Studiolo #5 di Laura Pugno si concentra sul paesaggio, rendendolo 'straniero', per riuscire a comprenderlo e a misurare la distanza percettiva che ci separa da esso. Hysterical Sublime di David Keating e Molly Zuckerman-Hartung ha come base l'intreccio tra filosofia e psicoanalisi, descritto nell'omonimo testo di Slavoj Zizek.
Studiolo #5
Laura Pugno
Un paesaggio tende a dissolversi:
a dissolversi per l’azione stessa della natura; a dissolversi nella memoria per l’opera selettiva del tempo.
L’immagine del paesaggio, tuttavia, sembra alle prime immune da questi processi.
Essa può venire tuttavia sottoposta a un processo di cancellazione che opera in senso trasformativo.
Questo processo non segue ovviamente leggi naturali, ma obbedisce alla selettività dell’artista:
quanto l’insieme può essere dimenticato; quanto le singole parti possono essere semplicemente evocate.
L’attenzione al paesaggio rappresenta una costante nella ricerca artistica di Laura Pugno: dal “paesaggio-come-verità”, in cui la figurazione apparentemente realistica insiste sulla dimensione di una consistenza morfologica al paesaggio evocato dove lo scenario stesso viene colto attraverso il suo riflettersi su di una lastra di vetro che l’artista tiene davanti a se. La percezione ne coglie una massa sfumata che viene descritta dalla linea, indicatore vistoso della immaterialità del paesaggio rimandato. Una terza ricerca, infine, indagava il ruolo del colore testimoniando una contemporanea rinuncia al contorno, all’identità stessa degli elementi morfologici.
I lavori presentati nel progetto Studiolo #5, sia pure con modalità diverse, colgono la preoccupazione dell’artista di rendere il paesaggio ‘straniero’, riuscire a comprenderlo e a misurare la distanza percettiva che ci separa da esso. Attraverso un processo di abrasione selettiva, l’immagine precedentemente colta, viene appena negata, come a suggerire processi naturali di decomposizione del paesaggio. Stupisce quanta poca polvere resti a testimoniare la scomparsa di questi dati morfologici che nell’immagine esibivano una grandezza primaria. Efflorescenze impalpabili cristallizzate mimano la dissolvenza reale e immaginifica di un concreto che cessa di esistere e il paesaggio diventa solo suggestione dell’anima.
a cura di Maria Chiara Valacchi
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David Keating e Molly Zuckerman-Hartung
Hysterical Sublime
E’ l’intricato rapporto tra filosofia e psicoanalisi, descritto nel testo dal titolo L’Isterico Sublime del filoso Žižek Slavoj, l’incipit dell’indagine estetica e concettuale che mette a confronto l’opera di Molly Zuckerman-Hartung con quella di David Keating. Controverso e profondo studioso di temi sociali contemporanei, Žižek esamina il concetto di Reale Frammentato, una percezione del reale disorganica, mediata dalla fantasia e dall’illusione, elementi fondanti di una cultura egemone. La totalità di questi costituenti fittizi allontanano da una visione di un Reale Completo che contaminato deve essere, di volta in volta, purificato.
La ricerca dei due artisti sembra quindi collocarsi in una complessa frammentazione formale del reale con l’obiettivo di spingere l’astrazione di elementi differenti al raggiungimento di un sublime. L’idea di forma parcellizzata si trasforma purificata in un’idea di struttura radicale, ricettrice e cornice neutrale di una moltitudine di nuove parti narranti.
a cura di Maria Chiara Valacchi
Immagine: Laura Pugno
Opening: mercoledì 26 ottobre 2011_18:30
Spazio Cabinet
via Rinaldo Rigola, 1 - Milano
dal martedì al sabato 16:00 - 19:00, solo su appuntamento
Ingresso libero