddividendo la mostra in diverse sezioni ai due piani del percorso di visita.

La prima sezione, intitolata In situ, al primo piano, occuperà le sale storiche già molto, e in qualche caso oltraggiosamente, "decorate". Qui verrà reso omaggio a Ettore Sottsass e verranno posizionati artefatti di giovani e meno giovani artisti (prime anticipazioni: Bertozzi e Casoni, Giorgio Vigna, Paolo Schmidlin, Ugo Marano, Pablo Echaurren) che entreranno in stretta relazione, tematica o tipologica, con gli ambienti.

La seconda sezione, intitolata Atelier, sempre al primo piano sarà allestita nelle sale contigue, meno condizionanti dal punto di vista della ornamentazione preesistente. Qui sarà reso omaggio a Pablo Picasso in forma teatralizzata - sarà anche esposta una sua statua di cera fatta realizzare dal Museo Grévin che lo raffigura intento a lavorare al tornio da ceramista - e verranno scenograficamente documentati, per "estratti", gli atelier di altri talenti come, proseguendo nelle indiscrezioni, Cristiano Bianchin , Piet Stockmans, Ugo La Pietra.
Particolarmente suggestivo sarà l'atelier di moda, che presenterà modelli a volte perturbanti di artiste come l'olandese Alet Pilon, la belga Julie Scholler, la francese Marie Rose Lortet e altre ancora.
La terza sezione, intitolata Banc d'essai, al secondo piano, percettivamente ancor più "neutro", di Palazzo Bricherasio ordinerà su "banchi di riscontro" metallici, in un allestimento suggestionato dalle "scuole-officina" ottocentesche e dalle "boite" meccaniche torinesi, singoli masterpieces, ovvero "campioni" di arte applicata contemporanea di 20 nazioni da sottoporre a "verifica".
All'esterno delle sale si "abbiglieranno" anche le pareti dei pianerottoli e del vano scale con arazzi d'arte tessile contemporanea. Il più rilevante sarà un pezzo ormai "storico" dell'inglese Alice Kettle, Creation del 1991, che si estenderà per l'altezza di due piani del Palazzo.
Insomma tutto il Palazzo Bricherasio sarà teatro di una nuova legittimazione e "rappresentazione" dell'arte applicata contemporanea per stabilire una "equivalenza estetica" tra gli approcci e gli artefatti degli artisti, dei designer, degli artieri, per sostenere nuovamente l'indissolubilità del mind made e dell'hand made, per tutte le arti.

Orari:
Lunedì 14.30 - 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10 - 19.30
Giovedì 10 - 22.30
__________

L'ECCELLENZA ITALIANA
Palazzo Carignano, Piazza Carignano
6 dicembre 2002 - 26 gennaio 2003


Per filo e per segno: dagli abiti -scultura di Roberto Capucci al fashion design
A cura di Consolata Beraudo di Pralormo con la collaborazione di Luca Selvi
Allestimento a cura di Paola Navone

Manifesto per le Arti Applicate Del Nuovo Secolo. Dalla materia all'Artefatto
A cura di CNA e Confartigianato
Allestimento a cura di Francesco Pernice
Main sponsor: BNL

Nel contesto delle Celebrazioni del Centenario dell'Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902 sarà dedicata una mostra alla Eccellenza Italiana nelle arti applicate contemporanee. La scelta della sede espositiva, il Palazzo Carignano, sottolinea gli intenti dei promotori sotto due aspetti: si tratta da un lato in generale del monumento più prestigioso tra i pur straordinari beni architettonici che ospiteranno gli eventi del Centenario; dall'altro nello specifico di una sala, quella del primo Parlamento Italiano, oggi parte sostanziale del Museo del Risorgimento, che simboleggia l'unità, politica e culturale, nella diversità delle Regioni d'Italia.

Il disegno ambizioso della mostra deve tuttavia fare i conti con uno "stato dell'arte applicata nazionale" non sempre esaltante, che esige una profonda correzione di rotta. Difatti nella anticamera della Sala del Parlamento Italiano le organizzazioni nazionali dell'artigianato artistico, CNA e Confartigianato, realizzeranno una installazione illustrativa del loro recente Manifesto delle Arti Applicate del Nuovo Secolo, firmato tra gli altri dal filosofo Stefano Zecchi (anche presidente del Comitato Scientifico delle Celebrazioni del Centenario) che denuncia la crisi culturale del settore, indicandone gli obbiettivi e le prospettive di rilancio e sviluppo.

E' difficile tuttavia perseguire questi intenti tentando una rappresentazione complessiva delle diverse arti applicate italiane. Si è quindi imposto un vincolo tematico, tecnico e materico: per questa prima eccezionale occasione si è deliberato di rappresentare la Eccellenza Italiana, attraverso il tessile e la moda, Per filo e per segno.


L'Eccellenza Italiana: per filo e per segno
Dagli abiti-scultura di Roberto Capucci al fashion design
In cima allo scalone d'onore, le storiche carrozze di Cavour e Garibaldi ospiteranno tessuti di altissima qualità provenienti dai territori delle prime due Capitali d'Italia, Torino e Firenze, rievocate dalla sede scelta per la mostra: l'Aula del primo Parlamento Italiano.
La storicità della sede ha suggerito di dare risalto particolare al Piemonte e alla Toscana attraverso due degli stilisti più significativi del momento, testimonial della creatività italiana nel Mondo: Kristina Ti, reduce dai successi delle sfilate di Milano, con i suoi abiti "deliziosamente" semplici e sofisticati ispirati alla lingerie più raffinata e a sorpresa le nuove collezioni di uno straordinario stilista toscano da sempre simbolo di raffinatezza e creatività.
I sontuosi affreschi e la magnifica architettura di questa storica aula faranno da sfondo alle creazioni di talenti emergenti selezionati in tutta Italia tra i quali Luisa Cevese che fonde preziosi tessuti con le più raffinate tecnologie della materia plastica, Pietra Pistoletto che realizza abiti inusuali riutilizzando calze e calzini, Caterina Crepax che trasforma la carta in abiti stupefacenti, i gioielli di lana di Francesca Grazzini, gli abiti con disegni geometrici di Maria Grazia Tata, i magnifici set da pioggia di Osvaldo Montalbano, Gentucca Bini e tanti altri.
È stato invitato come ospite d'onore ed eccezionale esempio di creatività e virtuosismo sartoriale Roberto Capucci di cui verrà esposta una collezione di straordinari abiti-scultura ispirati ai minerali, provenienti dall'archivio della Maison romana.
Per sottolineare la vivacità produttiva italiana nel settore del tessuto d'arredamento sono infine stati selezionati in tutta la Penisola i tessuti più tipici e significativi che saranno valorizzati da un allestimento di forte impatto.
Manifesto per le Arti Applicate Del Nuovo Secolo. Dalla materia all'Artefatto

Il Manifesto per le Arti Applicate del Nuovo Secolo. Dalla materia all'Artefatto sarà il tema della mostra che, nella anticamera della Sala del Parlamento Italiano, le Confederazioni dell'artigianato Confartigianato e CNA, insieme con le rispettive Associazioni Nazionali di categoria del settore Artigianato Artistico, cureranno ed allestiranno, in occasione del Centenario della grande Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna, svoltasi a Torino nel 1902.

Le due Confederazioni italiane dell'artigianato e delle piccole e medie imprese, copromotrici dell'evento culturale curato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, saranno presenti a Torino insieme al World Crafts Council, cui aderiscono, non solo per un omaggio a quell'evento che vide insieme arti e mestieri riuniti in un unicum progettuale ed operativo dell'epoca, ma soprattutto perché, odierne detentrici della rappresentatività storico-culturale ed imprenditoriale dei mestieri delle Arti Applicate, considerano l'insieme dei momenti espositivi di Torino come la forma visibile ed espressiva, la traduzione fisica ed estetica dei contenuti verbali del Manifesto.

Gli artefatti presentati dalle Confederazioni, in una cornice d'allestimento direttamente curata con opportuni richiami storici, saranno "testimoni" rappresentativi solo di una parte dell'universo delle Arti Applicate che attraverso il Manifesto si intendono promuovere con politiche culturali, formative e d'adeguata valorizzazione. Il rischio d'impoverimento delle arti "del fare" e della definitiva perdita di un primato storico dell'Italia nella capacità d'innovazione creativa, espressiva ed estetico-funzionale, è stato colto e condiviso dai firmatari del Manifesto, ed espresso in linee d'indirizzo di politiche culturali che, dopo Torino, saranno adeguatamente promosse in tutte le diverse sedi istituzionali di specifica competenza.
Un catalogo particolare, contenente dei saggi di riflessione curati da eminenti studiosi e critici, sarà edito a cura di Confartigianato e di CNA, in modo che ancora una volta "le parole possano produrre l'azione".

Orari:
Dal martedì alla domenica 10 - 19. Lunedì chiuso
______________

L'ARCHITETTO ARTISTA
La Sezione Architettura del Circolo degli Artisti di Torino 1887-1902
2002 Anno Internazionale Antoni Gaudí
Palazzo Graneri, Via Bogino 9, Torino
6 dicembre 2002 - 26 gennaio 2003

A cura dell'Ordine degli Architetti di Torino
Main Sponsors: BTicino A Regola d'Arte

L'Ordine degli Architetti di Torino parteciperà da protagonista alle Celebrazioni del Centenario dell'Esposizione Internazionale d'Arte Decorativa Moderna di Torino del 1902 dirette dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.
L'Ordine curerà infatti la mostra L'Architetto Artista al Circolo degli Artisti a Palazzo Graneri della Roccia. Sono fortissime le ragioni per questo nuovo impegno degli architetti torinesi: infatti proprio all'interno della Sezione Architettura del Circolo degli Artisti nacque nel 1899 il progetto dell'Esposizione del 1902. Gli attuali eredi degli architetti di allora desiderano ricordare una fase straordinaria della cultura del progetto nella città, un tempo all'assoluta avanguardia in Italia: Torino fu infatti già nel 1890 sede della I Esposizione Italiana di Architettura e di Industrie Artistiche, sempre originata dagli ambienti degli architetti-artisti di Palazzo Graneri.

Ma la ricostruzione di quella stagione di eccezionale vivacità culturale, attraverso ricerche in corso presso gli Archivi del Circolo, non è, rispettando lo spirito generale delle Celebrazioni, solamente "commemorativa". Prelude alla decisione dell'Ordine di Torino di riappropriarsi di rilevanza politico-culturale e di porre nuovamente la questione della qualità del progetto al centro degli imponenti programmi di rinnovo urbano che la capitale subalpina sta attuando e attuerà in vista, a esempio, dei Giochi Olimpici Invernali del 2006.
Inoltre a Palazzo Graneri si è progettata infatti una seconda sezione di mostra dedicata alla figura di Antoni Gaudì (si ricorda che il 2002 è stato proclamato Anno Internazionale Gaudì nella ricorrenza del 150° anniversario della nascita del genio spagnolo). Tra i materiali esposti vi sarà una installazione fotografica realizzata dalla giovane artista di Barcellona Montserrat Casas Estradé, parzialmente già vista nella mostra Monumentos Futuros curata da Enzo Biffi Gentili nel dicembre 2001 al Collegio degli Architetti di Catalogna nell'ambito del progetto BTicino A Regola d'Arte, vincitore del Premio Speciale per la Comunicazione al Premio Guggenheim Impresa e Cultura 2000.

Infine va sottolineato che l'evento di Palazzo Graneri rappresenta, per l'Ordine degli Architetti di Torino, la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino e gli sponsor privati la prima pubblica manifestazione dopo la designazione della Città di Torino a sede del Congresso Mondiale di Architettura del 2008, dopo il confronto che l'ha vista prevalere quest'anno a Berlino, nel congresso dell'Unione Internazionale degli Architetti, contro le candidature concorrenti di città come Tokio e Siviglia. Si tratta quindi dell'inizio ufficiale di un percorso di crescita della e nella cultura del progetto locale e internazionale.

Orari:
Dal lunedì al sabato 16 - 19
Domenica chiuso
___________

ECCENTRICITY
Torino città d'arte e industria 1945-1968
Archivio di Stato, Piazzetta Mollino 1, Torino
7 dicembre 2002 - 8 febbraio 2003

A cura del Seminario Superiore di Arti Applicate
Congregazione dell'Oratorio di Torino
Curatori: Enzo Biffi Gentili, Francesca Comisso, Luisa Perlo
Main Sponsor: Città di Torino

EccentriCity, sin dal suo titolo, vuole contestare l'idea di una città tradizionalista, conformista, contraddetta solo marginalmente da alcune "eccellenze" espressive. Per raggiungere quest'obbiettivo storicamente revisionista si è deciso di uscire dal ghetto delle cosiddette "arti maggiori", e magnificare le "minori".
E' stata ad esempio incredibile la fioritura di fuoriserie nella città della "grande serie": lo stesso Savonuzzi autore della Cisitalia "scultura in movimento" poi entrata al MOMA di New York presentò al Salone dell'Automobile di Torino del 1955 la Gilda in esemplare unico, vera star il cui nome era un omaggio a Rita Hayworth. Uno dei più grandi designer del XX secolo, Raymond Loewy, quando volle realizzare per sé un'auto artigianale, in un unico esemplare, fece costruire alla Lancia la sua Loraymo, che sarà un "pezzo forte" della mostra.

Lo stesso fenomeno di design for delight va oltre il settore strettamente automobilistico contagia i veicoli speciali e il motociclismo, dal pullman Golden Dolphin di Umberto Mastroianni per Viberti agli scooter Picot Falco e Alcione.
Ma sono altri i settori d'arte applicata che riservano le maggiori sorprese.
Per quanto riguarda la moda uno straordinario materiale - quasi completamente inedito - è costituito dalle fotografie tratte dall'archivio dei raffinati negozi di biancheria molto intima di Visetti, di Asti e di Torino, a suo tempo allestiti dal grande scenografo Eugenio Guglielminetti. Una "moda colta" si noterà invece nel "Tiger shop" di Carlo Tivioli e nelle sfilate-performance al Piper Club come Beat Fashion Parade del 16 maggio 1967, con modelli di abiti di Alighiero Boetti, Enrico Colombotto Rosso, Piero Gilardi.

Dal femminile al maschile: nel 1958 a Torino nasce il primo negozio-laboratorio fotografico specializzato in culturismo, in corso Palermo. La breve vita di quell'atelier, che chiuse nel 1961, rappresenta a livello internazionale un'esperienza coeva e simile a quella degli studi californiani recentemente celebrati dal film Beefcake. L'archivio dello studio è stato recuperato e sarà possibile in mostra ricreare quegli ambienti e quei sudori…

L'arredo, quindi, urbano e domestico. Per quanto riguarda il primo pochi hanno sinora rilevato la straordinaria concentrazione di "ceramiche architettoniche" e di decorazioni musive che negli anni '50 per opera di artieri come Victor Cerrato - scoperto nella sua bottega al Borgo Medievale al Valentino da un altro grandissimo designer americano, Walter Dorwin Teague - hanno trasformato Torino in capitale di una ornamentazione a suo modo avanguardista.

Per quanto concerne il secondo occorre raccogliere i pezzi prodotti dalla ditta Steffenino e da quella di Cumino, con tavolini, piani per tavoli, forme libere e pannelli decorativi, su disegno di artisti di rango internazionale come Fontana o più subalpini come i Decalage, che anticiparono ricerche "postmoderne" sui laminati plastici come quelle della Abet Print.
Ma è sui cosiddetti complementi di arredo, sugli articoli fantasia che la vocazione spregiudicatamente decorativa della Torino del dopoguerra esplode anche quantitativamente. Nella ceramica, i subalpini furono tra i più grandi produttori al mondo di free-forms, qualche volta nate da un pretesto funzionale (si pensi alle "lampade da televisione"), con manifatture come Vi-Bi, Ariele, Aldebaran, e decine di altre. Per quanto riguarda gli smalti su metallo, più controllati formalmente ma cromaticamente ricchissimi, prima l'esperienza della Comunità Artistica di Idro Colombi poi quella dello Studio Del Campo vanno riconsiderate come equivalenti a quelle più accreditate, e storicizzate, di De Poli a Padova o di Bucci a Pesaro.

Questa parzialissima campionatura di tipologie e artefatti consente di far comprendere l'obbiettivo radicalmente "revisionista" della mostra, che porta a sintesi un impegno pluriennale di ricerca di Enzo Biffi Gentili e dei suoi collaboratori: la prova dell'esistenza di una città che non conosceva l'understatement e che fu in grado di produrre una sorta di "avanguardia di massa", nella quale figure come quella di Mollino rappresentavano solo la punta di un iceberg ed erano e sono spiegabili solo in relazione a un molto caldo brodo di coltura.
Certo, anche all'epoca queste espressioni di creatività in parte "selvaggia" non erano considerate tutte molto presentabili. La loro eversività, il loro antagonismo, anche inconsapevoli, sono oggi divenuti attuali. Il carattere paradossale di quelle prove non sta solo infatti nel loro appeal da "modernariato", ma nel poter rappresentare un modello "mitico" e un deposito attivo di progetti per un nuovo artigianato metropolitano.
Orari:
Lunedì 14.30 - 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10 - 19.30
Giovedì 10 - 22.30
__________

IL MONUMENTO DA CAMERA
Palazzo Lascaris, Via Alfieri 15, Torino
5 dicembre 2002 - 2 febbraio 2003

A cura di Maria Luisa Tibone
Allestimento a cura di Maria Pia Dal Bianco
Main Sponsors: Consiglio Regionale del Piemonte

La mostra presenta per la prima volta in modo organico la collezione di bronzetti d'arte di proprietà del Consiglio Regionale del Piemonte e conservata nel Palazzo Lascaris. Si tratta del lascito della figlia del grande fonditore Cavalier Ufficial Emilio Sperati, composto da circa un centinaio di fusioni firmate da scultori attivi tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. La curiosità della mostra consiste anche nella frequente riduzione di modelli monumentali, nati per la via e la piazza, alla scala domestica - di qui il titolo Il monumento da camera - alla misura del bibelot. Scatta l'associazione, immediata, con quel décor borghese ambiguamente cantato da Gozzano, e difatti tra i contributi in catalogo vi saranno due racconti degli scrittori Pier Luigi Berbotto e Pier Massimo Prosio. Ma al di là degli aspetti intriganti di questi oggetti affettivi, dal gusto border-line (e sono le beduine e le contadinelle, gli scugnizzi e i putti, i bersaglieri e i dragoni, i busti patriottici e gli animaletti) e in qualche caso più decisamente malizioso (i casi della statuetta In mutande del Biscarra o il Timbro macabro del Forchino) la mostra pone una questione assolutamente cruciale per il Novecento: quella della riproducibilità dell'opera d'arte. O, comunque, quella di una arte "minore" come strumento di diffusione e propagazione di una "maggiore" ( con il sospetto, benefico, che maggiore e minore siano in qualche caso valutazioni quantitative piuttosto che qualitative…)
I bronzetti sono stati quasi tutti fotografati da Pino Dell'Aquila e verranno ordinati in un allestimento di Maria Pia Dal Bianco.

Orari:
Dal lunedì al venerdì 10 - 18, sabato 10 - 13
Domenica chiuso

Ingresso libero
____________

ARTIGIANO METROPOLITANO
Cavallerizza Reale, Via Verdi 9, Torino
7 dicembre 2002 - 6 gennaio 2003

A cura di Pablo Echaurren con Davide Paludetto
Main Sponsor: Città di Torino

Italo Cremona, il grande pittore, artista applicato, e scrittore torinese, nel suo fondamentale libro Il tempo dell'Art Nouveau coglie, nella stagione culturale delle Esposizioni intorno al Liberty una contraddizione, o quantomeno "una curiosa coesistenza" tra "simbolismo artistico-letterario e supremazia metallurgica". Ma oggi, soprattutto a Torino, la supremazia metallurgica o metalmeccanica è in crisi, se non in decadenza. E a Torino, nell'ex maneggio della Cavallerizza Reale, quest'anno si "salderanno" simbolismo artistico e metallurgia, nell'installazione a cura della Mutoid Waste Company, il mitico gruppo che da quasi vent'anni, in una sorta di "opera d'arte totale", vive in accampamenti che, tra veicoli modificati, pezzi di recupero meccanici, e monumentali bricolages rammentano scenografie di film di culto come Mad Max oppure Waterworld.
Il campo dei Mutoidi allestito a Torino introdurrà all'ultima sezione delle mostre del Centenario, Artigiano Metropolitano. Qui, nelle ex-scuderie ottocentesche della Cavallerizza, si chiameranno a raccolta astronauti autonomi, indiani metropolitani, stilisti per gente senza fissa dimora, riciclatori e ricamatrici "non artisti" insomma, e molti altri giovani che meno provocatoriamente rappresentano una nuova figura di artigiano, che per scelta o per obbligo si guadagna la vita con l'ideazione, la fabbricazione, lo smercio di oggetti e servizi. Una prospettiva di massa, voluta o subita, che deve dialogare con la cultura del progetto e deve trovare forme di sostegno. E a Torino tutti potranno mostrare e vendere le loro opere.
Ma, ancora, negli stalli delle ex-scuderie saranno ospitati i migliori lavori di quelle scuole e istituti d'arte, italiani e stranieri, che un tempo partecipavano addirittura alle Triennali di Milano e oggi non trovano che rarissime occasioni di visibilità e di verifica del loro lavoro. Ospite d'onore sarà la scuola belga di La Cambre, fondata da Van de Velde, uno dei grandi protagonisti nella Esposizione di Torino del 1902, scuola che oggi rappresenta un modello didattico soprattutto in quel settore del tessile e della moda che proprio in Belgio, e non a caso, ha visto fiorire un interessante nuovo stilismo. In dialogo con gli studenti torinesi, proprio in questo luogo "estremo" delle mostre del Centenario, si recupererà la lezione di critica economica e sociale dei pionieri delle arti applicate, nel tentativo di costruzione di un progetto insieme espositivo, didattico, produttivo, commerciale.

Orari:
Lunedì 14.30 - 19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10 - 19.30
Giovedì 10 - 22.30

nell'immagine: Carlo Zen Camera da letto, 1900 mogano naturale e parti dorate Ditta C. Zen, Milano esposta all’Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna di Torino, 1902

IN ARCHIVIO [32]
Pino Pascali
dal 4/11/2014 al 9/12/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede