Senza peso. Il fotografo cattura istanti unici che potrebbero nascondere il senso della vita, in bilico tra filosofia zen e surrealismo, glorificando il qui e ora al suo grado zero.
Marco Barbon è un artista che espone l’effimero per gli occhi, tutto ciò che può sparire in qualsiasi momento, glorificando il qui e ora al suo grado zero. Ѐ un maestro della chance, dell’occasione irripetibile da cogliere “in volo”. Cattura istanti unici che potrebbero nascondere in sé il senso della vita, e lo fa attraverso la polaroid, forse l’unico mezzo espressivo veramente irriproducibile, più incisivo della vecchia pellicola, imparagonabile all’odierna fotografia digitale.
I suoi scatti si avvicinano più alla metodologia contemplativa che all’analisi, infatti l’artista ha una vera conoscenza filosofica che va dalla più antica cultura occidentale ad atmosfere zen dove tutto è perfettamente liscio e calmo, lontano da ogni idea di guerra e di aggressione. Nessuno spirito di violenza rivoluzionaria, nessun riferimento a tragedie di sorta. Si avverte, invece, una lontana eco del surrealismo di Giorgio de Chirico e di Yves Tanguy: le loro ombre di statue nelle piazze, i personaggi immaginari sulle spiagge senza orizzonte, ma a differenza delle opere di questi pittori, l’atmosfera surreale si diffonde in spazi intimi e ristretti.
Inaugurazione 3 novembre ore 19.30
One Piece
via Palermo, 65/a (rione Monti) 00184, Roma
Lun - Ven dalle 16 alle 19. Sabato su appuntamento
Ingresso libero