Una collaborazione tra il pittore ed il poeta, che si focalizza sulla risposta che i due artisti danno al concetto di tempo. Le immagini figurative misteriose inserite nei dipinti creano legami viventi con le poesie. Nell'ambito del Tuscan Sun Festival.
From Things about to Disappear, I turn Away in Time, (Samuel Beckett). Un'insolita collaborazione tra l'architetto e pittore Alberto Alfonso con il poeta e studioso Edward Mayes. Al centro dell'attenzione l'interazione dei loro approcci e risposte al concetto del tempo.
La collaborazione tra il poeta Edward Mayes e l’architetto-pittore Alberto Alfonso, propone un concetto di
arte che vede il suo concretizzarsi all’interno degli occhi della mente piuttosto che la sua rappresentazione
fisica su carta stampata.
I due artisti hanno lavorato insieme negli ultimi sedici mesi creando giorno dopo giorno una sfida artistica
che coinvolgesse i loro due ambiti d’indagine: quello letterario e quello artistivo-visivo.
Edward crea le sue poesie sedendosi nel buio e dedicando tre ore al giorno alla meditazione. Ama chiamare
questo momento il suo "Tempo Sacro".
Entrambi gli artisti hanno vissuto sia in Italia che in America e questa collaborazione nasce dalle
conversazioni e le osservazioni relative alla percezione del passato, del presente e del futuro nei due Paesi.
I molteplici significati della frase beckettiana From things about to disappear, I turn away in time (Samuel
Beckett) risuonano come necessità personale e culturale, intrinseca in ognuno di noi, di connettersi con
l’entità temporale e trovare in questo legame una risposta.
L’immenso lavoro di Alberto Alfonso coinvolge i quattro elementi, l’equilibrio umano all’interno delle
strutture architettoniche, i contesti numerici per il significato, e, soprattutto, la radicale rivendicazione di
un’umanità profonda.
Le gesta decise e le immagini figurative misteriose inserite all’interno dei dipinti creano legami viventi con le
poesie di Edward Mayes. I suoi scritti sono linguisticamente acrobatici e hanno la capacità di risalire sino alla
radice primordiale del loro significato etimologico. Ognuno di essi è inteso come "un mondo abilmente
costruito" (John Donne), che resiste e si oppone al mondo prosaico in favore di una verità immaginativa. Il
progetto è stato ideato con l’intento di dare ad entrambi gli artisti lo spazio necessario di muoversi
all’interno delle loro passioni quali l’arte italiana, i quesiti religiosi e l’intensa vita quotidiana. La
collaborazione è spontanea e lineare. Dante, Saint Francis e Domenico Ghirlandaio, protagonisti indiscussi di
questa collaborazione, troverebbero, in questo lavoro intricato ed ambizioso, una forte affinità di spirito e di
visione del mondo circostante.
Nell'ambito del Tuscan Sun Festival 2011
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Inaugurazione 30 luglio
Chiesa di Sant'Agostino
via Guelfa, 40 - 52044 - Cortona (AR)
ingresso gratuito