Volevamo tutto. La ricerca dell'artista si concentra sugli anni che vanno dal 1980 al 1983. In mostra lavori eterogenei, parte di un racconto che inizia dall'esperienza personale per raccontare la storia di una generazione.
a cura di Viviana Checchia
L'anno espositivo di WE si chiude con la mostra di Angelo Castucci, Volevamo tutto, a cura di Viviana Checchia, seconda e ultima parte di una programmazione che, proprio nell'anno delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, ha riguardato una realtà che più di tutte nel nostro paese ha “fatto gli italiani”: la Fiat.
L’inizio degli anni Ottanta è contrassegnato da una grande sconfitta dei lavoratori del settore centrale dell’economia in uno dei suoi punti più rappresentativi: la FIAT. Sconfitta che avrà un peso rilevante sul futuro dell’assetto nazionale, sia dal punto di vista economico che sociale. Ad ottobre del 1980 l’azienda arriva a mettere in cassa integrazione 23.000 lavoratori: questo processo porterà a una “espulsione tutelata” dal mondo della fabbrica e, in parte, dalla città stessa di Torino. I lavoratori risponderanno a quest’attacco con un lungo periodo di lotta politica, ma molti di questi operai non riusciranno più a rientrare in fabbrica e verranno lentamente riassorbiti in un processo di ritorno verso le terre d’origine.
La ricerca dell'artista, si concentra proprio sugli anni che vanno dal 1980 al 1983. In mostra lavori eterogenei, che vanno dalla sagoma dei genitori dell'artista riprodotta a grandezza naturale in cui farsi fotografare - a richiamo di quella scattata durante la consegna dei regali natalizi ai figli dei dipendenti - passando dagli interventi sull'album di famiglia per raccontare un'emigrazione al contrario, fino ad arrivare al rotolo di carta da regalo fatto con le buste paga di un operaio e venduto al metro. Un racconto mai banale e commemorativo che parte dall'esperienza personale per raccontare la storia di una generazione.
Allestimento di Virginio Tenore.
Angelo Castucci nato a Moncalieri nel 1980, vive e lavora a Milano. Laureato in Architettura all’Università Napoli, ha frequentato un corso di studi presso l’ESAD di Porto nel 2006. Tra i progetti recenti: Back to Rome, mostra personale curata da Viviana Checchia presso la galleria PrimoPiano a Napoli nel 2010; Avere trentanni, all’interno di “Home Festival Irpinia” curato dalla Scuola Holden nel 2011. Collabora con Isola Art Center e fa parte del collettivo Fuori dal Vaso.
Viviana Checchia è curatrice indipendente, critica e PhD candidate presso la Loughborough University (UK).È co- curatrice e co-fondatrice, insieme ad Anna Santomauro, di vessel, spazio non for profit pugliese. Assistente curatrice presso Eastside Projects (Birmingham, UK), si è occupata di varie mostre tra cui la personale di Liam Gillick (Two Short Plays) Tra gli ultimi progetti curati: There’s something to this (but I don’t know what it is), personale di Helen Brown alla Nitra Gallery - Slovakia e Twist, curatorial project co-curato con Eleonora Farina presso uqbar, 91mQ, Golden Parachutes e Hungarian Institute of Culture di Berlino.
Inaugurazione 7 novembre ore 19-22
WE
via Maddalene, 40/B Torino
Orari: dal martedì al venerdì 10-16. Altri giorni su appuntamento.
Ingresso libero