Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI
Roma
via Guido Reni, 4a
06 3210181 FAX 06 32101829
WEB
Indian Highway
dal 20/9/2011 al 28/1/2012
mar, merc, ven, dom 11-19, gio e sab 11-22, la biglietteria chiude un'ora prima

Segnalato da

Beatrice Fabbretti




 
calendario eventi  :: 




20/9/2011

Indian Highway

Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI, Roma

A partire dall'emblematico titolo/metafora del Paese e della sua corsa vertiginosa verso il futuro, la mostra racconta il boom economico, lo sviluppo tecnologico, le trasformazioni sociali, il confronto e la convivenza tra civilta' millenaria e societa' in divenire. 30 artisti, 60 opere, 4 installazioni site specific esaltano le contraddizioni e le mille sfaccettature del 'miracolo indiano'. La grande mostra collettiva itinerante e' realizzata in coproduzione con Serpentine Gallery di Londra e Astrup Fearnley di Oslo.


comunicato stampa

a cura di Julia Peyton-Jones, Hans Ulrich Obrist, Gunnar B. Kvaran e Giulia Ferracci

30 artisti, 60 opere tra cui 4 installazioni site specific pensate per il MAXXI e una serie di lavori qui esposti per la prima volta nella loro monumentalità.
Arriva al MAXXI INDIAN HIGHWAY, la grande mostra collettiva itinerante realizzata in coproduzione con Serpentine Gallery di Londra e Astrup Fearnley di Oslo e organizzata nella tappa romana dal MAXXI Arte, a cura di Julia Peyton-Jones, Hans Ulrich Obrist, Gunnar B. Kvaran e Giulia Ferracci (MAXXI Arte).

INDIAN HIGHWAY - dall'emblematico titolo/metafora del Paese e della sua corsa vertiginosa verso il futuro è racconta il boom economico, lo sviluppo tecnologico, le trasformazioni sociali, il confronto e la convivenza tra civiltà millenaria e società in divenire, identità e modernità, campagne e città in crescita esponenziale. Un ritratto a 360 gradi del subcontinente e del suo "miracolo", interpretato attraverso gli occhi disincantati, acuti, profondi di 30 artisti.

Esposta per la prima volta alla Serpentine Gallery di Londra nel 2009, INDIAN HIGHWAY ha toccato prestigiose sedi internazionali fino ad arrivare al MAXXI (dal 22 settembre 2011 al 29 gennaio 2012), per concludersi a Nuova Delhi nel 2013. In ogni tappa, la mostra assume una sua particolare fisionomia, con opere pensate ed esposte appositamente per l'occasione.

"INDIAN HIGHWAY al MAXXI - dice Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte - partendo dall'idea dell'autostrada come elemento di connessione tra i flussi migratori che si spostano dalla periferia alla città, testimonia attraverso il percorso espositivo la crescente centralità mondiale della civiltà indiana, anche dal punto di vista artistico, a partire dagli anni Novanta fino ai nostri giorni".

INDIAN HIGHWAY AL MAXXI

Temi

La mostra può essere idealmente divisa in tre macroaree:

Identità e Storie dell'India: indaga temi politici, sociali, religiosi come la guerra tra India e Pakistan, le lotte religiose, la labilità dei confini nazionali.
Tra le opere esposte: il grande dipinto di Fida Husain (recentemente scomparso, protagonista della scena indiana per oltre 70 anni, cui è dedicata l'intera mostra) fa riferimento agli attacchi terroristici a Mumbai del novembre 2008. Il video The Lighting Testomonies di Amar Kanwar racconta, attraverso le testimonianze di donne violentate, la guerra tra India e Pakistan; il video I Love My India di Tejal Shah affronta la repressione dei musulmani in Gujarat nel 2002 mentre quello di Shilpa Gupta, 100 Hand Drawn Maps of India, riflette il senso di insicurezza e instabilità dei confini nazionali. Della stessa artista l'inquietante installazione Untitled - Skewers, con 185 lance che incombono dal soffitto e incutono un senso di paura.

Metropoli Deflagranti: sui temi dell'espansione e del caos urbano, dell'abbandono delle periferie. Simbolo della mostra, l'installazione wallpaper Dream Villa 11 di Dayanita Singh, quasi un'insegna luminosa ripetuta per 80 metri nel corridoio vetrato al primo piano, visibile dalla piazza: riproduce una metropoli contemporanea dall'alto, avvolta in una luce blu, con le grandi highway come fiumi di fuoco. Tra le opere esposte: la scultura Transit di Valay Shende, il grande camion in tondini di alluminio, che contrasta con Autosuarus Tripous, lo scheletro di un tradizionale risci' in ossa di resina di Jitish Kallat, mentre l'installazione di Subodh Gupta lunga 27 metri con pentole e stoviglie allude al pranzo degli operai.
Tradizione Contemporanea: esplora la rielaborazione di antiche forme espressive della cultura indiana, come la miniatura, la ceramica, la pittura a inchiostro. Le installazioni site specific Strands di N. S. Harsha e di Hemali Bhuta ne sono esempio, come anche le grandi tavole smaltate di Nalini Malani che alludono ai racconti mitici.

Artisti:

Ayisha Abraham (Londra, 1963), Ravi Agarwal (Nuova Delhi, 1958), Sarnath Banerjee (Calcutta, 1962), Hemali Bhuta (Mumbai, 1978), Nikhil Chopra (Calcutta, 1974), Desire Machine Collective (Sonal Jain, Shillong 1975 e Mriganka Madhukaillya, Jorhat 1978), Sheela Gowda (Bhadravat,1957), Sakshi Gupta (Nuova Delhi, 1979), Shilpa Gupta (Mumbai, 1976); Subodh Gupta (Khagaul, Bihar, 1964); N.S. Harsha (Mysore, 1969), Abhishek Hazra (Calcutta, 1977), M.F. Husain (Pandharpur 1915 - Londra 2011), Jitish Kallat (Mumbai, 1974), Amar Kanwar (Nuova Delhi, 1974), Bharti Kher (Londra, 1969), Bose Krishnamachari (Kerala, 1963), Nalini Malani (Karachi, 1946), Jagannath Panda (Bhubaneshwar, 1970 ), Prajakta Potnis (Mumbai, 1980), Raqs Media Collective (Jeebesh Bagchi, NuovaDelhi 1965; Monica Narula, Nuova Delhi 1969; Shuddhabrata Sengupta, Nuova Delhi 1968; Tejal Shah, Bhilai 1979 ), Valay Shende (Nagpur, 1980), Dayanita Singh (Nuova Delhi, 1961), Sumakshi Singh (Nuova Delhi, 1961 ), Kiran Subbaiah (Sidapur, 1971), Ashok Sukumaran e Shaina Anand (Ashok Sukumaran, Giappone, 1974), Thukral & Tagra (Jiten Thukral, Jalandhar, 1976; Sumir Tagra, Nuova Delhi, 1979), Hema Upadhyay (Baroda, 1972).

Installazioni Site Specific:

N.S. Harsha, Strands: i visitatori del MAXXI saranno accolti da una ghirlanda di 700 volti dipinti direttamente sul cemento della piazza, con la tecnica della miniatura. E' l'installazione site specific pensata da N.S. Harsha e realizzata in diretta pochi giorni prima dell'inaugurazione della mostra.
Desire Machine Collective, Trespasser will (not) be prosecuted: una volta all'interno del Museo, davanti alla grande opera di Anish Kapoor Widow, i visitatori saranno avvolti dall'installazione sonora interattiva che riproduce i suoni della foresta sacra Law Kintang.
Hemali Bhuta, Growing: al primo piano, una grande opera realizzata con una pioggia di incensi sospesi inonderà l'intera mostra con le fragranze dell'India.
Sumaksi Singh, Circumfernec forming: in un corridoio del primo piano, accanto al grande ascensore, l'artista, reduce dalle suggestioni di un viaggio ad Assisi, ricreerà una campata gotica fortemente evocativa e di alta spiritualità.

Un ciclo di incontri e una rassegna video:

Found in Translation. Visioni Postcoloniali e Anand Patwardhan
Durante il periodo della mostra, il MAXXI B.A.S.E ne approfondisce i temi curando una rassegna video e un ciclo di incontri. Sabato primo ottobre prende il via Found in Translation. Visioni Postcoloniali, a cura di Viviana Gravano e Giulia Grechi, in collaborazione con Routes Agency: 3 appuntamenti con proiezione di opere video e dibattito con esperti del settore (Auditorium del MAXXI, ore 18.30, ingresso libero). Sabato 8 ottobre parte invece la rassegna dedicata a Anand Patwardhan, pluripremiato filmaker indiano conosciuto a livello internazionale per il suo attivismo e i suoi film impegnati su temi di grande attualità e sulla vita nelle slum indiane (MAXXI B.A.S.E., ore 17.00, ingresso libero).

Nineteen Mantras:
Del progetto ideato per il MAXXI Arte fa parte anche lo spettacolo Nineteen Mantras, prodotto da Fondazione Musica per Roma e Fondazione MAXXI in coproduzione con Accademia Teatro alla Scala, Produzione esecutiva Fattore K con la regia di Giorgio Barbiero Corsetti, le musiche di Riccardo Nova, le coreografie di Shantala Scivalingappa e il contribuito di danzatori, musicisti e cantanti indiani, in scena all'Auditorium Parco della Musica nel gennaio 2012 e poi a Milano. Si tratta di un'opera coreografica, musicale e video che racconta, attraverso i versi mantra, l'impeto del mito trasportandolo nella contemporaneità. L'opera sarà anticipata nel percorso di mostra attraverso tre postazioni multimediali.

Durante il periodo di mostra il Dipartimento Educazione del MAXXI insieme con il Gioco del Lotto organizzano laboratori per le scuole e le famiglie.

La mostra Indian Highway è stata realizzata con il contributo di Japan Tobacco International.

Immagine: Jitish Kallat, Baggage Claim, 2010, (dettaglio), Courtesy dell'artista e ARNDT, Berlin/Photo Iris Dreams, Mumbai

MAXXI PRESS OFFICE and COMMUNICATION
Beatrice Fabbretti
Annalisa Inzana
Chiara Capponi
tel +39.06.3225178 press@fondazionemaxxi.it

Preview stampa della mostra mercoledì 21 settembre alle 12:00 Opening ore 19:00 apertura al pubblico 22 settembre 2011 / 29 gennaio 2012

MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo
via Guido Reni, 4/A , 00196 Roma
ORARI
martedì-mercoledì-venerdì-domenica 11:00/19:00
giovedì-sabato 11:00/22:00
chiuso lunedì, la biglietteria chiude un'ora prima del museo
BIGLIETTI: intero euro 11 | ridotto euro 8

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