'I formidabili anni Cinquanta' presenta una raccolta di 36 tra le migliori opere di Ennio Morlotti e Romano Trojani, attraverso un percorso che offre l'opportunita' di rileggere da vicino un particolare e significativo lasso di tempo, quello compreso tra il 1950 e il 1960, a cui gli artisti danno forma poetica. In concomitanza la Fondazione celebra il 120' anniversario della nascita dell'Istituto Bancario, con il restauro di tre capolavori di Lotto e del Moretto, che saranno esposti al pubblico insieme ad opere di Lorenzo Lotto di ritorno dall'esposizione tenutasi alle Scuderie del Quirinale.
Una mostra colma di paesaggi da riscoprire, con tutta la passione per l’arte che non si limita a vedere con gli occhi, ma impone di guardare con la mente.
Due grandi amici, due persone di cultura, due monumenti dell’arte italiana del Novecento. Questo sono, e molto altro ancora, Ennio Morlotti (Lecco, 21 settembre 1910 – Milano, 15 dicembre 1992) e Romano Trojani (Caleotto Lc, 1926), protagonisti della nuova rassegna “I formidabili anni Cinquanta”, fortemente voluta ed organizzata dalla Fondazione Credito Bergamasco, nell’ambito della decima edizione dell’iniziativa “Invito a Palazzo”.
L’esposizione, prima rassegna italiana ad ospitare insieme i due Maestri del Novecento, è l’occasione per apprezzare il percorso creativo compiuto da due straordinari interpreti di un mondo appena uscito dalla seconda guerra mondiale. Un mondo tanto povero dal punto di vista economico quanto ricco di vitalità e creatività, quello de “I formidabili anni Cinquanta”.
“Il più giovane dei due artisti, Trojani, incontra Morlotti nel 1952 e ne diventa subito amico devoto, racconta Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Credito Bergamasco e curatore della mostra. Il loro sodalizio ha cambiato definitivamente il modo di dipingere la natura di Lombardia. Nel dettaglio, mentre Ennio Morlotti abbatteva la forma, Romano Trojani intesseva nell’impaginazione dell’opera un pensiero matematico. Questa è la differenza formale tra i due. Legati a filo doppio da un’amicizia profonda, i due lecchesi sono accomunati dall’abitudine a pensare il mondo come meraviglia da riportare sulla tela”.
Accompagnata da un catalogo di elevato livello qualitativo in distribuzione gratuita al pubblico dei visitatori, la rassegna “I formidabili anni Cinquanta”, apre il 1° ottobre e sarà visitabile, nel salone principale dello storico Palazzo del Credito Bergamasco, fino al 28 ottobre.
“Un viaggio per immagini potremmo intenderlo, un manifesto all’amicizia – continua il Segretario Generale della Fondazione Creberg – dove il tempo è distrutto; lo spazio non ha più confini: c’è solo un legame, quello tra due sodali, Ennio e Romano, che unisce l’uno e l’altro. Discutevano di pittura, benché non lavorassero fianco a fianco, e confrontavano i risultati delle proprie ricerche. La loro amicizia è durata quarant’anni, fino alla morte di Morlotti”.
Dopo il tentativo, poi sfumato, da parte del Centro di Cultura di Lecco, nel 1972, di mettere a confronto i due amici in un’unica rassegna, la Fondazione Credito Bergamasco, per celebrare il 120° della nascita dello storico Istituto Bancario, dà finalmente forma all’idea, quella di ospitare in questa modalità, trentasei tra le migliori opere di Ennio Morlotti e Romano Trojani, attraverso un percorso che offra l’opportunità di rileggere da vicino un particolare e significativo lasso di tempo, quello compreso tra il 1950 e il 1960, a cui gli artisti danno forma poetica.
“Se le convinzioni artistiche di Morlotti – aggiunge Anna Caterina Bellati curatrice della mostra – facevano sì che di un ulivo bastasse rappresentare qualche foglia per rimandare all’intero, Trojani nei suoi boschi rigogliosi fabbrica un miscuglio di rami, tronchi e foglie rassomigliante a una tappezzeria vegetale. Lo scorrere del fiume, dell’Adda, era il loro luogo d’incontro e di contemplazione, il legame stretto e imprescindibile tra la storia di Ennio e quella dell’amico Romano”.
Il lago, le montagne a corolla, gli alberi cedui sulle sue rive, i fiori orgogliosi e “mai colti” e soprattutto il fiume, l’Adda. Sono questi i temi che hanno guidato la mano degli artisti e che si trasformano in racconto pittorico nelle tele dei due Maestri del ‘900, ospitate nell’elegante salone principale del Palazzo storico del Credito Bergamasco.
Alla “gestualità dirompente” di Ennio Morlotti e alle suggestive cromie di Romano Trojani, la Fondazione Credito Bergamasco aggiunge, nel ricco carnet di iniziative organizzate per l’importante ricorrenza, due ulteriori prestigiose esposizioni. Al primo piano del Palazzo, nella sala Consiliare, la rassegna “La luce liberata nei capolavori del Lotto e del Moretto” (dal 1° al 16 ottobre 2011) e negli spazi del Centro Culturale San Bartolomeo di Bergamo, la prima “retrospettiva” dedicata al Maestro bergamasco, recentemente scomparso, Mario Cornali, dal titolo “Silenzi” (dal 1° al 15 ottobre 2011).
“Da tempo abbiamo voluto ripensare lo storico Palazzo in Largo Porta Nuova – sottolinea Angelo Piazzoli – sede centrale del Credito Bergamasco, come luogo di incontro, che invitasse i cittadini a esplorare l’arte e a fare nuove esperienze di conoscenza. La Fondazione Credito Bergamasco opera, fra l’altro, con questa finalità: avvicinare i cittadini al ricchissimo patrimonio artistico e alla cultura di cui è dotata la città, la provincia di Bergamo e i territori in cui la Banca opera (dei quali Lecco è parte integrante e significativa). Uno spazio prestigioso, funzionale, innovativo. E come ogni spazio ha vissuto sino ad oggi di contenuti, di proposte, di relazioni, di disponibilità, di protagonisti e di precursori: un luogo aperto al territorio sul piano economico, che è diventato, da almeno un lustro, punto di riferimento della comunità bergamasca anche sul versante culturale. In questa direzione e in continuità rispetto alle precedenti rassegne ivi organizzate (Baschenis, Bettera, Longaretti, Bonetti, Rossi, Frangi, Riva…) si inserisce “I formidabili anni Cinquanta”, una mostra che intende favorire il più ampio accesso di quanti intenderanno utilizzarla per un proficuo e personale aggiornamento sulla pittura di un secolo così intenso di presenze e di qualità espressive, anche ai fini di una migliore comprensione delle vicende storiche, sociali e politiche che lo hanno attraversato”.
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LA LUCE LIBERATA NEI CAPOLAVORI DEL LOTTO E DEL MORETTO
In concomitanza con la mostra dedicata a due grandi Maestri italiani del
Novecento, Ennio Morlotti e Romano Trojani, dal titolo “I formidabili anni
Cinquanta”, la Fondazione Credito Bergamasco celebra il 120°
anniversario della nascita dello storico Istituto Bancario, fra l’altro, con il
restauro di tre capolavori di Lotto e del Moretto, che saranno esposti al
pubblico insieme ad opere di Lorenzo Lotto di ritorno dalla grande
esposizione monografica tenutasi presso le Scuderie del Quirinale.
Capolavori “liberati dal tempo” grazie agli interventi di restauro finanziati
dalla Fondazione e raccontati in una pubblicazione distribuita in omaggio
ai visitatori.
Il 2011 sarà un anno da ricordare. L’offerta di iniziative a carattere culturale che
la Fondazione Credito Bergamasco ha regalato e continua a regalare al nostro
territorio, celebra da una parte lo storico traguardo del 120° della nascita
dell’autorevole Istituto Bancario e sottolinea, dall’altra, la volontà della
Fondazione Credito Bergamasco di proseguire nella sua azione di valorizzazione
dei patrimoni culturali della nostra provincia e dei territori dove la Banca è
radicata, nella profonda convinzione che tale attività rappresenti una
straordinaria opportunità di crescita umana e di progresso per i territori stessi e
per le comunità locali.
Con una mostra di assoluto rilievo internazionale, dedicata ad Ennio Morlotti e
Romano Trojani dal titolo “I formidabili anni Cinquanta” (dal 1° al 28 ottobre
2011 in Largo Porta Nuova 2, Bergamo), ritorna l’appuntamento con “Invito a
Palazzo”. In aggiunta al suggestivo allestimento delle opere di due fra i maggiori
artisti italiani del secondo Novecento, sarà possibile ammirare alcuni capolavori
di Lorenzo Lotto e una straordinaria tela di Alessandro Bonvicino, detto il
Moretto, giunti alla fase conclusiva del restauro.
L’iniziativa – di grande spessore culturale – fa seguito all’esposizione realizzata
tra maggio e ottobre 2010 dalla Fondazione Credito Bergamasco, che ha
regalato ad oltre 20.000 visitatori l’opportunità di seguire dal vivo, presso i
locali della Banca, gli interventi di conservazione e restauro di tre opere di
provenienza bergamasca del Maestro del Rinascimento italiano, Lorenzo Lotto
(La Trinità, della chiesa di Sant’Alessandro della Croce, la pala d’altare della
chiesa di San Bernardino, Madonna in trono col Bambino e i Santi Giuseppe,
Bernardino, Giovanni Battista e Antonio Abate e il Polittico, allocato nella
chiesa dei Santi Vincenzo e Alessandro di Ponteranica), poi inviate alla grande
mostra di primavera 2011 presso le Scuderie del Quirinale.
Ora la sala Consiliare della Banca ospita due nuovi capolavori dell’artista
veneziano (Madonna in gloria e i Santi G. Battista, Francesco, Girolamo e
Giuseppe, proveniente dalla Parrocchia di San Giacomo a Sedrina e Sacra
Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria di proprietà dell’Accademia Carrara
di Bergamo) in corso di restauro a cura e spese della Fondazione.
Nel nuovo percorso, allestito al primo piano del Palazzo del Credito
Bergamasco, si colloca inoltre un olio su tela, anch’esso in corso di recupero, dal
titolo La Vergine che adora il Bambino, realizzato da colui che fu “collega” del
Lotto presso il Consorzio della Misericordia Maggiore, ovvero il Maestro
Alessandro Bonvicino, detto “il Moretto” (Brescia 1498 circa – ivi 1554).
“Insieme a questi tre capolavori attualmente in corso di restauro presso i locali
della nostra Banca – sottolinea Angelo Piazzoli, Segretario Generale della
Fondazione Credito Bergamasco e curatore dell’esposizione – ritorna “a
sorpresa” il “Polittico” di Lorenzo Lotto, al rientro dalla grande mostra
monografica allestita presso le Scuderie del Quirinale di Roma. La Fondazione
ha deciso di ospitare nuovamente quest’opera d’arte su richiesta della
Parrocchia dei Santi Vincenzo e Alessandro di Ponteranica, impegnata a
mettere a punto il sistema di microclima, indispensabile per la sua corretta
conservazione”.
“Rispetto all’evento dello scorso anno – prosegue Angelo Piazzoli – il
“Polittico” sarà esposto completamente ricostruito nella sua connotazione
originaria; sarà cioè inserito nella sua attuale imponente cornice. Ad arricchire
ulteriormente il percorso espositivo si aggiungono anche le cosiddette “Predelle
della Pala Martinengo della Chiesa di San Bartolomeo”, tre splendide opere di
Lorenzo Lotto di proprietà dell’Accademia Carrara, anch’esse di ritorno dalla
mostra romana presso le Scuderie del Quirinale e riportate all’antico splendore
grazie al restauro realizzato nel dicembre 2010 presso la sala Consiliare del
Credito Bergamasco”.
“Anche in questa occasione – evidenzia il Segretario Generale – sarà possibile
visionare le opere recuperate interagendo con i maestri restauratori, a poco
meno di un metro di distanza dai dipinti. Con loro si scopriranno le affascinanti
metodologie di intervento applicate e le straordinarie notizie emerse sia dal
recupero che dall’importante campagna di indagini diagnostiche”.
Tutte queste preziose opere – riportate all’antico splendore grazie al complesso
restyling delle tele, interamente finanziato dalla Fondazione Credito
Bergamasco – saranno a disposizione del pubblico, nei locali della sala
Consiliare.
Nel corso dell’esposizione, durante i primi tre fine settimana di ottobre, la
Fondazione Creberg desidera inoltre donare agli ospiti una pubblicazione, edita
dalla stessa Fondazione, relativa ai dipinti restaurati lo scorso anno (Madonna in
trono col Bambino, Polittico di Ponteranica, Trinità), esposti nella grande
mostra romana conclusasi a giugno e dedicata al Maestro veneziano. Il volume,
che sarà dunque distribuito gratuitamente ai visitatori, è stato curato dal prof.
Giovanni Villa, docente presso l’Università di Bergamo e curatore della predetta
mostra allestita presso le Scuderie del Quirinale.
Con un impegno di oltre due anni la Fondazione Credito Bergamasco ha
effettuato una vasta operazione di tutela e di studio di una significativa parte
della produzione bergamasca di Lorenzo Lotto, intervenendo su ben nove tavole
e quattro tele del grande Maestro veneziano, cui si aggiunge oggi l’opera del
Moretto. In un’ottica interdisciplinare che ha visto lavorare a stretto contatto
restauratori del legno e della pittura, storici dell’arte e fisici, lighting designer ed
esperti di didattica dell’arte, si sono ottenuti risultati di rilevante interesse che
saranno presentati al pubblico in due conferenze, sempre nel mese di ottobre,
inserite nel calendario di appuntamenti della IX edizione di BergamoScienza.
“Presso la Sala Traini del Creberg (sabato 8 ottobre 2011, ore 17.30) –
evidenzia il Segretario Generale della Fondazione – si potranno ascoltare, dalla
voce del prof. Giovanni Villa, le vicende storiche che hanno condotto il Maestro
veneto in terra bergamasca e i rapporti con i suoi committenti. In precedenza
(venerdì 7 ottobre 2011, ore 17.00) – con il contributo dei restauratori Minerva
Tramonti Maggi e Alberto Sangalli – si capirà invece cosa vuol dire oggi
conservare un’opera d’arte in modo corretto e quanto la luce divenga
fondamentale in questo processo di tutela mostrando un’innovativa modalità di
visualizzazione delle opere basata sull’applicazione della teoria dei “neuroni a
specchio”.
Grazie alla stretta collaborazione con i lighting designer Francesco Iannone e
Serena Tellini, Targetti Sankey ha messo a punto un sistema che integra la
tecnologia di illuminazione a LED con approfonditi studi di fisica ottica e le
innovative teorie elaborate nell’ambito delle neuro-scienze e della neuro-estetica
arrivando a produrre – a seguito della lungimirante iniziativa del Quirinale – una
rivoluzionaria illuminazione che diverrà patrimonio delle chiese bergamasche
che ospitano le opere lottesche.
“Bergamo è terra di notevole tradizione imprenditoriale e di intensa capacità di
lavoro – conclude Angelo Piazzoli – ma è anche terra di artisti, di mecenati, di
collezionisti. Aprire le porte all’arte è stata la scelta coerente e conseguente
della Fondazione Credito Bergamasco per dare continuità storica al nostro
passato, proiettandolo sul presente e nel futuro”.
Inaugurazione 1 ottobre ore 18
Palazzo del Credito Bergamasco
Largo Porta Nuova, 2 – Bergamo
Da lunedì a venerdì, durante l’apertura della filiale – dalle ore 8.20 alle ore 13.20 e dalle ore 14.50 alle ore 15.50
Sabato 1, 8 e 15 ottobre, dalle ore 14 alle ore 21, con la possibilità di visite guidate e gratuite con inizio alle ore 14-15.30-17-18.30-20.
Domenica 2, 9 e 16 ottobre, dalle ore 11 alle ore 20, con la possibilità di visite guidate e gratuite con inizio alle ore 11-14-15.30-17-18.30
Ingresso libero