Il percorso espositivo della mostra comprende oltre 50 opere di varie dimensioni, arricchito da pannelli informativi e video, divise in quattro grandi gruppi: le 'figure sdraiate', gli 'anelli', i 'mantelli' e le 'cassette dell'anima'.
a cura di Guido Magnaguagno
coordinata da Alessandro Schiavetti
Si è aperta sabato 9 luglio la mostra dello scultore svizzero Raffael Benazzi dal titolo "Sculture" nella Sala Esposizioni della Fondazione Culturale Hermann Geiger in Corso Matteotti 47 a Cecina (Li). Una esposizione che rimarrà aperta fino al 18 settembre curata da Guido Magnaguagno (già curatore e vicedirettore della “Kunsthaus” di Zurigo e direttore del Museo Tinguely di Basilea), e coordinata da Alessandro Schiavetti. Raffael Benazzi, artista anarchico e di grandi passioni, è nato nel 1933 in Svizzera ma dal 1964 vive e lavora sulle colline della costa livornese dove realizza le sue opere molto spesso imponenti e misteriose. Un percorso solitario e coerente che per sessant’anni lo ha portato ad essere tra i più importanti artisti svizzeri con Hans Arp, Ben Nicholson, Hans Richter e Julius Bissier, suo maestro.
Si è formato tra Zurigo, l’Italia e gli Stati Uniti, rappresentando la Svizzera alla Biennale di Venezia del 1978. Il suo tema ricorrente è la natura che s’intreccia con il dilemma dell'esistenza umana e che rappresenta con opere astratte e tondeggianti, oppure dalle forme geometriche e inquietanti. Impiega diversi materiali come il bronzo e l’alabastro ma soprattutto è il legno che più di ogni altra cosa gli ha dato modo di esprimere le proprie idee. Opere di quercia, olmo, noce, frassino, annerite, segate e levigate con un linguaggio che manifesta l’incontro di Benazzi con la Minimal art e la Conceptual art americane durante i suoi numerosi viaggi negli Usa tra il 1986 e il 1996. I bronzi sono invece le sue realizzazioni più recenti. Opere più piccole, avvolgenti e sinuose o di forma quadrata che rappresentano ora una casa, ora un bocciolo, ma anche l’intimo umano. Masse di materia fusa e forata dalle cui cavità traspare la luce del sole, oppure il buio secondo i punti d’osservazione e dove è ben chiaro il rapporto tra l'interno e l'esterno.
Il percorso espositivo della mostra comprende oltre 50 opere di varie dimensioni, arricchito da pannelli informativi e video, divise in quattro grandi gruppi: le “figure sdraiate” che si sviluppano in senso orizzontale, gli “anelli” che si rifanno alla figura del cerchio, i “mantelli” che si evolvono in altezza e le “cassette dell’anima” dove invece predominano strutture cubiche. In questo modo viene ripercorsa la sua esperienza artistica dagli anni giovanili in Svizzera fino ai giorni nostri."Il rapporto tra l'uomo è la natura è per me è fondamentale - ha detto Raffael Benazzi - e cerco di rappresentarlo in tutti i modi. La mia ispirazione viene dal sole ma soprattutto dall’acqua. Sono nato sulle rive di un lago e anche la scelta di vivere e lavorare vicino al mare è una scelta di vita precisa che ho sempre seguito, da New York fino a San Vincenzo. Per me l'acqua è una via di fuga irrinunciabile".
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Chiara Mercatanti, cell. 347.9778005, Fabrizio Lucarini cell. 340.7612178
Sala Espositiva della Fondazione Culturale Hermann Geiger
Corso Matteotti 47 a Cecina (Li)
tutti i giorni dalle 18 alle 23
ingresso libero