Big Bang. Vulcani, cicloni, funghi atomici, le invenzioni di Nucara fanno rima con la vita che esplode in un'alchimia di trasparenze e metamorfosi.
a cura di Stefano Bianchi
Si inaugura per il secondo anno il ciclo di esposizioni organizzate da Ponti x l’Arte con la personale di Renzo Nucara (Crema, 1955), noto per le performance e le installazioni targate Cracking Art, fra cui Sos World alla 49° Biennale di Venezia del 2001, con più di un migliaio di tartarughe in plastica riciclata e dorata che invasero i giardini attorno agli storici padiglioni.
Alle esibizioni di gruppo, Nucara affianca la propria ricerca artistica, incentrata nei primi anni del Duemila sui Resinfilm (stratificazioni di resine, pigmenti, oggetti naturali e artificiali), matrice degli attuali Stratofilm.
Vulcani, cicloni, funghi atomici. Stupefacenti e pop, le invenzioni ipnotico/camaleontiche di Renzo Nucara (solista, nonché esponente dal 1993 della Cracking Art) fanno rima con la vita che esplode in un’alchimìa di trasparenze, metamorfosi, ebollizioni. Ripensando alla dirompente sequenza al rallentatore del film Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, è il Big Bang a irrompere sulla scena. Leggero, però. Tridimensionale. Fumettoso. Poetico. È un’esplosione primordiale che si ripete in una serie di “ready made” che cristallizzano, fondendo sintetico e naturale, oggetti e colori: ognuno collocato nella propria nicchia vitale, nella propria cellula, nel proprio microcosmo. Strati di legno e plexiglass traforato, snelliscono il loro peso senza sacrificare il “fermo immagine” di questi reperti cristallizzati nella resina. Il fascino di pieni, vuoti e spessori di queste sculture/oggetto (anche a forma di parallelepipedo, con la partecipazione straordinaria degli animali del “bestiario”), innesca un gioco della memoria che a sua volta sprigiona una magia capace d’azzerare ogni realtà virtuale rimettendo in gioco la tattilità emozionale, il fascino del “bricolage”, le manìe del collezionista/archivista. Basta la nostalgia canaglia di un cucchiaino da gelato per riassaporare l’epoca del calciobalilla e del Monopoli. Una molletta, per riscoprire il profumo dei panni stesi al sole. Un palloncino, per farci tornare bambini. Una foglia, per rammentarci le stagioni della vita. La capsula di una bottiglia, per ricordarci che una volta l’emozione ludica non era la playstation. Basta, in buona e accattivante sostanza, il gusto lieve dell’arte di Renzo Nucara, «dove tutto si muove con le stesse dinamiche per chi osserva», spiega l’artista. «Dove tutto si archivia in strati successivi e diventa ciò che chiamiamo tempo». Stefano Bianchi
Ponti x l’Arte è ideato e realizzato con la consulenza di Eleonora Tarantino (giornalista e consulente d’arte contemporanea) e Stefano Bianchi (giornalista e critico d’arte). Si tratta di una serie di appuntamenti culturali riservati a chi desidera conoscere e collezionare l’arte emergente e non: in una location inconsueta, nei momenti più imprevisti. Le mostre seguiranno lo scorrere delle stagioni, la percezione muterà coi ritmi della natura e l’occhio critico potrà catturare l’essenza delle opere proposte
Il progetto (no-profit) nasce dall’intuizione del Dr. Guido delli Ponti e Chiara Minoli, che hanno voluto mettere a disposizione degli artisti la sala d’attesa dello studio medico ubicato in un prestigioso palazzo degli Anni ‘30. Recarsi dal dentista, d’ora in poi, sarà per i pazienti meno fastidioso: oltre a dare uno sguardo ai protagonisti dell’arte contemporanea, potranno approfondire i più moderni orientamenti terapeutici nelle varie branche dell’odontoiatria: non ultima, la possibilità d’intercettare le apnee e il russamento durante il sonno.
Per informazioni: Press&Media Eleonora Tarantino, mob. 3356926106, pressmedia@coolmag.it
Inaugurazione martedì 11 ottobre, dalle 18 alle 20.30
Studio Dr. Guido Delli Ponti
via Luigi Vitali 1, angolo Piazza Duse, Milano
Orari: da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 18.30 (escluso mercoledì)
Ingresso libero