Piccolo omaggio a Baj. 9 lavori tra litografie, serigrafie e acqueforti, molte realizzate con la tecnica del collage, che ripercorrono la poetica di Enrico Baj, grande maestro del novecento.
La piccola galleria d’arte, specializzata in stampe e incisioni, che da 4 anni anima il centro storico e pulsante della città continua la sua indagine nel grande panorama dell’arte moderna.
Mercoledì 19 ottobre Elena Salamon presenta 9 opere (litografie, serigrafie e acqueforti, molte realizzate con la tecnica del collage) che dal 1958 al 1984 ripercorrono la poetica di Baj, grande maestro del novecento.
Enrico Baj, pittore, scultore e incisore nato a Milano nel 1924, è considerato l'ultimo testimone delle avanguardie del dopoguerra. Si contraddistingue per il rigore con cui ha affrontato tematiche sociali con dissacrante ironia, per essere stato intellettuale inquieto e polemista, ma sopratutto per essere tra i più apprezzati artisti italiani, forse più a livello internazionale che nazionale. Attivo rappresentante delle avanguardie degli anni Cinquanta, fonda, con Dangelo e Gianni Dova, il "Movimento Nucleare", movimento innovativo sia dal punto di vista formale sia da quello ideologico, tendente a instaurare contatti con artisti ed intellettuali europei. Attento alle correnti europee e non, del Dadaismo e del Surrealismo, filtra queste esperienze per giungere al suo "fil rouge" di impegno civile contro le prepotenze ed aggressività del mondo attraverso le icone della denuncia del potere: i suoi famosissimi personaggi cinici e arroganti che indaga con sarcasmo, e nel contempo le figure gioiose e ludiche, o addirittura le rivisitazioni di quadri di mostri sacri della pittura. L'opera di Enrico Baj si snoda nel tempo, utilizzando varie tecniche, ma con la presenza continua dell’ironia dissacratoria ed il piacere di fare pittura con ogni sorta di materiale. Sperimentatore per natura, Baj passa senza soluzione di continuità dal "dripping", dei primi dipinti nucleari, al classicismo delle illustrazioni per il De Rerum Natura, dagli "interventi materici", su pattern e arazzi, alle ricerche con gli specchi infranti e col collage. Negli anni '60 incontra la Patafisica (la scienza delle soluzioni immaginarie: i suoi propositi sono vicini al non senso e dimostrati attraverso l'assurdo, si prefigge di studiare il particolare e le eccezioni) che segnerà un punto basilare del suo cammino; nel decennio seguente approfondisce i temi più pressanti, ovvero il degrado nel contemporaneo e l'ottuso asservimento alle nuove tecnoscienze. In stretto contato con pittori e intellettuali suoi contemporanei, analizza con gli amici Lucio Fontana, Piero Manzoni, Sergio Dangelo, Joe Colombo e Lucio Del Pezzo, il mondo dell'arte, tenendo sempre d'occhio le mutazioni politiche e sociali. Negli anni '80 lavora in ambito teatrale con grande successo collaborando, tra gli altri progetti, all’ “Ubu Re”. Muore nel 2003.
A guidare la scelta, come sempre, criteri di qualità che stanno alla base di un profondo desiderio di promuovere l’alto valore delle stampe originali per la divulgazione dell’arte. Tutte le opere sono, come di consueto, corredate da schede tecniche con precise informazioni su riferimenti dei cataloghi ragionati, tirature, stati, stampatori e editori, redatte alla luce degli studi più recenti.
Inaugurazione mercoledì 19 ottobre dalle 18.30
Galleria Salamon
Via Torquato Tasso, 11 (Piazzetta IV Marzo) Torino
Orari. martedì, mercoledì, venerdì 15.00 - 19.00 giovedì e sabato 10.30 - 19.00 continuato. Lunedì chiuso, in altri orari su appuntamento
Ingresso libero