Does the invisible observer leave traces? La mostra e' parte del piu' ampio progetto The Captive Mind: ispirato all'omonimo saggio di Czeslaw Milosz scritto nel 1951, un ritratto fotografico della generazione degli artisti che si sono dovuti confrontare con il totalitarismo.
a cura di Patrick Komorowski e Rafał Lewandowski
La Galleria Maria Grazia Del Prete è lieta di presentare, Does the invisible observer leave traces?, personale del grande fotografo polacco Marek Piasecki (Varsavia, 1935), a cura di Patrick Komorowski e Rafał Lewandowski.
La mostra di Marek Piasecki, realizzata in collaborazione con la galleria Asymetria di Varsavia, fa parte del più ampio progetto espositivo « The Captive Mind. The tyranny of image in polish photography after 1945 » ospitato presso l’Istituto Polacco di Roma. “The Captive Mind”, ispirata dall’omonimo saggio di Czesław Miłosz scritto nel 1951, vuole essere un ritratto fotografico della generazione degli artisti che si sono dovuti confrontare con il totalitarismo. Marek Piasecki, reporter dagli anni ’50 del “Tygodnik Powszechny”, periodico cattolico d’opposizione al regime, fa parte di questi artisti che hanno voluto creare seguendo “l’ordine della coscienza”. I soggetti preferiti dall’artista sono lo spazio urbano e le persone dalle forti fisionomie. In mostra saranno presentati una selezione di fotografie, realizzate tra il 1950 e il 1960, in cui si mette in scena un dialogo intimo tra l’osservatore invisibile (Marek Piasecki) e le sue tracce.
Inaugurazione 22 giugno ore 19-21
Galleria Maria Grazia Del Prete
via di Monserrato 21 – 00186 Roma
Orari: Martedì – Sabato 11-15 e 16-20
Ingresso libero