La mostra personale Insha'Allah costituisce la prima tappa di un work in progress sviluppato durante gli ultimi 15 mesi, nei quali l'artista ha viaggiato tra la Giordania, la Turchia e l'Italia.
Magazzino inaugura la nuova stagione espositiva con la mostra di Gianluca Malgeri dal titolo Insha’Allah. Per la sua seconda personale in galleria Malgeri presenta la prima tappa di un work in progress sviluppato durante gli ultimi 15 mesi, nei quali l’artista ha viaggiato tra la Giordania, la Turchia e l’Italia.
La mostra parte da una riflessione sul concetto di mappatura, intesa come formazione e descrizione di uno spazio non fisico, trasformata da Malgeri in una serie di ambienti connotati da un immaginario che guarda e si riferisce ad un territorio culturale in continua oscillazione. In questo territorio, e in questa mappatura, rientrano una serie di oggetti, testimonianze e immagini raccolte dall’artista e disposte in un percorso segnato da una continua tensione tra gli elementi della mostra e all’interno delle opere stesse, dove coesistono e si sovrappongono polarità comuni come oriente e occidente, maschile e femminile, razionalismo ed empirismo.
Così la mappa viene tradotta in un segno sulla figura umana, a sua volta disegnata in modo ambiguo tra caratteri femminili e una costante suggestione –di contro- generata da figure maschili della storia dell’arte (San Sebastiano, Adamo, Orfeo). L’idea della raccolta, della collezione non ordinata, è uno degli espedienti che l’artista usa per disegnare questa mappa; la raccolta che Malgeri mostra non è però legata all’oggetto trovato tout-court: gli oggetti presenti sono infatti proiezioni, ricostruzioni, sintesi di informazioni ed immagini scelte dall’artista per descrivere il territorio del suo orientalismo, che esclude la forma ma assume l’esperienza a dato soggettivo ed oggettivo allo stesso tempo.
L’odalisca, l’eunuco, le monete antiche, i pani, i fiori (solo per citare alcuni dei riferimenti presenti) sono traduzioni oggettive di un astratto che precede l’immagine e la sua provenienza. Come in una nuova mitologia, Malgeri invita a riconsiderare le caratteristiche di ciò che comunemente definiamo “cultura” e che affonda radici molto più profonde di quanto il razionalismo storico tenda a concedere.
Con un contributo critico di Rusen Aktas
Opening venerdì 7 Ottobre 2011 ore 19
Magazzino d'Arte Moderna
via dei Prefetti, 17 - Roma
Orari di apertura: martedì/venerdì 11-15 e 16-20, sabato 11-13 e 16-20. Lunedì su appuntamento.
Ingresso libero