Canto di Lontananze. Alcuni lavori presentati, di grandi dimensioni, sono opere realizzate appositamente per l'esposizione ed affrontano, attraverso l'universo femminile, delle riflessioni sul senso della bellezza nella contemporaneita': corpi mercificati, oltraggiati, snaturati, privati della loro identita', in nome di una bellezza sempre piu' asettica.
in collaborazione con: Galleria L’IMMAGINE - Cesena
Premessa:
Domenico Grenci nasce a Locri, in Calabria, nel 1981. Dopo essersi diplomato al Liceo Classico della sua città, nel 2000 si trasferisce a Bologna, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti.
Una pittura, la sua, che nasce in ambiente informale per avvicinarsi successivamente alla figurazione. Il bitume è uno dei mezzi principali col quale si esprime e traccia le sue pennellate veloci e gestuali. Con l’ausilio dell’acqua fonde i segni che si spandono creando zone umide, mosse, flou; nasce così l’indistinzione nella quale si perdono i contorni, un disegno che ruba campo alle regole della pittura.
Il suo fare arte si avvicina notevolmente all’esperienza americana; l’opera viene creata lavorando circolarmente intorno ad essa, per avere diversi punti di vista.
Grenci subisce indubbiamente una fascinazione “romantica” che risiede nella propria sensibilità pittorica, comune a tutti gli artisti che nei secoli hanno interpretato la figura femminile.
Le prime esposizioni risalgono al 2005, così come alcuni importanti premi ai quali ha partecipato; da allora, diverse gallerie italiane e spazi istituzionali internazionali hanno esposto i suoi lavori, con eccezionali consensi da parte della critica e del pubblico.
Il recente invito ad esporre alla 54a edizione della Biennale di Venezia, nella sede dell’Arsenale, conferma il lavoro significativo di questo giovane artista italiano.
La mostra:
Sono canti dolci e soavi come quelli delle sirene, le figure femminili di Grenci, che nascono dal profondo, incantando i viaggiatori che visitano la mostra.
La tela bianca è teatro di incontri-scontri, memorie che si credevano perse, scomparse solo in apparenza.
Alcuni lavori presentati, di grandi dimensioni, sono opere realizzate appositamente per l’esposizione ai Magazzini del Sale, ed affrontano, attraverso l’universo femminile, delle riflessioni sul senso della bellezza nella contemporaneità, passando per sentieri che guardano da vicino varie esperienze legate alla storia dell'arte.
Corpi mercificati, oltraggiati, snaturati, privati della loro identità, in nome di una bellezza sempre più asettica, che non seduce quasi più. Presenze mute, eteree, algide, le modelle sono semplici oggetti, mentre il vero soggetto è ciò che indossano.
In una realtà sempre più omologata e frammentaria, dominata dalla cultura mediatica che predilige il futile al profondo, la bellezza effimera ai canoni estetici classici, la figura diviene stimolo ad un confronto poetico, emotivo ed intellettuale.
Le muse ispiratrici di Domenico Grenci toccano con leggerezza e sensibilità la tela, dove l’incompletezza della sua pittura, povera di sontuose tecniche, fa affiorare la bellezza intesa nel suo senso più profondo.
Di sensualità, fragilità e inquietudine sono permeate queste figure enigmatiche ed intime, che seducono e ti intrappolano in atmosfere rarefatte. Sono pretesto per una raffigurazione sentita del bello, in un’epoca in cui il congelamento dei sensi appiattisce l’esperienza individuale, nella quale più nessuno appartiene a se stesso e ogni ricorso all’interiorità è scoraggiato.
Info: Comune di Cervia, Assessorato alla Cultura, tel. 0544 979253.
Organizzazione: Maria Grazia Melandri-Galleria L’IMMAGINE-Cesena
Inaugurazione: sabato 24 settembre ore 18. L’Artista sarà presente alla vernice. Presentazione di Emanuela Agnoli
Antichi Magazzini del Sale - MUSA
via Nazario Sauro - Cervia (RA)
Orari:lunedì, martedì, venerdì ore 17.oo - 20.oo
sabato ore 16.oo - 20.oo
domenica ore 10.3o - 12.3o e 16.oo - 20.oo