In mostra il progetto del 2011 del duo di artisti spagnoli Democracia (Pablo Espana e Ivan Lopez), dal titolo Ser y Durar, che ha come punto di partenza la registrazione di una sessione di parkour all'interno della sezione acattolica del cimitero dell'Almudena a Madrid. Il parkour e' una disciplina metropolitana nata in Francia all'inizio degli anni '80; consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo all'interno di un percorso, adattando il proprio corpo all'ambiente circostante.
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Prometeogallery di Ida Pisani è lieta di presentare la seconda personale
del duo di artisti spagnoli DEMOCRACIA (Pablo España e Iván López), la
prima presso la galleria di Milano.
In mostra il progetto del 2011 dal titolo Ser y Durar, che ha come punto
di partenza la registrazione di una sessione di parkour all'interno della
sezione acattolica del cimitero dell'Almudena a Madrid. Il parkour è una
disciplina metropolitana nata in Francia all'inizio degli anni ‘80;
consiste nel superare qualsiasi genere di ostacolo all'interno di un
percorso adattando il proprio corpo all'ambiente circostante. Per
realizzare l'azione sono stati stabiliti un punto di partenza e un punto
di arrivo all'interno del cimitero ed è stato chiesto a un gruppo di
praticanti della disciplina di coprire il percorso tra i due punti. Dal
momento che all'interno del parkour non è ammessa la competizione, i
traceurs (coloro che praticano il parkour) si riuniscono lungo il percorso
per discutere della tecnica, del tracciato effettuato e delle sue
caratteristiche, dal momento che ognuno lo percorre in maniera personale.
Ser y durar dal francese Être et durer, è il motto del parkour; esso
deriva da una frase usata con la stessa funzione nel Metodo Naturale di
Hébert "Être fort pour être utile", "Essere forti per essere utili".
Nel cimitero sono sepolti, tra gli altri, alcuni presidenti della Prima
Repubblica spagnola, leader socialisti e comunisti, filosofi e anche
l'artista tedesco Wolf Vostell.
Alcune interpretazioni del parkour ne evidenziano una connessione con la
psicogeografia situazionista, per la quale il cittadino, invece di essere
prigioniero della routine quotidiana, guarda al contesto urbano con un
approccio radicalmente nuovo. Il parkour ricrea un'architettura in grado
di asservire alle proprie necessità, non si interessa alla sua funzione e
al suo contenuto ideologico ma, in una sorta di deriva situazionista,
pianifica qualcosa di nuovo per la città. Da questo punto di vista la
disciplina può essere vista come una guerriglia urbana che nel contesto
della società dei consumi utilizza una tecnica di origine militare come
strumento per la pratica critica urbana.
Un altro aspetto importante del parkour è la sua relazione col tempo. Il
traceur infatti nega la visione storica della città, partendo da una
memoria quotidiana, elaborata a partire dal proprio percorso.
L'intenzione degli artisti è di attivare una sorta di monumento in
negativo – a causa del suo carattere effimero – in cui vengono presentati
contemporaneamente una pratica critica della cultura urbana e la memoria
di coloro che, all'interno di eserciti, organizzazioni sociali e
politiche, aspirarono a un'utopia.
Siamo messi di fronte a una scansione psicogeografica dello spazio in
questione, che stabilisce una tensione tra la mobilità della pratica del
parkour e l'immobolità della necropoli, i sogni di progresso sociale di
cui rimane traccia nelle lapidi e una pratica popolare contemporanea che
nulla ha a che vedere con i tempi di una rivoluzione rimasta incompiuta.
Il progetto fa parte di una trilogia incentrata sulla città di Madrid in
cui sono messi in relazione luoghi di importanza sociale, simbolica e
storica con la cultura contemporanea.
In mostra assieme al video una serie di fotografie in bianco e nero che
raffigurano alcune delle lapidi di importanti
personaggi, limitando spesso l'inquadratura agli epitaffi scelti per la
loro sepoltura.
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Prometeogallery di Ida Pisani is pleased to present the second solo
exhibition of works by the Spanish artistic duo DEMOCRACIA (Pablo España
and Iván López).
The focus of the exhibition, which is the first to be held in the Milan
gallery, is the 2011 project entitled Ser y Durar, which revolves around a
recording of a parkour session in the non-Catholic section of the Almudena
Cemetery in Madrid. A metropolitan discipline that originated in France in
the early 1980s, parkour consists in overcoming any kind of obstacle on a
particular course, adapting one’s own body to the surrounding environment.
In this case, a starting point and a finishing point were established
inside the cemetery and a group of people who practice the discipline were
asked to cover the course between the two points. Since the very concept
of parkour does not allow for competition, the traceurs (those who
practice parkour) met up along the course to discuss the technique, the
path chosen and its characteristics, since each participant covers it in
their own personal way.
Ser y Durar, from the French “être et durer”, is the motto of parkour and
comes from “être fort pour être utile” – “being strong to be useful” – a
phrase used to the same effect in Hébert’s Natural Method.
Amongst others, presidents of the First Republic of Spain, socialist and
communist leaders, philosophers, and even the German artist Wolf Vostell,
are buried in this cemetery.
Some interpretations of parkour see a link with situationist
psychogeography, which holds that, instead of being a prisoner of everyday
routine, the individual should look at the urban context in a radically
new way. Parkour recreates an architecture that submits to one’s needs,
taking no interest in its function or ideological content. On the
contrary, as though in a sort of situationist shift, it plans something
new for the city. From this point of view, the discipline can be seen as a
sort of urban guerrilla warfare which, in the context of the consumer
society, uses techniques of military origin as an instrument of critical
urban action.
Another important aspect of parkour is its relation to time. Traceurs
actually negate any historical vision of the city and base their action on
everyday memory, which is formulated on the basis of the course they take.
The artists’ aim is to bring about a sort of monument in the negative –
since it is so ephemeral – in which a critical approach to culture is
presented contemporaneously with the memory of those who, with their
armies and social and political organisations, hoped to create a utopia.
We find ourselves facing a psychogeographical vision of space, which
creates a dynamic interaction between the mobility of parkour and the
immobility of the necropolis, the dreams of social progress which remain
as traces on the tombstones and a popular contemporary practice that has
absolutely nothing to do with the age of a revolution that never came
about.
The project is part of a trilogy that focuses on the city of Madrid,
revealing the relationships between contemporary culture and places of
social, symbolic and historical importance.
Together with the video, the exhibition includes a series of
black-and-white photographs of the tombstones of important personalities,
often confining the shot to the epitaphs chosen for their burial.
Opening giovedì 15 settembre 2011, ore 19
prometeogallery di Ida Pisani
Via G. Ventura 3 - Milano
ingresso libero