Ombre da Gaza. L'arte di Panella rinuncia deliberatamente alla bellezza consueta, all'armonia cromatica tradizionale, ai mezzi espressivi convenzionali, alle comode frasi ereditate. Quando ci racconta i suoi quadri parla di 'pagina, di libro aperto, di scrittura'. E nel suo discorso grafico introduce i materiali piu' prosaici, trovati per la strada o nelle campagne.
Sarà inaugurata sabato 25 gennaio 2003 alle ore 18.00, presso la galleria
Studio 71 di Palermo, Via Fuxa n. 9, la mostra personale di Franco Panella dal
titolo:
"Ombre da Gaza"
La mostra, presentata in catalogo da testi di Aldo Gerbino e Gonzalo Alvarez
Garcìa, comprende 23 opere realizzate dall'artista negli ultimi due anni.
Scrive Gonzalo Alvarez nel suo testo: "(...) L'arte di Panella rinuncia
deliberatamente alla bellezza consueta, all'armonia cromatica tradizionale, ai
mezzi espressivi convenzionali, alle comode frasi ereditate. Quando ci racconta
i suoi quadri parla di "pagina, di libro aperto, di scrittura". E nel suo
discorso grafico introduce i materiali più prosaici, trovati per la strada o
nelle campagne. I rifiuti e le macerie diventano la materia prima della sua
creatività . Nelle sua mani il segno della moderna in cultura si trasforma in
cultura.
Nelle sua conversazioni ricorrono vocaboli come costruire, distruggere, fare,
rifare, intonaco, mattone...E la parola muro risuona con particolare veemenza.
Panella è un costruttore di muri.
Il muro, come superba espressione di civiltà , comparve già nella prima storia
dell'uomo, nelle Ziggurat mesopotamiche, che il Dio geloso degli ebrei chiamò
"torri della Confusione".
Il muro è protezione e separazione. Protegge la nostra vita privata
dall'invadenza degli estranei e ci separa dall'altrui intimità .
Il muro ci ricorda speranze e tragedie antiche e recenti: il Muro del Pianto di
Gerusalemme rammenta la desolazione degli ebrei vinti; il Muro di Berlino parla
di una Germania umiliata e lacerata: il Muro di Gaza, tanto presente nell'opera
di Panella, traduce i timori e l'orgoglio del "popolo eletto" che cerca di
proteggere la sua solitudine e le sue paure rinchiudendosi in un ghetto di filo
di ferro e di cemento alzato contro i palestinesi. Muri bianchi, rossi, blu,
giallo, ocra, ruggine...Ombre che inseguono la luce, luce che rincorre le ombre
sull'intonaco. Muri che Panella aspira a trasformare in porte di libertà .(...)".
La mostra resterà aperta tutti i giorni, festivi esclusi, fino al 15/2/2003 con
orario 17.00/20.00.
Studio 71 Palermo -
Vinny Scorsone
CENTRO D'ARTE E DI INFORMAZIONE "STUDIO 71"
GALLERIA D'ARTE - BIBLIOTECA D'ARTE
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