Pittura e scrittura. Intellettuale, scrittore e pensatore, l'artista espone in galleria acquarelli, olii, tarsie. Ogni opera e' un'invito a leggere cio' che vi sta scritto.
Taglioni qui dice che la materia della pittura, la materia dell'arte e la materia delle sue opere è materia della parola, è materia intellettuale, è materia originaria, dunque è impossibile adeguarla a un codice ermeneutico per ricondurla a un filone. Questo è molto interessante perché c'è una provocazione sia nel libro sia nelle sue opere che va in direzione di chi si accosta alla sua produzione pittorica.
Ciascuna sua opera è un invito alla lettura, un invito non tanto a classificare come questa produzione possa inserirsi in una storia dell'arte, ma una provocazione e un invito a leggerla, a leggere ciò che vi sta scritto, a leggere il codice che è proposto in ciascuna opera, non riportandolo a un codice comune ma individuando, cogliendo, cercando il codice che comporta la sua scrittura. In questo senso, nel libro, indica che da parte sua, come intellettuale, come scrittore, come pensatore non c'è nessuna condivisione con la gnosi filosofica, religiosa, laica.
Ruggero Chinaglia
Risonanze e stratificazioni, ritagli e frammenti che contaminano forma e colori, caleidoscopio informale che allude a paesaggi possibili e alle infinite possibilità di sognare sul paesaggio, alle variabilissime prospettive, ai mutamenti del punto di vista e dell’intensità dello sguardo. Esiti per accumulo di ritagli, di frammenti, di strisce, coloratissimi coriandoli, scie, intricati nidi cromatici.
Giorgio Segato
Compare la grafia, fatta di elementi stenografici, autonomi e interagenti con l’insieme, disseminati nello spazio o raccolti in “grappoli”, che disegnano una sorta di partitura, la cui leggibilità per trasparenza chiarifica l’ordine temporale di esecuzione: in tal modo, in comune con la scrittura musicale, la scrittura pittorica di Taglioni conserva e enfatizza anche l’elemento temporale
Fabio Girardello
Questa è la qualità della pittura, in Taglioni c'è un forte interesse verso la pittura come scrittura, lo si vede in alcuni dipinti dove ci sono tracce di scrittura, di geroglifici, di valenze grafiche poste in relazione con tutto il resto. Sì, la scrittura è questo, ma per T. la scrittura è anche il segno “puro”, non soltanto l'apparizione di una lettera o un ritaglio di parola, ma anche il segno, che ha il valore di una pagina scritta continuamente; per esempio, la serie di carte presente in questa mostra sembra proprio ricondurci alla pagina scritta, alla pagina cromatica, che l'artista, volta per volta, quotidianamente produce, per trovare una continuità, un filo ininterrotto, e quindi la tessitura, la stratificazione, il dinamismo, e sopra tutto il piacere del colore, che si dà nella sua lucentezza, nel suo essere un colore calorico, mai freddo se non in alcuni fondi grigi di opere alle mie spalle, però è sempre l'attività continua del colore. Perché il colore è la cosa che meglio “conosciamo”, ma di cui non sappiamo bene tutte le possibilità, e allora il pittore non si lascia condizionare dal fatto che il colore ha una storia lunghissima che affonda nella storia della pittura antica. Il colore è ancora nostro, è ancora qui, nell'attualità, nei nostri sogni. Il colore è quotidiano, è il corpo, è la pelle.
Claudio Cerritelli
Alessandro Taglioni, nato nel 1958 a Macerata, ha studiato al Liceo Artistico di Padova, all'Accademia BB. AA. di Venezia con Emilio Vedova, a Salisburgo con Josè Ciuha. Dal 1985 si trasferisce a Milano, dove prosegue la formazione artistica e intellettuale e la ricerca intorno alla pittura e alla grafica. Si occupa anche di direzione artistica-editoriale e insegnamento in corsi professionali per l’arte e l’editoria. Ha esposto dal 1974 in Italia e all'estero. Le opere di Alessandro Taglioni (quadri e scritti) elaborano il testo della pittura come scrittura della parola. Parola che, con l’arte e la cultura, arriva alla qualità, istanza di salute. E pittura come arte della vita. Scrittura non strumentale, non funzionale al sistema, da leggersi in modo combinatorio e non successivo. Testo che procede per traslazioni, slittamenti, condensazioni, echi, offrendosi come integrazione di elementi stratificati, come tessitura. Il colore e la luce sono gli elementi in gioco per formulare alcune ipotesi d'invenzione, anche a partire dalla lettura dei maestri del Rinascimento: per l'approdo a un'altra scrittura, al ritratto e al paesaggio, costituendo una geografia dell'irrappresentabile e dell'insignificabile. Per affermare una pittura e una scrittura distanti dalle correnti postmoderne, dal nichilismo e dal concettuale, che hanno improntato tanta produzione del '900 e non solo. L'opera di Taglioni testimonia che l'arte può reinventare il suo linguaggio e la sua attualità.
Pubblicazioni: Alessandro Taglioni La materia, Dio, l'arte, Spirali, Milano 2009; Alessandro Taglioni, Pittura, catalogo delle opere, 2009; Alessandro Taglioni, Pitture digitali, 2000; L'Italia nella pittura, Spirali/Vel, Milano 1994; Come dentro uno specchio: l'Europa nell'arte italiana 1990-1900, Spirali 1991; Biennale giovani, Panda 1988.
Alcune esposizioni: 2009 Padova, Museo Civico Galleria Cavour - Bologna, Circolo Artistico - Galleria Civica di Bozzolo, (Mn); 2008 Este (Pd), Sala Pescheria Vecchia - Venezia, San Gregorio Art Gallery - Bassano del Grappa (Vi), Galleria Scrimin; 2007 Chongqing (Cina), Planning Exhibition Gallery - Milano-Senago, Museo della Villa San Carlo Borromeo; 2006 Vittorio Veneto (Tv), Palazzo Gaiotti; 2004 Ferrara, Galleria Il secondo rinascimento; 2002 Milano, Museum of the Second Renaissance; 2001 Ferrara, Galleria Il secondo rinascimento - Lausanne, Galerie Corps et Scène; 2000 Padova, Museo Civico del Santo; 1999 Padova, Galleria Fioretto; 1998 Bologna, Galleria Il secondo rinascimento; 1995 Ferrara, Galleria Il secondo rinascimento - Macerata, Galleria del Teatro Lauro Rossi; 1994 Geneve, Café Littéraire - Milano-Senago, Museo Villa Borromeo; 1992 Piove di Sacco (Pd), Centro Piovese d’Arte e cultura; 1991 Torre Pallotta, Altomonte - Galleria Civica, Abano Terme (Pd); 1990 Padova, Galleria Il Sigillo; 1989 Padova, Cattedrale ex Macello, Selezione Bevilacqua La Masa; 1988 e 1986 Padova, Cattedrale ex Macello; 1978 Padova, Oratorio San Rocco; 1975 Abano Terme (Pd), Galleria Il Gerione; 1974 Salzburg, Sommer Akademie für Bildende Kunst.
Inaugurazione 8 ottobre alle ore 18.00
Arianna Sartori Arte and Object Design
via Ippolito Nievo 10, Mantova
Orari: dal lunedì al sabato 10.00-12.30 / 16.00-19.30. Chiuso festivi.
Ingresso libero