Giulia Zara
Giulia Bonetti
Deborah Brugnera
Mauro Moriconi
Francesco Parrella
Sonia Patrizia Catena
Pelle di serpente: memorie, ricordi e segni caratterizzano la ''partitura musicale'' di Giulia Zara, laddove ogni impronta personale da' origine ad una memoria discorsiva. La collettiva Circuiti Dinamici raccoglie opere di Giulia Bonetti, Deborah Brugnera, Mauro Moriconi e Francesco Parrella.
Giulia Zara - Pelle di serpente
A cura di Sonia Patrizia Catena
Pelle Vibrante di Giulia Zara
Memorie, ricordi e segni caratterizzano la “partitura musicale” di Giulia Zara, laddove ogni impronta personale dà origine ad una memoria discorsiva, costantemente riscritta e ridefinita.
La tela per Giulia Zara è luogo di sperimentazioni e trasformazioni, campo in cui si costruiscono le identità. La superficie pone in scena sé stessa senza proferire parola, in un silenzio religioso in cui vi è una narrazione implicita nei segni e negli effetti di senso di cui si carica. Concrezioni materiche ricoprono l’intera superficie per formare proiezioni cromatiche in cui si dissolvono i soggetti. Le pennellate colorate e grumose si presentano come azioni dirette sulla tela, si sovrappongono in strati legandosi in un insieme indissolubile per generare una teatralizzazione dello spazio, ove ogni segno è attore e spettatore di queste distese tonali. Il colore liberato dall’idea di essere un mero elemento decorativo rende protagonista la superficie di una trasfigurazione estetica. E alla maniera della pagina bianca di un poeta diviene frontiera tra due “corpi in simbiosi” superficie di iscrizione, di separazione e di contatto fra noi e il mondo per noi. Si eleva a seconda pelle, funge da involucro e come la pelle si rinnova e cambia continuamente, sottesa sempre ad un’alterità. Supporta l’iscrizione, ne contiene le “parole” e i significati permettendo la fluttuazione di espressioni significanti.
Terre di confine che vibrano l’una nell’altra con la conseguente perdita ciascuna dei propri elementi costitutivi. Membrane d’interposizione fra il sensibile ed il senso, interfacciano l’interno con l’esterno, il dentro con il fuori. La leggera velatura delle veline si confronta con l’informe pigmento, pellicole che ri-vestono come veli la vibrante superficie, tentando di contenerla e proteggerla. La tela tiene a se le macchie, i tratti, i segni nuovi, li fissa cristallizzandoli in sfumature pastose. L’aria e la terra, l’idea e la concretezza si pongono l’uno rispetto all’altra in una correlazione incessante.
Le forme leggere e impalpabili si ancorano alla “terra”, all’ampia superficie grazie alle finissime polveri colorate, ai leganti che gestiscono i ritmi, i tempi di crescita per lo sviluppo di ogni singola patina. Luogo di maturazione delle idee, che dalle emozioni si attuano in parole e ferme poesie, salde nei loro schemi metrici, nei loro spazi concessi. Solo con metodo, disciplina e sacrificio, solo così potranno crescere vigorose campiture, spazi prismatici immensi.
----
Circuiti Dinamici - Collettiva
Associazione Circuiti Dinamici e Statart presentano: Circuiti Dinamici
Dal 13 al 30 giugno 2011 presso Associazione Circuiti Dinamici via Giovanola n° 19/C - Milano
Con il 2011 si inaugura il secondo ciclo di mostre collettive della serie Circuiti Dinamici promosse dall’Associazione Circuiti Dinamici già Circolo Culturale Bertolt Brecht e curate da StatArt. Progetto ideato col fine di rendere “reale” un’arte che molto spesso nasce e vive solo nel web. Si crea così un circuito dinamico che coinvolge mondo virtuale e mondo reale intessendo una rete di scambi e di connessioni reciproche. L’artista diventa l’attore, l’ideatore sia nel web che nell’epifania della creazione che accade qui e ora. In particolare questa interconnessione avviene nella performances che nel web vivono solo per metà. Arte come un circuito: mai statico, ma dinamico, mutevole e vario.
Trentadue i giovani artisti selezionati con trentadue interpretazioni diverse del tema, indagato attraverso differenti tecniche esecutive che spaziano dalla pittura alla fotografia, dall’installazione al disegno, dalle performances ai video. Gli artisti protagonisti di questa nuova esposizione sono: Giulia Bonetti, Deborah Brugnera, Mauro Moriconi e Francesco Parrella. Realizzando reportage a sfondo sociale, Francesco Parrella ritrae nelle sue fotografie in bianco e nero gente di tutto il mondo, documentando aspetti spesso trascurati e momenti di socialità: lavoro, gioco, formazione e vita con gli altri come in Parrucchiere. Mauro Moriconi rielabora e rilegge provocatoriamente immagini legate alla tradizione quali la maternità – Colazione sull’erba – e Adamo&Eva richiamando problematiche legate all’omofobia e alla transessualità nelle sue fotografie incise; mentre Deborah Brugnera propone scatti dal forte impatto visivo, compositivo e comunicativo che presentano una donna rinchiusa nel proprio mondo tutt’altro che incantato: I’m awake but in my world e Wake up. Esplorazione materica e cromatica è affrontata da Giulia Bonetti nelle opere astratte dominate dall’oro, dai colori intensi e accesi e dalla materia corposa che richiamano per certi versi il mondo fantastico di Klee e la preziosità dei mosaici bizantini
Immagine: Giulia Zara
Inaugurazione Lunedì 13 Giugno 2011 alle ore 18.30
Circolo Culturale Bertolt Brecht
Spazio 1/via Giovanola 21/C_Milano
Dal martedi al giovedi dalle 15 alle 17
Ingresso libero