Artista poliedrica, fotografa di moda, musicista e performer, le sue opere sono scatti contemporanei proiettati in un'altra epoca. Attraverso un immaginario malinconico e circense immerso in atmosfere romantiche, ci trascinano in un mondo di ambiguita' e disagiate narrazioni.
a cura di Carlo Madesani
Non è facile descrivere il lavoro di Wendy Bevan (Inghilterra, 1983): artista, fotografa, musicista, performer, nata ad Harrogate, Inghilterra, nelle vicinanze di Leeds, attualmente a Londra, dove ha studiato fotografia.
Come fotografa è conosciuta specialmente per i suoi lavori nel mondo della moda, ha collaborato con molte importanti pubblicazioni fin dal termine dei suoi studi, iniziando da i-D e proseguendo con testate quali Russian Vogue, Italian Marie Claire, Harper’s Bazaar, Muse, Financial Times: How To Spend It, The Independent, The Observer, Self Service, Big, 10, Lula, Nylon, V Magazine, Qvest, POP Magazine, I-D, Grey e online Magazine TEST e molti altri.
All'interno della fotografia di moda, e come visione d’artista, Wendy Bevan è un curioso ed inaspettato unicum. Le sue opere, scatti contemporanei proiettati in un’altra epoca, ricche di arte pittorica, ci trascinano in un mondo di ambiguità e disagiate narrazioni, con personaggi malinconici o sognanti, donne, bambole di altri tempi, ed una luce rarefatta che avvolge i soggetti filtrando emozioni e sentimenti. Scorrendo il suo portfolio, si passa attraverso un labirinto di set cinematografici d'epoca in cui drammatiche rappresentazioni si svolgono in assoluto silenzio. in
La sua poetica è influenzata da atmosfere romantiche, spesso collegate ad un immaginario in cui si mischiano burlesque, personaggi circensi, vecchi ritratti di famiglia, teatro e cabaret anni venti. Proprio il burlesque è un’altra arte in cui Wendy si è cimentata, con il suo gruppo The Correspondents, mentre oggi la sua carriera musicale prosegue con la band Temper Temper. Tra le sue influenze musicali cita spesso i Roxy Music, Antony and the Johnsons, Nick Cave, i Mercury Rev. Inoltre ha partecipato come regista alla sesta edizione del “Birds Eye View Festival”, appuntamento dedicato al cinema femminile, con il corto “Reaching the Moon”, in proiezione presso il Museo Pecci di Milano a settembre. Tra le influenze per questo suo lavoro: Andrei Tarkovsky, Jane Champion, David Lynch, Federico Fellini, Wim Wenders e Jean Luc Godard. I suoi stilisti preferiti sono Dries Van Noten e Balenciaga.
Inaugurazione: 15 settembre ore 18.30
Camera16
via Pisacane 16 - Milano
orari: martedì - sabato / 15.00 - 19.00