Memorie e vuoti di memoria. Miti e meraviglie. Ombre scure. Utopie smarrite. Il progetto espositivo nasce da un profondo dialogo maturato con le artiste su alcuni dei temi propri della loro ricerca che s'intrecciano, come la morte, il mito, la storia.
A cura di Lorena Giuranna e Adriano Accattino
Opere di Liliana Ebalginelli, Anna Oberto, Lucia Pescador
Ognuna con uno stile, una poetica e un linguaggio differenti, Ebalginelli, Oberto e Pescador presentano tracce di memorie provenienti da luoghi lontanissimi tra loro.
Il progetto espositivo nasce da un profondo dialogo maturato con le artiste su alcuni dei temi propri della loro ricerca, temi che s’intrecciano magneticamente tra loro, per restituirci atmosfere trasognate, dove esperienza e ricordo, mito e sogno, finiscono in quella nutritiva tenebra oscura che il filosofo Agamben ritiene l’humus ideale per conoscere il tempo presente.
Liliana Ebalginelli presenta una recente serie di collage in cui il motivo dello scheletro diventa un fumetto colto e raffinato, allontanando la retorica del pensiero sulla morte, e un lavoro fotografico in cui l’immagine diventa pura ombra. Scure e incerte, le forme accennano tanto a una storia privata quanto al mito, in una volontaria sovrapposizione spaziotemporale.
Anna Oberto affronta il mito greco di Cassandra, attraverso una dinamica relazione con Rose-Marie Nöcker, autrice delle maschere che Anna fotografa con la Polaroid. Questi pochi elementi, mito e relazione, bastano a suscitare pensieri germoglianti sul tempo, l’origine e l’atto creativo, che è sempre un’esperienza di linguaggio, come l’intera ricerca dell’artista genovese conferma ogni volta.
Lucia Pescador realizza una delle sue “wundernachtkammer”, progettata come omaggio a Ivrea, in cui accosta fotografie della città di notte (spesso al negativo) a maschere, disegni e progetti già compiuti, come quello per il Bauhaus, movimento affine, sul finale, al crollo dell’utopia olivettiana - “smarrita” – come sostiene l’artista stessa. Così le memorie storiche si mescolano alle visioni personali, in una camera delle meraviglie in cui differenze e distanze diventano forze armoniche.
In mostra prevalgono lavori fotografici, linguaggio che per vocazione è destinato ad accogliere il segno nostalgico del tempo per sottrarlo all’oblio, ma sono presenti anche video, disegni e installazioni, in dialogo tra loro per restituire un’atmosfera continuamente generante.
Nella tradizione delle “inaugurazioni costruttive”, la vernice della mostra (sabato 18 giugno 2011, ore 17) sarà occasione per affrontare i temi della memoria, della traccia e del tempo rispetto alla dimensione artistica e creativa.
Interverranno:
Lorena Giuranna: Dentro la camera delle meraviglie. Genesi e cronaca del progetto
Alessandro Castiglioni, Ermanno Cristini: Sull'abbandono e la lontananza. Alcune pratiche estetiche
In conclusione, Enzo Sarteur (Iron Steel Art)– Manipolazioni sonore elettroniche
Inaugurazione: sabato 18 giugno, ore 17
Museo della Carale
Via Miniere 34, Ivrea
Orario: domenica dalle 10-13, 14-17
Ingresso libero