Opere 1950-2011. Oriente e Occidente. In mostra il percorso dell'artista dalle prime sperimentazioni degli anni quaranta e cinquanta, fino alle performance degli ultimi anni, indagando sulla nozione di movimento fisico nello spazio nel quale Shimamoto si muove perlustrando poeticamente i luoghi. A cura di Achille Bonito Oliva.
a cura di Achille Bonito Oliva
La mostra Shōzō Shimamoto. Opere 1950-2011. Oriente e Occidente, promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani in collaborazione con l’Associazione Internazionale Shōzō Shimamoto - con il Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e dell'Istituto Giapponese di Cultura di Roma - si propone di documentare il percorso artistico del maestro, dalle prime innovative sperimentazioni degli anni quaranta e cinquanta, fino alle performance degli ultimi anni, indagando sulla nozione di movimento fisico nello spazio nel quale l’artista si muove perlustrando poeticamente i luoghi. La mostra è la prima e unica grande antologica dedicata in Italia a Shimamoto e l'inaugurazione, alla presenza del curatore Achille Bonito Oliva, sarà l’occasione per una performance del Maestro, che onorerà Reggio Emilia della sua presenza.
Il 24 settembre l'arte di Shimamoto invaderà letteralmente la strada. Davanti alla sede espositiva di Palazzo Magnani il maestro del Gutai, dall'alto di una gru, lancerà i suoi colori per sorprenderci ed emozionarci, sull’ampia superficie di una grande tela che accoglierà ogni segno, ogni colore vibrato, di cui conserverà le tracce oltre alle impronte allusive dei gesti. Il Maestro darà letteralmente vita alla materia (secondo le teorie di Gutai, gruppo d'avanguardia di cui fu animatore) in quanto il colore è vivo e può liberare, attraverso l'arte, la propria intrinseca creatività. Nulla è casuale, nella sua tecnica, le azioni sono sottoposte ad un ordine rigoroso, seguono un principio combinatorio eufonico, evocando uno spazio classico che sfida il tempo e che richiede sguardi prolungati per decantarne l’interpretazione.
La Mostra dedicata a Shōzō Shimamoto comprende opere di grande importanza storica nel percorso dell’artista: dalle carte, alle tele degli anni ’50, alle straordinarie esplosioni di colore delle performance di punta Campanella (Sorrento) e Capri, ai lavori realizzati nella splendida cornice di Palazzo Ducale a Genova, in occasione della mostra al Museo Di Villa Croce nel 2008 e all'ultima performance di Reggio Emilia. Così in due sezioni inedite verranno esposti per la prima volta oltre ad alcuni dei suoi lavori su carta risalenti agli anni '50 e anche le opere più recenti quali le sculture, i violini e gli abiti da sposa protagonisti delle ultime coinvolgenti performance dove musica, danza e colore si fondevano nell’atto creativo di Shōzō Shimamoto.
SHŌZŌ SHIMAMOTO è co-fondatore, con Jirō Yoshihara, del movimento Gutai - Associazione d’Arte Concreta, nato nel 1954 con l’intento di rinnovare la tradizione artistica giapponese (in particolare la cultura zen) e di accogliere e superare, attraverso una ricerca di maggiore identità, gli stimoli innovatori provenienti da
occidente. Gutai infatti significa “concretezza”: sigla che vuole porsi in opposizione all’astrazione, intesa come
approccio mentale all’opera, e orientarsi verso un legame diretto con il fare dell’artista e la qualità della materia. Fin dalle prime opere Shimamoto dichiara quelli che saranno i leitmotiv di tutta la sua produzione: l’interazione che lega da un lato casualità e volontà della materia, dall’altro l’atto performativo dell’artista. I suoi Buchi sono, infatti, il frutto di un evento in cui l’atto creativo è in stretta relazione con la materia del colore e del supporto. L’opera è il risultato e la testimonianza di un processo di relazione tra gesto e materia. Il colore è infatti applicato su strati di figli di giornale sovrapposti con uno sfregamento che ne provoca la lacerazione.
La ricerca di Shimamoto continua a esplorare l’ambito pittorico attraverso nuove sperimentazioni: nel 1956 sono i Cannon works, opere ottenute dall’accidentale disposizione del colore sulla tela, sparato da un cannone
appositamente costruito dall’artista. L’assimilazione degli esponenti del Gutai all’Informale e la promozione di Tapié - che espone le loro tele in Europa e negli Stati Uniti - sposta l’accento sui valori prettamente pittorici dei dipinti di Shimamoto e compagni, per i quali, tuttavia, il processo creativo rimane elemento essenziale. I Bottle Crash, ad esempio, si basano su una metodologia operativa inaugurata nel 1956 su principi analoghi a quelli dei Cannon Works: l’artista asseconda l’azione della materia senza alcuna preesistenza progettuale, facendo deflagrare sulla tela bottiglie piene di colore. Dopo la morte di Jirō Yoshihara, nel 1972, il gruppo Gutai si scioglie e i suoi componenti intraprendono carriere separate. Shimamoto inizia ad interessarsi alla Mail Art e alla creazione di una rete di artisti in tutto il mondo, legandosi in particolare ad analoghe azioni in ambito Fluxus. In questo modo Shimamoto porta avanti sia un progetto di tipo collettivistico com’era nello spirito del Gutai, sia la volontà degli esordi di gettare un ponte culturale tra Europa, Stati Uniti e Giappone.
A partire dagli anni Novanta Shimamoto recupera la tecnica del Bottle Crash, che manterrà fino ad oggi evolvendone il carattere performativo. La sua produzione più recente è realizzata unicamente in occasione di performances pubbliche, eventi collettivi in spazi di grande respiro che mettono insieme le prime sperimentazioni delle esposizioni all’aperto con il percorso di ricerca pittorica, coinvolgendo emozionalmente lo spazio, il pubblico e il gesto artistico in un grande “teatro della pittura”, come definito da Lorenzo Mango, autore di un testo in catalogo e curatore dello stesso.
La mostra Shōzō Shimamoto. Opere 1950-2011. Oriente e Occidente, è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani, dall’Associazione Shōzō Shimamoto, dall’Archivio Pari e Dispari e dalla Fondazione Morra, con il Patrocinio del Consolato Generale del Giappone a Milano e dell'Istituto Giapponese di Cultura di Roma e della Regione Emilia Romagna, con la partecipazione della Provincia di Reggio Emilia, Fondazione Pietro Manodori, con il contributo di CCPL Reggio Emilia, Landi Renzo S.p.A., Coopservice, Studio Alfa e Unipol Assicurazioni.
Il catalogo di mostra, bilingue italiano-inglese, è edito da Allemandi Editore e conterrà, oltre ai testi di Achille Bonito Oliva, Lorenzo Mango, Federica Franceschini e un'ampia antologia critica a cura di Silvia Cavalchi, alcuni importantissimi testi inediti tradotti per l'occasione dal giapponese, grazie al contributo di Andrea Mardegan, e firmati da Shimamoto e dal suo maestro Yoshihara che permetteranno di comprendere direttamente dalla voce dei protagonisti i processi creativi alla base della realizzazione delle opere.
Durante l'inaugurazione della mostra, sabato 24 settembre alle ore 18.30, verrà assegnato a Shōzō Shimamoto, in collaborazione con Festival Francescano 2011, un riconoscimento per il suo impegno umanitario e civile a favore della Pace. Shimamoto ha da sempre svolto iniziative filantropiche legate alla condizione dei disabili e si è fatto promotore della pace nel mondo attraverso numerosi appelli e performance pubbliche. Nelle sue performance titolate "Un'arma per la pace" il Maestro contro ogni violenza, armato solo di “pittura” scaglia vita e colori, gioia e amore su tutto e su tutti in un caleidoscopio di emozioni positive e solidali. Shimamoto nel 1996, dopo aver incontrato e conosciuto il fisico nucleare Bern Porter (creatore della bomba nucleare sganciata su Hiroshima) con il quale instaurerà un rapporto creativo - scambio di mail art - e di rispetto, viene proposto per il Premio Nobel per la Pace.
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In occasione della mostra Shōzō Shimamoto. Opere 1950-2011. Oriente e Occidente, la Fondazione Palazzo Magnani propone una serie di attività culturali volte ad approfondire l'Arte con uno sguardo trasversale e multidisciplinare. La mostra dedicata al maestro giapponese Shimamoto offre infatti numerosi spunti di riflessione dalla storia dell'arte contemporanea, alla musica e ad altri campi del sapere come la geometria e la matematica.
Mercoledì 12 ottobre 2011 ore 18.30
PIERGIORGIO ODIFREDDI
MATEMATICA E ARTE. La scoperta dell'America: la matematica alla conquista dell'arte
Reggio Emilia Auditorium "A.M. Gerra" Centro Internazionale L. Malaguzzi Via Bligny 1/a
Conferenza: 5 euro
Venerdì 28 ottobre ore 20.30
"OMAGGIO A LISZT 1811-2011" Concerto
Associazione T.W. Adorno con esecuzione del Coro Estense condotto dal Maestro Luigi Pagliarini
A seguire visita guidata alla mostra di Shimamoto
Reggio Emilia Palazzo Magnani Corso Garibaldi 29
Concerto: 5 euro
Concerto e visita guidata alla mostra: 9 euro
Martedì 29 novembre 2011 ore 12.30
ACHILLE BONITO OLIVA
"SHIMAMOTO: ACROBATA DELLA PITTURA"
Reggio Emilia Aula Magna, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Conferenza gratuita riservata solo agli studenti
Martedì 29 Novembre ore 18.30
ACHILLE BONITO OLIVA
"L'ARTE PUNTATA SUL MONDO. I linguaggi contemporanei"
Reggio Emilia Auditorium "Annamaria e Marco Gerra" Centro Internazionale Loris Malaguzzi Via Bligny 1/a
Conferenza: 5 euro
Prenotazione con obbligo di acquisto in prevendita fino a esaurimento posti presso Fondazione Palazzo Magnani
Prenotazione obbligatoria per i non residenti fino a esaurimento posti.
tel. 0522/454437 - email: fondpalazzomagnani.re@creaweb.it
Ufficio stampa
Flavia Corsano, cell. 335 5344767, flavia.corsano@alice.it
Annalisa Alphandery, cell. 328 6699433, aalphandery@yahoo.it
Inaugurazione 24 settembre ore 18:30
24 settembre ore 16: performance di Shōzō Shimamoto, aperta al pubblico
Palazzo Magnani
Corso Garibaldi, 29 Reggio Emilia
Orari: dal martedì al venerdì: 10-13/15.30-19, sabato, domenica e festivi: 10-19, lunedì chiuso
Ingressi: Intero: 9 euro, Ridotto: 7 euro, Studenti: 4 euro