Fotografie di Eduardo Corrado Grimaldi. Le immagini di Eduardo Grimaldi raccontano paesaggi di confine, un confine anomalo, fluttuante. Sono immagini del confine tra realta' e sogno, tra memoria e macchinazione.
Foto di Eduardo Corrado Grimaldi
inaugurazione 10 gennaio 2003, guest Andrea G. Pinketts
fino al 21 gennaio 2003
Le immagini di Eduardo Grimaldi raccontano paesaggi di
confine, un confine anomalo, fluttuante. Sono immagini
del confine tra realtà e sogno, tra memoria e
macchinazione.
Eduardo Grimaldi usa la fotografia per fare immagini
ma non si definisce un fotografo, non realizza
immagini che parlano della "realtà ", quella che tutti
indaghiamo con l'esperienza. Le sue immagini mostrano
paesaggi/personaggi tutti interiori, indefiniti.
Rappresenta la sua memoria, ogni immagine è il ricordo
di qualcosa che è stato, e la fotogarfia lo attesta,
ma il ricordo è pur diverso dalla fotografia: fissa,
dettagliata, eterna.
Il ricordo, che l'autore rappresenta in immagine, è
molto meno definito, è fluttuante, instabile. Il
ricordo è un'immagine che si afferra per un attimo,
per perderla nell'istante successivo. L'immagine del
ricordo è simile all'immagine del sogno si nutrono
della stessa sostanza, e si confondono. A volte.
Ed è nel cortocircuito tra sogno e memoria che
prendono vita queste immagini. Allora il paesaggio,
l'oggetto, ne diventa l'autore stesso. Tutto quello
che mostra è se stesso, ed il suo modo di pensare il
mondo, di metabolizzare la vita, di ri-costruirla per
immagini.
Eduardo Grimaldi fa immagini e le mostra. Il mostrare
implica e contiene il nascondere, si sceglie di
mostrare qualcosa e non altro, da cui la
manipolazione, la ri-costruzione del ricordo in
espressione.
Eduardo Grimaldi non si definisce un fotografo, troppo
facile buttarla in arte, forse più semplicemente faber
imaginis.
Le Trottoir, C.so Garibaldi - Milano