La Galleria inaugura la stagione artistica 2012 con la mostra 'Lo spazio urbano disegnato' dedicata ad un gruppo di opere tra disegni e grafiche seriali dello scultore.
a cura di Manuela e Patrizia Cucinella
Testi di Mauro Staccioli
La Galleria Piziarte il 10 Settembre 2011 alle ore 19.00, a Tortoreto
Lido(TE) in via Sardegna 3, inaugura la stagione artistica 2011 / 2012 con
una mostra ( Lo spazio urbano disegnato) dedicata ad un gruppo di opere
(disegni e grafiche seriali) di Mauro Staccioli, uno degli scultori italiani
più affermati a livello internazionale.
Mauro Staccioli, nei testi che accompagnano la mostra, scrive tra l'altro:
"Lo spazio urbano, l'ambiente sociale collettivo, è accumulo di prodotti
singoli. Lavorare artisticamente, nel senso collettivo urbano impone di
usare la città, la campagna, l'ambiente come fossero la pagina bianca sulla
quale si compone, attraverso il disegno, l'idea; si rivela l'immaginazione.
Ciò consiste in un modo di pensare, immaginare idee-forma in una specifica
contestualità estetica, esattamente come contestualità estetica è il foglio,
bianco(o giallo,rosso,nero,ecc.)Cambia una cosa, apparentemente di poco
conto: il colore della carta non è più l'espediente di simbolo, supporto
inerte dell'idea disegnata, dipinta,ecc., ma entra a far parte del gioco. La
città e l'ambiente in genere non sono come la carta un supporto neutro.
La città e l'ambiente sono dimensione estetica nella accezione totale che
comprende costumi,economie,culture,ecc. Il "foglio"
(città,paesaggio,luogo,...) sul quale progettare,immaginare,modificare,
cambia il modo di pensare l'oggetto...; pensare l'ambiente è un pensare
economico,tecnico,sociale,storico: un pensare "politico".L'artista pensa
sull'ambiente come foglio da disegno sul quale tracciare, definire l'idea,
ma...chi permette che il foglio sia usato, chi vende e a quale prezzo quel
foglio? E chi lo vende cosa vuole in cambio? Permetterà che il foglio sia
ridotto in pezzettini informi, una manciata di coriandoli per una festa di
colori, o imporrà di produrre una immagine a sua...immagine?
Può chi possiede il "foglio"(la città,l'ambiente,ecc.) permettermi di
nascondermi nel bosco a disegnare le fantasie che il bosco sollecita?
Come potrà egli domani rendere conto dell'uso che ne farò se il risultato
sarà diverso dalle sue aspettative?
Nella famiglia politica il vestito ubbidisce a costumi severi,consueti e
cerimoniali acquisiti e consolidati. L'allestimento del luogo delle
celebrazioni politiche rivela sempre il desiderio di non dispiacere, si
misura quindi sui livelli più accreditati dell'idea del bello; la prassi
politica fa della convenienza il suo punto di riferimento.
Toccare un albero è una operazione semplice, toccarlo sentendolo è molto
complesso, entrano in gioco molti fattori...la fisicità del contatto
contiene livelli di conoscenza diversi quanto son diversi i livelli di
consapevolezza del gesto.
La diversità, l'inconsueto, il nuovo possibili - socialmente - se entrano a
far parte delle categorie del sapere collettivo, se non vengono perciò
rinchiuse negli spazi privilegiati, protetti dalla mondanità, che il potere
esprime...in questo senso sono la forza di penetrazione delle politiche del
rinnovamento.
La condizione che può rendere la Città, il Territorio, il "foglio nuovo" sul
quale l'idea - l'arte - si determina come forma, deriva dalla assunzione del
luogo dell'arte come luogo pubblico...deriva dalla qualità, dai livelli
culturali delle scelte politiche indirizzati non da stato di necessità e
razionalizzazione dell'esistente ma da progettualità dinamica. Il tale senso
il lavoro artistico entra totalmente a far parte del progetto politico del
cambiamento; è la forza - immaginazione - che governa la direzione del
cambiamento alimentando le energie dell'utopico possibile.
La decisione di fare si motiva con un'idea di fare, altrimenti il fare
risulta momento consuetudinario, culturalmente vegetativo. E' lo scopo che
determina la strategia producendo le motivazioni della ricerca e degli
strumenti necessari al suo raggiungimento.
L'idea del nuovo rapporto fra stato e cittadino - la partecipazione, la
fantasia al potere ecc. ha prodotto cambiamento e nuova idea di cambiamento.
Dialetticamente l'idea di cambiamento sposta progressivamente la
progettualità, rinnovandone la metodologia. L'idea di certezza, il possibile
politico, semmai, raggela l'ipotesi, chiude la contraddizione tra l'idea del
nuovo e la sua concretizzazione: strozzando mortalmente la proiezione verso
la riorganizzazione dell'ipotesi, uccide anche la motivazione del fare in
senso nuovo.
Il lavoro artistico non risolve, indica, sottolinea, evidenzia... E l'arte,
come la vita, si realizza nella tensione del suo divenire.
Il lavoro artistico, oggi, non può produrre idea di certezza: l'unica
certezza è la sua dimensione umana, il suo esistere come traccia del
percorrere un tratto di vita. L'arte che si pone in relazione alle
dimensioni urbane e del paesaggio, tenta l'affermazione di un nuovo e
rinnovato modo di essere nel mondo."
Inaugurazione Sabato 10 Settembre 2011, ore 19
Piziarte a.c.
Via Sardegna 3, 64018 Tortoreto Lido (TE)
ingresso libero