Giovanni Boldini
Giuseppe De Nittis
Giacomo Grosso
Vittorio Corcos
Franz Von Lenbach
Stefano Papetti
Enrica Bruni
Dipinti, sculture e oggetti raccontano il fremito culturale della Belle Epoque attraverso la moda utilizzata come chiave di lettura per i cambiamenti di un'epoca. Il percorso espositivo si snoda attraverso ritratti maschili e femminili realizzati dai maggiori specialisti di quel genere: Boldini, De Nittis, Giacomo Grosso, l'ungherese Laszlo, Nazzareno Orlandi, Vincenzo Caprile, Von Lenbach, che hanno saputo cogliere nelle loro tele lo spirito del tempo.
Troppo poco tradurre “la bella età”.
In Italia il periodo storico compreso tra la fine dell'800 e l'inizio
del 900 accoglieva in sé un rifiorire di passioni, di brividi, di sogni e di speranze, di effimero e di
estetico. Immaginate dalla Francia all'Italia un fermento e una spinta verso il nuovo: il progresso e
il benessere stavano cambiando le abitudini ed i comportamenti della società. La rete ferroviaria
velocizza gli spostamenti, l'arte vede spuntare la decorazione, l'eccesso.
Le esposizioni universali mostravano quanto di più straordinario e strabiliante esistesse nel mondo:
dalla scienza alla tecnica, passando per le arti applicate, lontane parenti del design
contemporaneo. La donna con i suoi vezzi, smorfie e vanità diventa la protagonista di questo
periodo in cui l'apparenza regna sovrana, in cui la moda segue le tendenze e la volontà di creare
qualcosa di nuovo, di impareggiabile, di unico.
Ed è proprio attraverso gli oggetti della donna
borghese che si può raccontare la Belle Epoque: il lusso, l'eleganza, l'esclusività, la stravaganza, il
capriccio, la seduzione. Un'arte che è già comunicazione e che entra di forza nel ventesimo
secolo.
“La filosofia del bello” ripercorre attraverso la pittura, la scultura e le arti applicate degli anni '20 e
'30 un immaginario di delicatezza e bellezza che va al di là della sfera estetica, fino a diventare
quasi un “dogma della fede”.
Le opere, circa quaranta, provenienti da Fondazioni, collezioni private
e pinacoteche, regalano un'istantanea di quel mondo passato, fatto di cappelli francesi, guanti,
ritratti di uomini immortalati come dandy e come femme fatale, sculture dalle forme voluttuose,
ventagli liberty e parure da toilette. Tutti oggetti che accompagneranno le opere pittoriche in
mostra insieme a una selezione di abiti d'epoca originali della Sartoria Arianna, restaurati per
l'occasione.
Intorno a questo vero e proprio altare dell'eleganza si snoda il percorso espositivo fatto di ritratti
maschili e femminili di protagonisti del bel mondo, realizzati dai maggiori specialisti di quel genere.
Boldini, De Nittis, Giacomo Grosso, l’ungherese Laszlo, Vittorio Corcos, Von Lenbach hanno
saputo cogliere nelle loro tele lo spirito di una epoca attraverso il languore delle pose, l’eleganza
degli abiti, la cura dei particolari, la seduzione affidata gli sguardi: sono stati loro i maggiori ritrattisti
del jet set internazionale legato al tempo in cui era sufficiente mostrare il proprio biglietto da visita
per attraversare tutte le frontiere europee, come ricorda il vecchio duca Sostene nel romanzo “A
Dio piacendo” di Jan d’Ormesson.
“Seguendo il filone delle mostre degli anni passati – spiega il Professor Stefano Papetti - la mostra
si sofferma sulla ritrattistica in Italia dal 1880 al 1910 per mettere in evidenza come anche i pittori
registrino una esasperata voglia di bellezza che si esprime fisicamente nella ricercatezza degli abiti
e degli ornamenti.
E' in questo periodo che nasce però la moda come fenomeno sociale e attività
economica: la Regina Margherita promuove gli orafi italiani e la sartoria italiana. E' un momento in
cui la moda non è solo apparenza ma anche sostanza. In mostra per esempio c'è anche un vaso
antropomorfo in ceramica modellato sulla testa della Marchesa Casati”.
Ufficio stampa:
Andrea Compagnucci T. 3339435979 | Laura Boccanera T. 3470962886
ufficiostampa@popsophia.it
Immagine: Manifattura Salvini
Vaso antropomorfo raffigurante la marchesa Casati
Rho Ferrarese, Fondazione Sgarbi Cavallini
Auditorium Sant’Agostino
C. Annibal Caro - Civitanova Alta
Orari: dal 15 luglio al 31 agosto tutti i giorni eccetto il lunedì 19.00 - 24.00
Dal 1 settembre al 6 novembre venerdì, sabato e domenica 17.00 - 20.00.
Da settembre a novembre su prenotazione per scolaresche e gruppi, apertura la mattina 9.30 - 12.30
Ingresso € 3.00