Galleria fotografica Luigi Ghirri
Archeologia dei sentimenti. L'esposizione, composta da una trentina di scatti in bianco e nero e alcuni trittici, segna un percorso visivo che ha la suggestione di un viaggio onirico.
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT, e la sua orbita ultradecennale nell’universo delle immagini, tra mille declinazioni del fare, vivere e sentire la fotografia disegna singolari traiettorie e segna importanti rendez-vous con autori che fortunatamente, a volte, ritornano: Enzo CARLI, l’affettuoso allievo del grande Mario GIACOMELLI nonché fotografo per necessità intellettuale e molto altro ancora, è uno di quegli autori che, con decisione ed estrema disponibilità, continua a condividere empaticamente con la Ghirri la propria ricerca.
Caltagirone – come prima Venezia, Parigi, Reggio Emilia, Modena e Berlino – viene ad ospitare così questa poetica mostra che, per dirla con la definizione del noto linguista PIANIGIANI, attivando un vero e proprio esercizio della sensibilità e con una visione intimista, evocativa e silente esplora la realtà e la trascende.
L’esposizione, composta da una trentina di scatti in bianco e nero e alcuni trittici, segna un percorso visivo che ha la suggestione di un viaggio onirico: pare di sentirli il vento e gli echi lontani di gente e di natura; l’odore salmastro del mare e quello pesantemente umido del bosco; il ritmo cadenzato e ipnotico di un viaggio metropolitano e quello discreto di una pioggia d’autunno; lame di luce e dita che si cercano. La realtà pare, appare e si offre come qualcos’altro, qualcosa di più profondo che scende in profondità e che, nello stesso istante (l’istante della fotografia) taglia trasversalmente la percezione delle impressioni.
È così che, attraverso una sorta di corto circuito di ricordi, le fotografie di CARLI tessono una trama e si fanno storia, personale e intima, singolare e universale quanto possono esserlo stati d’animo e sentimenti. Ogni immagine si fa flashback dove il dato oggettivo si sveste per liberare l’anima che respira, respira e palpita poco sotto la superficie, e dialoga con chi è semplicemente capace di ascoltare.
Basta poco!!! Pare volerci dire l’autore, e lui – il demiurgo della fotografia – inanella le sue fotografie con i fili sottili e le suggestioni che solo i sensi sanno leggere e trascendere nelle immagini, complice l’ampia gamma che dai bianchi taglienti si chiude nei neri assoluti attraverso una impercettibile memoria di luce. Tante sono le riflessioni, infinite le analogie, innumerevoli le assonanze e forse basta veramente appena un granello di sensibilità per abbattere l’apparente banalità del reale.
Sebastiano FAVITTA e Attilio GERBINO
Galleria Fotografica Luigi GHIRRI
Caltagirone, settembre 2011
Il tempo sembra passare. Il mondo accade, gli attimi si svolgono, e tu ti fermi a guardare un ragno attaccato alla ragnatela. C’è una luce nitida, un senso di cose delineate con precisione, strisce di lucentezza liquida sulla baia.
In una giornata chiara e luminosa dopo un temporale, quando la più piccola delle foglie cadute è trafitta di consapevolezza, tu sai con maggiore sicurezza chi sei. Nel rumore del vento tra i pini, il mondo viene alla luce, in modo irreversibile, e il ragno resta attaccato alla ragnatela agitata dal vento.
Don DE LILLO, Body Art, 2001
Inaugurazione sabato 24.09.2011, ore 19
Galleria fotografica Luigi Ghirri
via Duomo, 11 - Caltagirone (CT)
Orario: lun./dom. 9.30 -12.30, 16.00 -19.00