Con 'Blessed', l'artista discosta il velo e restituisce la verita' che gli occhi, civilizzati, educati, ma oscurati dal fragore mediatico della societa' non mostrano. La sua pittura coglie le emergenze dall'ambiente in cui vive per elaborarle sul piano espressivo e offrire una sua risposta.
La serie "Blessed"(Benedetti) ,nasce a seguito di un episodio accaduto a NAPOLI nel giugno 2009 in Piazza Garibaldi a cui l’artista è stato presente. Nel corso della notte un uomo di origine marocchina, si era arrampicato sulla statua di Garibaldi, a Napoli, e in più momenti ha minacciato di lanciarsi nel vuoto, allarmando la piazza. Un gesto motivato probabilmente dai disagi economici legati al suo lavoro, e che ha mandato in tilt uno dei luoghi più trafficati della città. Papari,è un artista che ha pienamente compreso il suo ruolo nella contemporaneità, sa incrociare le sensibilità collettive e le esigenze territoriali; il suo lavoro non è decontestualizzato e avulso dall’ambiente nel quale vive,ma in piena autonomia ne coglie le emergenze per elaborarle sul piano espressivo e offrire una risposta. Partendo da quell’episodio ,l’artista ci mostra un mondo che ,pur essendo per lo più conosciuto, viene recepito dalla collettività come un problema,un rifiuto, una mancata accettazione; con le sue opere,ci restituisce un mondo di disadattati,figli del disagio sociale del disagio mentale- spesso tra loro correlati- ricavandone una materia prima per agire sulle contraddizioni e i conflitti del nostro tempo. Con il suo “bestiario dell’umanità del terzo millennio”, immigrati, ladri, scippatori, grafitari ecc, restituisce all’arte la sua vocazione all’irrappresentabile,rovesciando la logica della rappresentazione,non la sua messa in scena o la sua rappresentazione,non rappresenta l’invisibile ma lo presenta. Tale presentazione si manifesta mediante “apparizioni”, che per loro natura sono fugaci e corrispondono a un’idea dell’opera d’arte come evento, come dispositivo di innesco di un processo o di un viaggio nell’invisibile.
Con “Blessed”,l’artista discosta il velo e ci mostra la verità che i nostri occhi ,civilizzati,educati,ma oscurati da tanto fragore mediatico,non ci fanno vedere. I dannati , diventano quello che realmente sono :eroi, nuovi ribelli, rivoluzionari per necessità , per bisogno. La nostra civiltà non ha ancora compreso realmente ,il grande dono che ci è stato dato: il corpo per vivere , la terra per nutrirsi. Guardiamo i nostri simili ,meno felici, al massimo con occhi ,vergognosamente ,lucidi di falsa ed a volte compiacente pena; non entriamo in empatia con i nostri simili,non guardiamo oltre , perché ci spaventa. I disperati che reagiscono all’indigenza,anche con atti illegittimi,lo fanno perché non hanno alternative,devono sopravvivere. Gli occhi di Alessandro Papari si nutrono di verità e ce la restituiscono senza mezzi termini,diretta ,infallibile e sprezzante
Alessandro Papari nasce a Napoli nel 1971.Dopo gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti della sua città, inizia a esporre nel 1991. Nel 1998 la prima personale alla Galleria Spazio Arte di Napoli.Successivamente espone in personali ed in collettive in Italia ed all’estero , in spazi pubblici e privati.Vince nel 2002 il Premio Morlotti .Vive e lavora a Napoli.
Inaugurazione giovedì 29 settembre 2011, dalle ore 18.30
Changing Role - Move Over Gallery
via Chiatamone, 26
mar-ven 10-18, sabato su appuntamento.
Ingresso libero