Emanuela Ascari
Leone Contini
Tiziana Contino
Cinzia Delnevo
Rosaria Iazzetta
Valentina Lapolla
Liuba
Salvatore Manzi
MaraM
NoiSeGrup
Moira Ricci
Fabrizio Sartori
Ur5o
Claudia Ventola
Ciro Vitale
Katia Alicante
Rosaria Iazzetta
Daniella Isamit
Silvia Giambrone
MaraM
Valentina Meli
Claudia Ventola
Stefano Taccone
Sara Errico
Antonella Viggiani
La mostra collettiva 'Ogni donna sono io' ospita sette giovani artiste che guardano in modo critico l'immagine della donna nella societa' del consumo. 'Posseduti dall'amore' e' una rassegna di videoarte che intende costituire un primo passo in vista di un'esplorazione plurilinguistica e pluridisciplinare del legame esistente tra potenza dell'amore e prodursi dell'arte e vede la partecipazione di 15 artisti.
Ogni donna sono io
a cura di Sara Errico Antonella Viggiani
24 ottobre – 19 novembre 2011
Katia Alicante / Rosaria Iazzetta / Daniella Isamit / Silvia Giambrone /
MaraM / Valentina Meli / Claudia Ventola
«Le immagini non sono soltanto immagini: sono comunicazione, memoria, sapere, educazione»
Lorella Zanardo, Marco Malfi Chindemi, Cesare Cantù
Il corpo delle donne (2009)
Spaziocorale ospita una mostra collettiva a cura di Sara Errico e Antonella Viaggiani in cui sette
giovani artiste – Katia Alicante, Rosaria Iazzetta, Daniella Isamit, Silvia Giambrone, MaraM,
Valentina Meli, Claudia Ventola – guardano in modo critico l'immagine della donna nella società
del consumo.
Ogni giorno, ovunque poniamo il nostro sguardo, ci vengono proposte immagini di donne, ripetute
in maniera ossessiva, il cui corpo è usato per ogni genere di scopo, soprattutto commerciale. Un
corpo sempre erotizzato, ostentato, disumanizzato, soltanto corpo. Realtà dissimulata, ma realtà.
Non a caso, quando ci si rivolge alle donne della televisione si usa l’espressione “donne vere”. Ma
dov’è la verità?
I media riproducono immagini di donne che sono già esse stesse riproduzioni, concatenazione di
stereotipi che non sono più distorsioni o mistificazioni dei media, ma realtà, modalità con cui le
donne si esplicitano sia all’interno sia all’esterno della rappresentazione. Sono simulacri, e se il
simulacro assomiglia a qualcosa, è all’idea della non-somiglianza. È il simulacro di terz'ordine
definito da Baudrillard, la sola simulazione, che è priva di qualunque referente che non sia se
stesso. Nell’ordine dei simulacri, che Baudrillard fa riferire a tre epoche diverse, quello odierno non
è più contraffazione, né produzione di serie, ma modello al quale si rifanno indistintamente tutte le
forme. Solo l’adesione al modello è possibile, l’alternativa è sempre e solo la riproduzione dello
stesso, perché è l’unica azione che garantisce la creazione di un’identità comprensibile e accettata.
Ogni forma non è altro che la riproduzione di un codice, di un medium. «Il medium è il
messaggio» diceva McLuhan: non occorre più che qualcuno produca, è necessario che tutti
riproducano la stessa opinione e lo stesso tipo.
La donna risponde all’unico modello che i media hanno proposto: il desiderio è diventato collettivo,
tutti desiderano la stessa forma, la donna si è ridotta a un travestimento, nient’altro che
immagine, costruita come spettacolo, oggetto passivo dello sguardo dell’uomo. Una donna feticcio
pronta per essere consumata, come lo è la sua immagine e il prodotto che di volta in volta
rappresenta.
«Perché accettiamo questa umiliazione continua, di che cosa abbiamo paura?».
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Posseduti dall’amore
a cura di Stefano Taccone
Lunedì 24 ottobre, ore 21
Emanuela Ascari ⁄ Leone Contini ⁄ Tiziana Contino ⁄ Cinzia Delnevo ⁄ Rosaria Iazzetta ⁄
Valentina Lapolla ⁄ Liuba ⁄ Salvatore Manzi ⁄ MaraM ⁄ NoiSeGrup ⁄ Moira Ricci ⁄ Fabrizio
Sartori ⁄ Ur5o ⁄ Claudia Ventola ⁄ Ciro Vitale
Posseduti dall’amore è una rassegna di videoarte a cura di Stefano Taccone che intende costituire
un primo passo in vista di un’esplorazione plurilinguistica e pluridisciplinare del legame esistente
tra potenza dell’amore e prodursi dell’arte e vede la partecipazione di 15 artisti: Emanuela Ascari,
Leone Contini, Tiziana Contino, Cinzia Delnevo, Rosaria Iazzetta, Valentina Lapolla, Liuba,
Salvatore Manzi, MaraM, NoiSeGrup, Moira Ricci, Fabrizio Sartori, Ur 5o, Claudia Ventola, Ciro
Vitale.
Leggendo il recente saggio di Michael Hardt e Toni Negri, Comune (2009), col quale si conclude la
trilogia aperta da Impero (2000), ci si imbatte in un vero e proprio inno all’amore, fondato sulla
necessità della sua rivalutazione concettuale nell’ambito della teoria politica, del discorso filosofico
e persino della scienza economica. Ciò malgrado i due autori sappiano «ormai bene che questo
termine mette a disagio molti lettori», alcuni dei quali «si rigirano nervosamente sulle loro sedie»,
mentre «altri alzano le spalle con aria di superiorità» e che gli stessi filosofi, teorici politici ed
economisti che spesso parlano d’amore sono così inibiti da precludersi la possibilità di fornirci
importanti insegnamenti. «L’amore», si spingono persino a dichiarare, quasi riecheggiando il San
Paolo della Prima lettera ai Corinzi, «è il cuore pulsante del programma che abbiamo sviluppato
fino a questo punto senza il quale il resto sarebbe un ammasso senza vita».
L’amore, ci avvertono quindi Hardt e Negri sulla scorta del «misterioso libro V dell’Etica di
Spinoza», è «ontologicamente costitutivo», è «un processo di produzione del comune e di
produzione di soggettività», è concatenazione con una causa esterna «per cercare di ripetere e di
espandere la gioia e dunque per formare dei corpi e delle menti ancora più potenti». Ma se tale
assunto è vero per la filosofia, la politica e l’economia, quanto più sarà vero per l’arte, territorio
della creazione per antonomasia?
Gli artisti ed i collettivi selezionati per Posseduti dall’amore sono chiamati tanto ad attingere
all’amore che li possiede primariamente per trasformarlo in linguaggio, quanto ad attivare le sue
possibilità di divenire espressione d’amore in tutte le sue tipologie. L’amore che nutre il rapporto
di coppia, dalle sue declinazioni più platoniche a quelle più carnali; l’amore per i propri familiari;
l’amore come amicizia; l’amore come volontà di palingenesi per l’intera umanità; l’amore verso
Dio, l’amore per natura, per gli altri esseri e, naturalmente, l’amore come piacere di fare qualcosa,
quello che i greci antichi indicavano con il termine thelema, ovvero la declinazione più prossima al
processo della creazione artistica.
Immagine: Silvia Giambrone
Inaugurazione: Lunedì 24 ottobre, ore 19
Spaziocorale c/o Arci Bellezza
Via G. Bellezza 16/A – Milano
da martedì a venerdì ore 15-19
Ingresso libero