Daniela Matteu - Fondazione Torino Musei
Con il titolo 'Vitrine', la GAM di Torino dedica uno spazio alla giovane ricerca artistica piemontese. Una grande parete nell'atrio insieme all'area posta di fronte all'Underground Project, sono i luoghi a disposizione degli artisti invitati dal curatore Luigi Fassi. Il primo appuntamento e' con Renato Leotta; le sue opere - filmiche, installative e fotografiche - sono simulazioni di passeggiate volte a restituire un'esperienza individuale di attraversamento di un luogo particolare.
Un nuovo progetto della GAM Vitrine
CON GLI OCCHI CHIUSI a cura di Luigi Fassi
Con il titolo Vitrine la GAM di Torino propone un progetto inedito e offre un nuovo
spazio alla giovane ricerca artistica piemontese. Una grande parete nell’atrio,
insieme all’area posta di fronte all’Underground Project, saranno i luoghi a
disposizione di artisti che vivono e lavorano a Torino o in Piemonte e che si stanno
distinguendo con la loro opera nel panorama artistico nazionale. Il progetto è
suddiviso in cicli e prevede per ogni fase l’impegno di un diverso curatore,
chiamato a individuare un tema e una selezione di artisti che esporranno opere
inedite realizzate appositamente per gli spazi della galleria, con il fine ultimo di
presentare al pubblico un’ampia vetrina significativa della produzione artistica del
nostro territorio.
La prima parte di Vitrine è affidata al giovane curatore torinese Luigi Fassi, che
ha selezionato otto artisti torinesi, attivi singolarmente o in coppia, nati tra gli
anni Sessanta e gli Ottanta. Il titolo del suo ciclo Con gli occhi chiusi prende a
prestito il titolo del romanzo di esordio di Federigo Tozzi del 1918. La miopia del
protagonista adombrata dal racconto di Tozzi costringe a un diverso accesso
all’esperienza del mondo, in un’indeterminazione che allunga e distorce non solo la
visione esterna, ma anche quella dell’interiorità. La metafora novecentesca di Con
gli occhi chiusi costituisce un’ipotesi di lettura dei lavori degli artisti
coinvolti dal curatore, dando risalto alla loro volontà di presentare prospettive di
margine e rimozione. Le opere del progetto riverberano così una capacità esplorativa
della realtà portata avanti in termini intuitivi e non lineari - quasi ad occhi
chiusi.
Con gli occhi chiusi. Gli artisti selezionati: Renato Leotta (1982), Gianluca e
Massimiliano de Serio (1978), Isola e Norzi (Hilario Isola e Matteo Norzi 1976),
Alessandro Sciaraffa (1976), Caretto e Spagna (Andrea Caretto 1970 e Raffaella
Spagna 1967).
RENATO LEOTTA
Le opere di Renato Leotta (1982) - filmiche, installative e fotografiche - sono
simulazioni di passeggiate volte a restituire un’esperienza individuale di
attraversamento di un luogo particolare. Il procedimento indiziario di Leotta
procede per aggregazione di dati e riflessioni, teso a svelare tratto per tratto la
vicenda storica, sociale ed estetica di un paesaggio o di uno scenario urbano preso
in esame. Come un frammentario atlante di esplorazione personale, le opere di Leotta
attivano un’attenzione complessa verso i luoghi considerati, provando a ipotizzare e
ricostruire la rete di connessioni che li ha determinati. L’esito è prossimo alle
forme di un’antropologia interpretativa, trasfigurata mediante il riferimento a una
molteplicità di echi artistici e letterari. L’indagine su luoghi, vicende storiche e
manufatti è colta così nel segno di una dimensione di temporalità stratificata,
organizzata visivamente per mezzo di analogie, discontinuità e parallelismi.
Catania (2011) è il montaggio sintetico di una passeggiata nei paesaggi rurali, tra
strade e campagne, della provincia di Catania. L’occhio della cinepresa di Leotta
segue il filo di una lettura storica degli scenari incontrati, costruita per
elementi minimi e frammentari. Nel panorama visivo dell’opera, regesti di
architetture auliche dell’antica aristocrazia terriera locale si sovrappongono senza
soluzione di continuità allo sviluppo urbano contemporaneo e alla sua ininterrotta
evoluzione. Agrumeti e antiche coltivazioni agricole, scenari di siccità e di
vegetazione rigogliosa si alternano alla presenza quasi subliminale di veicoli e
mezzi di trasporto dell’industria di massa. L’artista istruisce così un’ipotesi
critica dove le fratture e le continuità tra passato e presente manifestano il filo
rosso che accomuna lo sviluppo di vicende storiche apparentemente lontane tra loro,
come feudalesimo, riforma agraria e migrazione della popolazione locale verso il
mondo industriale del nord Italia. Catania è così un diario minimo delle
trasformazioni sociali e urbane della Sicilia costruito per mezzo di una scrittura
fatta di intuizioni visive, dove è la morfologia del paesaggio a guidare tratto per
tratto lo svolgimento dell’opera.
Napoli (2011) è un video costituito da pochi istanti di ripresa in pellicola di un
giardino urbano di fronte all’acquario di Napoli sulla riviera di Chiaia. L'opera
mette in scena la rivelazione di un frammento classico della natura mediterranea in
termini esotici e letterari. Anche in questo caso lo sguardo dell’artista sintetizza
così una riflessione sul paesaggio come eco delle vicende culturali che lo hanno
costituito e dei cliché che continuano a determinarne le risonanze nel presente. Il
cactus del video che ondeggia nel vento determina una visione fondata su codici non
più naturalistici ma piuttosto simbolici ed evocativi, in una saturazione di
suggestioni affidata alla sensibilità dello spettatore.
Torino (2011) è una serie di tavole di colore blu e grigio. La loro presenza è
legata ai lavori video ed è da intendersi come rappresentazione sintetica di forme e
colori legati alla produzione industriale. Se Catania e Napoli articolano un
tracciatura per evocazione essenziale di elementi primari di quelle città, la
presenza delle tavole di Torino determina l’apparizione di due significanti astratti
ma capaci di restituire in termini essenziali un’ipotesi economica ed estetica di
lettura della metropoli, posta in parallelo con la geografia storica ed sociale
delle due città meridionali.
I prossimi appuntamenti:
Gianluca e Massimiliano de Serio 24 novembre – 31 gennaio 2012
Isola e Norzi 9 febbraio- 31 marzo 2012
Alessandro Sciaraffa 12 aprile – 30 maggio 2012
Caretto e Spagna 5 giugno - 31 luglio 2012
Ufficio Stampa: Daniela Matteu - Tanja Gentilini tel. 011 4429523
e-mail daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it; ufficio.stampa@fondazionetorinomusei.it
Presentazione del progetto Martedì 27 settembre 2011, ore 18
Sala Uno - GAM
GAM VITRINE
via Magenta, 31 (Atrio e piano interrato) Torino
Orario: martedì - domenica 10-18, chiuso lunedì. La biglietteria chiude un’ora prima.
Ingressi: € 7.50 ridotto € 6.00, gratuito ragazzi fino ai 18 anni