Sentieri e' il titolo della mostra antologica, a cura di Francesco Poli, che racchiude tutta la ricerca artistica dello scultore dagli anni '90 ad oggi.
a cura di Francesco Poli
L’ Uomo, le sue passioni, le sue contraddizioni, solo e in relazione con gli altri. La galleria Boursier Contemporary Art ospita dal 5 ottobre al 15 novembre a Torino in Piazza Cavour 2 a Torino, la personale dello scultore Carlo D’Oria dal titolo “Sentieri”, una mostra antologica che racchiude tutta la sua ricerca artistica dagli anni ’90 ad oggi. “ D’où venons-nous ? Que sommes-nous ? Où allons-nous ?. Così si intitola la grande opera finale, e testamento spirituale, di Gauguin (del 1897-98). Questo è il primo riferimento alla storia dell’arte che mi è venuto in mente pensando al lavoro di Carlo D’Oria. Ovviamente non c’è nessun rapporto diretto, ma è vero che si potrebbe utilizzare un titolo del genere anche per definire il tema di fondo che caratterizza fin dall’inizio la ricerca dell’artista, che in termini molto diversi e strettamente attuali rimette in gioco la questione sempre inesorabilmente fondamentale della connessione fra l’uomo e la dimensione spazio- temporale. Le tre domande si possono sintetizzare così: perché siamo in questo mondo e qual è il nostro destino individuale e collettivo? E già solo il fatto di affrontare oggi, in modo chiaro e diretto (e senza slittamenti retoricamente simbolici) un problema di tale portata esistenziale, è un titolo di merito. Il merito è quello di una scelta controcorrente rispetto alla ancora dominante deriva postmoderna.
E proprio in questo senso, penso che si debba citare anche un altro grande come Alberto Giacometti, certamente amato da D’Oria, e che probabilmente lo ha influenzato, non stilisticamente, ma per la sua mirabile e ossessiva angoscia umanistica, incentrata sulla situazione dell’uomo in rapporto al suo contesto di vita, al suo “esserci” nel mondo. Anche D’Oria sente profondamente il fascino melanconico e inquietante degli individui immersi nella loro solitudine e sospesi in realtà desolate.” Così il professore Francesco Poli introduce il suo pezzo critico nel catalogo della mostra, la quale racchiude quattro dei cicli più significativi del lavoro dell’artista : “Le linee di confine”, “Le ferite”, “Il potere” e “Le tracce”.
Inaugurazione mercoledì 5 ottobre dalle ore 18
Boursier Contemporary Art
piazza Cavour, 2 - Torino
Lun-Sab 16-19,30 Domenica su appuntamento
Ingresso libero