Silenzi. Una mostra a pochi mesi dalla scomparsa dell'artista che, mediante la sua pittura, si e' dedicato ad un'indagine sulla natura della forma e del colore.
a cura di Fernando Noris e Angelo Piazzoli
Una mostra con opere dell’artista bergamasco che diventa un manifesto
della pittura contemporanea. A pochi mesi dalla scomparsa, la Fondazione
Credito Bergamasco onora la figura di Mario Cornali con la prima
“retrospettiva” allestita negli spazi del Centro Culturale San Bartolomeo di
Bergamo.
Raccontare l’opera di Mario Cornali, mettendola in relazione con il nostro
tempo, significa vivificare la storia, alla riscoperta di un uomo colto che
appartiene alla schiera di artisti locali che hanno tenuto viva la tradizione di una
professionale dedizione alla pittura, mediante un lavoro intenso e altamente
qualitativo.
Il ricchissimo programma ideato e organizzato dalla Fondazione Credito
Bergamasco per le celebrazioni del 120° anniversario della nascita dello storico
Istituto Bancario, presenta alla Città la prima “retrospettiva” dedicata all’artista
bergamasco Mario Cornali, recentemente scomparso. Si tratta di un evento
pensato per rendere un giusto tributo a uno dei più grandi artisti orobici; una
rassegna che induce ad approfondite riflessioni sulla pittura di questo artista
spesso “snobbato” in vita dalla critica e ancora troppo trascurato.
“Sul finire del mese di marzo di quest’anno – afferma Angelo Piazzoli,
Segretario Generale Fondazione Credito Bergamasco e curatore della mostra –
in un incontro tenutosi presso la sede del Credito Bergamasco, avevamo
comunicato al Maestro Cornali l’intento di dedicare alla sua intensa e delicata
arte una mostra “antologica” che ripercorresse i temi salienti della sua
produzione. La notizia lo aveva visibilmente sorpreso, sicuramente emozionato.
Purtroppo le vicende della vita hanno fatto sì che la progettata “antologica” si
trasformasse nella prima “retrospettiva”. Una situazione che ci ha ancor più
responsabilizzato, nella necessità di assicurare un assoluto rigore scientifico e
una piena aderenza alle linee guida della sua poetica, al fine di presentarne
fedelmente l’opera senza travisarne caratteristiche, qualità e messaggi”.
Presso il Centro Culturale San Bartolomeo, in Bergamo, dal 1° al 15 ottobre i
visitatori potranno ripercorrere il cammino artistico del pittore bergamasco,
attraverso una raccolta e selezione delle sue opere, partendo dall’autoritratto del
pittore, per arrivare ai dipinti della maturità.
“È stato detto – commenta lo storico dell’arte, prof. Fernando Noris, curatore
insieme al dott. Piazzoli di un accurato catalogo realizzato in occasione della
mostra – che la migliore spiegazione della propria opera è la silenziosa
ostensione dell’opera medesima. È quanto, per un’intera vita, ha creduto Mario
Cornali. Poche parole, selezionate apparizioni, riservati contatti e incontri di
qualità a fronte di una produzione intensa nel segno di un’acuta intenzione –
come lui stesso ha scritto – di restare nella forma”.
In un mondo in cui tutto è eccessivo e il rumore troppo spesso confonde, Mario
Cornali ha saputo riscoprire il valore del silenzio. Lo ha cercato, il silenzio,
lasciando vagare la mente in libertà, ricordando, elaborando, sognando.
“Il Maestro Cornali – continua il Segretario Generale della Fondazione – uomo
dal fare signorile, sobrio e taciturno, ha lasciato che le sue opere parlassero e
manifestassero al mondo le sue sensazioni, le sue convinzioni, la sua visione
della natura, dell’uomo, della vita. In questa scelta e in tanti anni di produzione,
egli non si è curato di promuovere la sua opera artistica, convinto che essa
avrebbe parlato da sé sola”.
Dopo avere presentato, nelle sue precedenti rassegne, l’opera di alcuni tra i più
significativi pittori moderni bergamaschi (ricordiamo le esposizioni dedicate a
Trento Longaretti, Gianfranco Bonetti, Domenico Rossi, Ugo Riva...), con
questa ultima mostra la Fondazione Credito Bergamasco ci fa scoprire e gustare,
per la ricchezza del tratto, dei colori e della forma che la correda, la produzione
di un grande talento, quale quello di Mario Cornali.
“Queste iniziative – conclude Angelo Piazzoli – permettono, fra l’altro, di
indagare particolari nicchie, sconosciute ai più, che hanno contribuito alla
definizione del panorama artistico di anni significativi e di cui il tempo in cui
viviamo è il visibile risultato. La Fondazione Credito Bergamasco ha dedicato
in questi ultimi anni una particolare attenzione alle espressioni artistiche
moderne e contemporanee, promuovendo numerosi percorsi con l’unico
obiettivo di offrire il giusto tributo alla carriera, all’arco creativo indiscusso di
importanti artisti degni di nota e che molto spesso vengono frettolosamente
accantonati o, peggio ancora, ignorati dai circuiti del mercato artistico”.
Il vasto e articolato programma organizzato dalla Fondazione per festeggiare il
prestigioso traguardo dei 120 anni della nascita dell’Istituto di Credito, regala
alla Città altre due mostre, allestite queste nello storico Palazzo di Largo Porta
Nuova. Si tratta delle rassegne “La luce liberata nei capolavori del Lotto e del
Moretto” (Sala Consiliare, dal 1° al 16 ottobre 2011) e “I formidabili anni
Cinquanta” (Salone principale, dal 1° al 28 di ottobre 2011), una lettura del
periodo artistico compreso tra il 1950 e il 1960, attraverso alcune tra le migliori
opere dei Maestri Ennio Morlotti e Romano Trojani.
Ufficio stampa Fondazione Creberg: Monica Pontiggia, 333 2199384, monica.pontiggia@yesplease.biz
Immagine: Paesaggio valdostano - 1947
esposto in XXV Biennale di Venezia - olio su tela, 60x80 cm
Inaugurazione 1 ottobre
Centro Culturale San Bartolomeo
Largo Belotti, 1 Bergamo
Tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 12.00, dalle ore 16.00 alle ore 19.30
Ingresso libero