"Antonello da Chioggia. Raw - Outsider Art in Italy". Le sculture e i dipinti dell'artista sono ispirate dalla Bibbia e dall'interpretazione della realta' quotidiana.
La mostra è montata! Confesso che tra le oltre 450 mostre che ho allestite nella mia attività di artista e di gallerista questa è certamente ai primi posti per emotività. Si tratta di una trentina tra opere a parete e sculture tutte straordinariamente “autentiche”. In questa seconda giovinezza della Galleria (compirà il prossimo 29 novembre 31 anni) previlegerò senz’atro questa stupenda forma di espressione artistica. Ecco che cosa dice di questa mostra, nella sua breve presentazione la critica d’arte Roberta Reali:
Le sculture e i dipinti naïf di Antonello De Ambrosi scaturiscono dall'energia visionaria di forme tratte dai libri della Bibbia non di meno che dall'interpretazione della realtà quotidiana e dal libro della Natura e poi sottoposte al filtro della veemente ispirazione espressionista dell'artefice. Infatti, la forza creativa dei Crocifissi, delle Chioggie, delle polene, dei fondali marini e dei mille coloratissimi dipinti bi e tridimensionali che includono occhiali, vestiti ecc., plasma figurazioni “primitive” e coerenti, trovando argine solo nella resistenza dei materiali utilizzati, cioè tutti: dal vetro al legno alle resine e dagli oggetti ritrovati e recuperati, memori della lezione di Arman. Una forma di religiosità ancestrale e popolare anima il gusto della narrazione d’ispirazione medievale di De Ambrosi, non scevro dalle sintesi apotropaiche proprie del simbolismo di ogni tempo. Le icone lignee sono frutto di un impulso emozionale dell’artista, che scolpisce l'’immagine quando è già precisamente formata nella propria mente. Multicolori granelli di vetro e polveri dorate rivestono tele arricchite di oggetti d’uso quotidiano e locale, che spesso rasentano il Kitsch, e che nelle versioni recenti sono “attraversate” da fili intessuti con una tecnica tratta dal pittore Caraceni. Apprezzato da acquirenti italiani e stranieri, D’Ambrosi è Raw, nel senso che nel suo fare sono presenti tutti gli elementi tradizionali e i riferimenti alla contemporaneità di un’arte che per realizzarsi non ha bisogno di scuola tanto quanto della spinta di una reale e profonda necessità creativa.
Nota del Maestro Gian Paolo Berto “sponsor” di Antonello .
Caro Antonello, tu sai la stima che ho per te e nel trovarmi nel momento di scrivere una nota sul tuo lavoro, vorrei riportare un testo di Carlo Levi che in qualche modo ci appartiene, oltre ai giudizi, oltre alle critiche che il nostro lavoro può in qualche modo suggerire.
Caro Antonello, apparteniamo a una corrente pittorica, si fa per dire, che chiamano “Raw” e se non altro questo è anche un modo per sentirci legati agli altri come noi in un colloquio spirituale.
Ecco il testo:
Ci sono nei libri, nei libri migliori; e soprattutto nei quadri, che, qualunque cosa rappresentino, sono sempre mitici paesaggi dell’anima, e non possono essere privi di questi boschi intricati e senza strade, di queste paludi, di questo tedio ozioso e notturno. Ho sempre diffidato delle pitture troppo belle, dove non c’è rottura alcuna, né alcun punto vuoto, e uno stile uguale si sparge dappertutto come la nafta iridescente dei bastimenti nell’acqua cheta dei porti; e dei critici che esaltano questa compitezza grammaticale, questa unità di stile, come il sommo, unico bene. Essi stanno, davanti ai quadri, come dei commissari di pubblica sicurezza davanti agli imputati, e dicono:”questo è arte, questo non è arte: questa è la legge, questo il delitto”, e i loro occhi, dietro le lenti e le lenti delle lenti, brillano di piacere quando scoprono, come un crimine nascosto, uno di questi punti vuoti. Essi hanno trovato forse allora, senza saperlo, una delle chiavi del mondo; una chiave invisibile, che cade, inutile, dalle loro mani inerti, incapaci di adoperarla.
Inaugurazione: sabato 10 settembre ore 18:30
Galleria Grafica Campioli
Via Vincenzo Bellini, 46 Monterotondo (Rm)
Orario: dalle 16,00 alle 20,00 (Lunedì chiuso)
Ingresso libero