Con la proclamazione del Regno d'Italia Milano decade dal ruolo di capitale, e la Villa Reale di Monza divenne da subito luogo di villeggiatura privilegiato dei sovrani e ogni anno La Regina Margherita vi soggiorno' per lunghi periodi. Dipinti, sculture, arredi, oggetti, abiti, gioielli, documenti e fotografie accompagnano il visitatore tra le stanze attraverso un unicum storico.
La mostra “Regina Margherita” si fa sempre più ricca e preziosa. È stata inaugurata ufficialmente lunedì 19 settembre, l’esposizione promossa e ideata da Fondazione DNArt alla Villa Reale di Monza che il 29 luglio ha aperto per la prima volta al pubblico le stanze del primo piano nobile.
Curata da Elena Fontanella, il progetto di valorizzazione si realizza grazie alla collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza, con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il Comune di Monza Assessorato alla Cultura e alla Villa Reale, con Regione Lombardia, Provincia di Monza e Brianza ed il sostegno di Intesa Sanpaolo.
LE NOVITA’
Con l’inaugurazione la villa si arricchisce, ospitando, oltre agli importanti oggetti provenienti dalle collezioni del Quirinale, nuovi pezzi tra cui le riviste “Margherita” dell’epoca della Regina, nuovi volumi de “Il Giornale delle donne” della Biblioteca Braidense di Milano e alcuni significativi oggetti di collezioni private.
Dal 19 settembre, inoltre, è attiva anche un’ampia sezione dedicata a visite guidate e ad attività didattiche: una serie di proposte turistiche e per le scuole che offrono percorsi inediti e curiosi, i quali, partendo dalla Villa, continuano nel Parco, fino a raggiungere la città. La visita alla Reggia, patrimonio artistico e culturale della Lombardia, diventa un momento di svago e approfondimento a 360 gradi grazie alle numerose attività del Parco, come il trenino o il giro in carrozza, grazie al Caffè Reale della Villa e al bookshop, che propone divertenti gadget e volumi di altissima qualità.
I gruppi possono scegliere non solo la visita alla Villa, ma anche percorsi più ampi alla scoperta del Parco e della città di Monza, dei luoghi legati ai Savoia e di altri gioielli come il Museo e il tesoro del Duomo. Le scuole hanno l’opportunità di organizzare visite guidate ad hoc, scegliendo percorsi che partono dalle sale della villa per poi scoprire i segreti del Parco. I più piccoli possono, dopo aver visitato la mostra, spostarsi all’antico mulino della Cascina Mulini Asciutti dove si cimenteranno nella preparazione di buonissimo formaggio fresco.
La Villa apre anche per gli insegnanti, per i quali sono previste visite speciali il 21 e 28 settembre (scuole elementari e medie) e il 22 e 29 settembre (insegnanti scuole superiori).
Grazie ad un accordo con il Comune e della Provincia di Monza e Brianza i cittadini di Monza hanno diritto ad un biglietto al prezzo ridotto che verrà scontato anche a tutti i titolari di abbonamenti a biblioteche e rassegne promosse sul territorio della provincia.
La mostra è, infine, l’occasione per restituire alla fruizione pubblica ed agli studi molti arredi della Villa Reale di Monza e di residenze milanesi di Margherita di Savoia (Palazzo Reale, Villa Reale già Belgiojoso Bonaparte) che il Ministero per i Beni e le Attività culturali sta progressivamente affidando al Consorzio per la valorizzazione culturale.
MARGHERITA E LA VILLA
Dipinti, sculture, arredi, oggetti, abiti, gioielli, documenti e fotografie accompagnano il visitatore tra le stanze di Villa Reale. Contenuto e contenitore si fondono in un unicum storico, dove l’uno rimanda all’altra e viceversa. Perché la storia di Margherita non può prescindere dal suo legame con Monza e con la Villa. Un luogo prestigioso e suggestivo che assume un ruolo di primaria importanza a cavallo tra il XIX e il XX secolo nelle vicende legate all’Unità d’Italia e ai sovrani della nuova Nazione. La Reggia, infatti, è il dono di nozze di Vittorio Emanuele II al principe Umberto, erede al trono del Regno d’Italia, e a Margherita di Savoia, figlia di Ferdinando duca di Genova (fratello di Vittorio Emanuele II) e di Elisabetta di Sassonia che si sono uniti in matrimonio il 22 aprile 1868 a Torino. Margherita è entusiasta di questo dono: stabilisce sin da subito un legame profondo con la villa e la sente, come lei stessa scrive, “casa nostra veramente, perché il re ce l’ha assegnata in proprio”.
Qui Margherita, che ama la cultura, si diletta nella musica e si circonda di poeti, intellettuali e artisti che trovano in lei una fonte di ispirazione e un modello di grazia ed eleganza. La maggior parte degli interventi, sia strutturali che decorativi, subiti dalla villa nel corso degli anni per adeguarsi alle nuove esigenze di comfort e funzionalità generate dai repentini mutamenti della società sono voluti da Margherita. La regina dà una forte impronta personale agli arredi e alle decorazioni; il suo gusto raffinato si coglie nelle scelte che compie nelle tappezzerie, negli arredi, nelle vaselle e nelle suppellettili in generale, a partire dalla tavola. In mostra, infatti, vi è anche la grande tradizione delle tavole della Casa Reale Savoia con le vaselle provenienti dal Quirinale. In quegli anni, infatti, anche l’arte della cucina e della tavola è investita dallo spirito della modernità che soffia impetuoso in tutti gli ambiti della vita. Lo stile e l’impronta di Margherita incidono anche nell’organizzazione delle tavolate, sulla presentazione delle pietanze e sulla scelta del menù.
Margherita costituisce un interessante soggetto storico e privato nell’ambito della lettura della storia unitaria italiana, non solo per essere stata la prima Regina dell’Italia unita, e unica regina italiana, ma anche per quel particolare stile che Margherita impose con la propria forte personalità e il proprio ruolo sull’opinione pubblica italiana, tanto da creare un vero riferimento culturale e sociale per oltre mezzo secolo. Il fenomeno del “margheritismo”, fondato sul sottile potere di attrazione che la regina esercita non solo su artisti e intellettuali, ma anche sulla gente comune, viene a costruire uno dei volti identitari del nostro paese sullo scenario d’Europa: è il trionfo della bellezza femminile, che lo stile della regina riesce ad incarnare in tutte le sue più svariate e articolate sfaccettature.
Margherita, inoltre, proprio come una sovrana moderna, ha vissuto gioie e dolori personali e della nazione. L’unione tra Margherita e Umberto ha avuto per Vittorio Emanuele II un alto significato politico: doveva rinnovare e rafforzare l’immagine della dinastia regnante, uscita indebolita dalla terza guerra d’Indipendenza contro l’Austria e avvicinare il popolo alla Corona. In seguito, poi, il matrimonio felice si trasforma in un rapporto di indifferenza tra i due coniugi. Umberto, infatti, ancor prima del fidanzamento ufficiale con Margherita frequentava altre donne. In particolare la duchessa Eugenia Litta Bolognini, che abitava nell’omonima villa di Vedano, poco distanze dalla reggia monzese. Il re era solito percorrere il sentiero che univa le due dimore, dopo l’aperitivo con la regina, per andare a cenare con la sua favorita. Margherita una sera, entrando nella camera da letto del marito lo sorprese con la Litta e decise di andarsene e abbandonare il marito infedele. L’intervento del suocero, che le ricordò il suo ruolo, le fece cambiare idea. Del resto Margherita, non si sottrasse mai al suo ruolo di regina stando sempre accanto al marito e sostenendolo in qualsiasi scelta politica, fino al 29 luglio del 1900 quando Umberto venne ucciso per mano dell’anarchico Bresci; Margherita cadde, così, in uno stato di costernazione e di malinconia che la accompagnò fino alla fine dei suoi giorni.
Info e prenotazioni:
Fondazione DNArt
Tel. 039 2308970
Tel 02 29010404
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ufficiostampa@fondazionednart.it
Inaugurazione: 19 settembre 2011
Villa Reale di Monza
Apertura Appartamenti Reali
viale Brianza, 2 Monza
Orari: Lunedì chiuso
Martedì – Domenica 10.00 – 20.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)