Quattrocentometriquadri gallery
Ancona
via Magenta, 15
393 4522197 FAX
WEB
Alessandro Librio
dal 14/7/2011 al 28/7/2011
giov e ven 19-20.30, sabato 11.30-13, in altri orari su prenotazione

Segnalato da

Quattrocentometriquadri gallery




 
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14/7/2011

Alessandro Librio

Quattrocentometriquadri gallery, Ancona

Places. Performance e installazione videosonora. L'opera presentata, intitolata ''Egg Improvisation I, II, III'', riflette sul ruolo del suono nelle modalita' di percezione e appropriazione degli spazi.


comunicato stampa

Testo critico a cura di Giulia Menzietti

L’opera presentata da Alessandro Librio Egg Improvisation I, II, III riflette sul ruolo del suono nelle modalità di percezione e appropriazione degli spazi. La sfera sonora è l’esperienza di un ambiente, appropriazione conoscitiva ed emotiva della realtà. Ogni luogo, ogni paesaggio possiede la propria identità sonora, profondamente legata alle caratteristiche morfologiche e alla dimensione culturale di chi lo vive, e strettamente determinante nella lettura dello spazio, nella capacità di associarvi memorie, sensazioni e processi cognitivi. Nei tre video di Egg Improvisation realizzati a partire dal 2008, l’autore racconta lo spazio della chiesa di Quaroni a Gibellina tramite le caratteristiche sonore dell’abside, descrivendone le diverse modalità di generazione e riproduzione dei suoni in tre momenti diversi, nell'arco di tre anni.

La Chiesa Madre, progettata da Ludovico Quaroni e Luisa Anversa a partire dal 1972 e parzialmente realizzata nel 1987, subisce nel 1994 un cedimento improvviso: la notte del 15 agosto crolla la copertura piana dell’aula rendendo l’opera un rudere prima ancora di essere completata e inaugurata. L’aula della chiesa resta senza tetto, come una rovina, fino al 2002, anno in cui iniziano i lavori di ripristino della struttura terminati nel Marzo 2010 con l’inaugurazione al pubblico della chiesa.

L’autore al violino e Angelo di Mino al violoncello improvvisano all’interno della cupola della chiesa e usando l’abside come cassa armonica, come ventre acustico capace di interagire coi suoni. La performance si articola in tre parti, ciascuna delle quali interpreta e traduce la dimensione temporale dell’opera: nella prima fase la chiesa è un rudere, nella seconda un cantiere e nella terza fase l’opera è conclusa. Il grande uovo della sfera diviene uno spazio interattivo di risonanza, di eco e al tempo stesso di produzione sonora: i musicisti si muovono all’interno della cupola, registrando i cambiamenti, le mutazioni in divenire dello spazio, raccogliendo le vibrazioni sonore, trasmesse prima dal rudere, poi dal cantiere e poi dall’opera conclusa.

Nella prima fase, Egg Improvisation I, gli artisti si muovono all’interno dell’abside, uno spazio abbandonato, profondamente rovinato nel rivestimento e coperto di scritte e graffiti; nella seconda parte, Egg Improvisation II, la scenografia da rudere si è trasformata in un cantiere appena dismesso: le pareti sono bianche e appena intonacate, ci sono ancora dei fili a pendere dalle impalcature. I suoni sono più aperti, meno secchi, la cassa di risonanza è cambiata: l’abside non si affaccia più nel vuoto dell’aula senza copertura, ma è ora inserito in un volume, con copertura e pareti restaurate. Nella terza fase, Egg Improvisation III, i lavori sono ultimati, da rudere l’aula della chiesa è ripristinata e pronta a funzionare.
La musica diviene un dispositivo di registrazione e amplificazione delle vibrazioni emanate dal luogo, nei suoi mutamenti nello spazio e nel tempo; gli strumenti si accordano con le varie anime dello stesso ambiente, coi diversi respiri che scaturiscono dalla sua dimensione di non finito, di spazio in divenire. L’opera dunque riesce a far vibrare e a restituire una dimensione temporale e comunicativa anche a quello che sembra un rudere, un’architettura morta che, persa ogni connotazione utile come architettura, diviene un luogo altro, capace di sintonizzarsi e vibrare con differenti onde sonore.

E se in Egg Improvisation I, II, III il suono del violino e del violoncello riesce a far parlare un’architettura in rovina, morta per l’uso, allo stesso modo, nella performance che Alessandro Librio presenta all’interno della galleria, la dimensione sonora diviene un dispositivo per offrire un punto di vista altro, una nuova chiave di lettura delle vicende raccontate da una pellicola muta. Improvvisando col violino sulle scene interpretate da Stanlio&Ollio in From soups to nuts (USA, 1928) l’autore propone un processo di sonorizzazione della pellicola strettamente legato al luogo, alla dimensione spaziale nella quale i due attori si muovono. I suoni prodotti dal violino diventano il modo di far parlare e interpretare lo spazio della casa, contenitore e allo stesso tempo spettatore inosservato delle esilaranti vicende isolate nel silenzio delle immagini.
Di Giulia Menzietti

Con il Patrocinio del Comune di Ancona
Con il sostegno di PAVIPAL ristrutturazioni

Si ringrazia Biofox

FOTO Federico Mingo
UFFICIO STAMPA Isabella Tombolini

Inaugurazione 15 luglio ore 19

Quattrocentometriquadri gallery
via Magenta, 15 - Ancona
Orario: giovedì e venerdì 19.00-20.30 sabato 11.30-13.00 in altri orari su prenotazione
Ingresso libero

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