Le foto in mostra sono state scattate in varie zone dell'Islanda (Reykjavik, Hverageroi, Geysir, Skogar, Ingolfsfjall, Hafnarfjorour), della Lapponia, (Nasijarvi, Kemijarvi, Yli- Kitka, Poulanka Oulujarvi) della Finlandia (Vammla, Rauma, Pyhajarvi) e infine del Giappone (Kanaiazumi) e appartengono ad un unico progetto che si prefigge di indagare il rapporto che in questi luoghi si instaura tra l'uomo e la natura. Nell'ambito di Fotografia, Festival Internazionale di Roma.
Il 27 settembre 2011 Ex Elettrofonica è lieta di presentare, nell’ambito del circuito di Fotografia, Festival Internazionale di Roma, la mostra fotografica di Ottavio Celestino dal titolo Nature Meccaniche. Le foto sono state scattate in varie zone dell’Islanda (Reykjavik, Hverageroi, Geysir, Skogar, Ingòlfsfjall, Hafnarfjorour), della Lapponia, (Nasijarvi, Kemijarvi, Yli- Kitka, Poulanka Oulujarvi) della Finlandia (Vammla, Rauma, Pyhajarvi) e infine del Giappone (Kanaiazumi) e appartengono ad un unico progetto che si prefigge di indagare il rapporto che in questi luoghi si instaura tra l’uomo e la natura.
L’incontro con la Natura è l’avvicinarsi dell’uomo all’Infinito, a quell’immensamente grande che terrorizza e attrae allo stesso tempo. Nella Critica della Facoltà di Giudizio Immanuel Kant spiega il rapporto con la natura ostile proprio mediante il concetto del Sublime, inteso come sentimento che nasce in noi da qualcosa di minaccioso che l’uomo nella sua finitezza non riesce a controllare, ma allo stesso tempo se ne sente fortemente attratto e galvanizzato. Poiché l’animo è al contempo sedotto e respinto dalla natura, il piacere del Sublime viene definito un «piacere negativo».
Mentre in Kant lo spaesamento del sublime lasciava presto il posto al sublime matematico, vale a dire al riconoscimento da parte dell’uomo della propria superiorità in quanto unico essere del creato capace di un agire morale, nelle opere di Ottavio Celestino la potenza negativa della natura non lascia speranza di essere superata. Quell’illusione di dominio sulla terra che la nostra epoca scientista contempla come unica possibilità, viene rimessa in discussione dai continui cataclismi degli ultimi anni.
Nelle foto presenti in mostra l’uomo oppone una strenua resistenza ad un scenario totalmente inospitale e tirannico, i paesaggi diventano contemplazione della vita interiore, allegoria di un anelito comune a tutti. I pochi esseri umani permettono ai fruitori di immedesimarsi, sentendo e guardando attraverso la loro presenza il contrasto tra la finitezza umana e l'infinità della natura.
In occasione di questa mostra sarà presentato il libro fotografico Nature Meccaniche Edizione Carlo Cambi con testi di Beatrice Bertini e Diego Mormorio, il quale sviluppa un collegamento estremamente opportuno con l’opera del poeta romantico per eccellenza Giacomo Leopardi.
La mostra sarà ospitata tra Novembre e Dicembre al Magazzino 1B di Prato e successivamente al Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati.
Fotografo professionista dal 1987. Inizia la sua carriera a Roma dove si diploma in fotografia. Il suo percorso professionale si snoda tra advertising ed editoria collaborando da ormai più di vent’anni con le migliori agenzie pubblicitarie fra Roma, Firenze, Torino, Milano. Firma in questi anni centinaia di campagne pubblicitarie dando al proprio studio, sala di posa, un profilo di officina creativa, dove si concentrano molteplici professionalità intorno al variegato mondo dell’immagine.
I suoi lavori sono stati esposti in diversi musei e gallerie a Roma, Milano, Siena, Spoleto, Prato.
Ha pubblicato: “La differenza invisibile”, ed. Giuntina, “Species” ed. Forte, “46 Scenes” ed. Bjbb, “11 STORIE” ed. Carlo Cambi., “STRANE CREATURE”, ed. Carlo Cambi, “MEN ArT WORK”, ed. Nutrimenti.
E’ docente presso l’Istituto Superiore di Fotografia e membro dell’Art Director Club Italia.
Ha fondato nel 2009 con Flavio Misciattelli della Fondazione Cerere, Spazio Cerere uno spazio industriale, nuovo e alternativo in cui organizzare eventi culturali.
Inaugurazione 27 Settembre 2011
Spazio Ex Elettrofonica
Vicolo di Sant’ Onofrio, 10 Roma
ORARIO dal martedì al venerdì, sabato su appuntamento, 16.00 - 20.00, domenica e lunedì chiuso.
ingresso libero