Spazio Paraggi
Treviso
via Pescatori, 23
0442 56657 FAX 0422 412408
WEB
Metabiologie
dal 4/11/2011 al 2/12/2011
lun-merc 16-19, sab e dom 16-20

Segnalato da

Andrea Lacarpia




 
calendario eventi  :: 




4/11/2011

Metabiologie

Spazio Paraggi, Treviso

Le opere esposte sono di sette artisti differenti, i media e i linguaggi utilizzati variano: dai disegni su tela e su carta, agli assemblaggi, dalle sculture polimateriche alle video animazioni 3D.


comunicato stampa

Con la mostra collettiva “METABIOLOGIE” inizia la serie di eventi culturali organizzati dalla galleria d’arte contemporanea De Faveri LAB 610XL allo Spazio Paraggi di Treviso, in questo caso con l’ulteriore collaborazione della giovane associazione milanese
Imaginabox Project. De Faveri LAB 610XL, situata nel contesto delle Dolomiti Bellunesi, è una galleria d’arte contemporanea nata nel 2003, particolarmente impegnata nel proporre al pubblico progetti culturali dalle tematiche inerenti al rapporto dell’uomo con la natura, spesso in collaborazione con la locale comunità montana, unendo in esposizioni organiche artisti affermati ed emergenti, internazionali e locali.

Spazio Paraggi, associazione attiva dal 1997, si propone di contribuire a integrare e diversificare le offerte culturali della città di Treviso. L’impegno costante è di realizzare, insieme ad altre forze, pubbliche o private, iniziative capaci di contribuire alla crescita della città come centro vitale. La vocazione principale è rivolta alla cultura e all’arte contemporanea.
Imaginabox Project è un’associazione culturale nata a Milano nel 2010 con il fine di incoraggiare le ricerche e sperimentazioni artistiche emergenti, in particolare quelle impegnate nel rapporto tra pensiero metafisico e realtà biologica.

Metabiologie: Il curatore della mostra Andrea Lacarpia ha riunito sette artisti di differenti generazioni accomunati da un simile interesse nei confronti dei processi vitali, che vengono da essi indagati ed espressi con metodi diversi dalla logica analitica della
scienza. Nelle opere in mostra ricorre l’immaginazione mitica e simbolica che riporta a un atteggiamento trascendente non dogmatico, una religione della natura aperta a più possibili visioni e che armonizza l’uomo riconnettendolo agli elementi naturali dei quali fa intimamente parte. Si tratta di artisti che fanno largo uso di metamorfosi e innesti tra l’umano, l’animale e il vegetale, in un flusso vitale formato da una moltitudine di elementi e comunque omogeneo, nel quale sono possibili tutte le infinite diversità che l’immaginazione può regalare e del quale anche la tecnologia è parte integrante, qui utilizzata e “umanizzata” con disinvoltura. Lo studio della vita proprio della biologia diventa “metabiologia”, cioè una tipologia di studio dei processi vitali che va oltre l’analisi scientifica, avvalendosi dell’immaginazione e scoprendo la perfezione della vita nelle sue molteplici forme possibili.

Le tematiche delle opere esposte mostrano delle similitudini, mentre i media e i linguaggi variano dai disegni su tela e su carta agli assemblaggi, dalle sculture polimateriche alle video animazioni 3D e i light box, fino ad arrivare ai dipinti su supporti insoliti come le foglie di piante vive e gli schermi LCD. La tecnologia al servizio dell’immaginazione emerge in un light box di Karin Andersen nel quale un ibrido donna animale, di quelli tipici dell’artista di origine tedesca, è rappresentato immerso nell’acqua e con un tubo per la respirazione subacquea, Mirko Canesi ha invece utilizzato uno schermo LCD sul quale ha disposto un retino semitrasparente e dipinto un demone dai contorni irregolari come lo sfondo mutevole dello schermo acceso, sul quale appare come imprigionato.
Nel video “Metachaos” ottenuto con animazioni digitali in 3D, Alessandro Bavari mette in scena un caotica azione di scomposizione e ricomposizione della materia in una continua vertigine visiva. La cura per i più piccoli particolari, resi con abile minuziosità, è prerogativa dei disegni di Enrica Berselli, delineati con la penna rapidograph su carta, nei quali viene presentato tutto un campionario di metamorfosi e ibridazioni umane, animali e vegetali, unendo simbologie alchemiche, figure femminili e rappresentazioni anatomiche tratte dai manuali di medicina. Le simbologie alchemiche, in particolare ispirate agli scritti di Paracelso (prima metà del 1500), emergono anche in “Casting the Spell”, opera di Alessio Iacovone formata da undici collage polimaterici, nella quale narrazioni personali si intrecciano all’immaginario legato alle reliquie, ai feticci e alle wunderkammern.

Le foglie di piante vere sono il supporto vivente per i piccoli dipinti ottenuti con sgargianti colori atossici da Mirko Canesi, il quale rappresenta in essi dei bizzarri demoni dalle forme sempre diverse, per raccontare le influenze invisibili che determinano la realtà biologica. Fiorella Fontana presenta i suoi grandi disegni a grafite e carboncino su tela, nei quali rappresenta dei Pan, complessa divinità della mitologia greca dall’aspetto sia umano che caprino, personificazione della totalità dell’esistenza, e in particolare della natura, viene descritto dall’artista nell’atto di una metamorfosi con l’ambiente roccioso circostante. Infine la scultura con gli assemblaggi di Riccardo Pirovano, il quale utilizza della resina per inglobare degli insetti originariamente destinati alla composizione degli insettari ad oggetti o semplici strutture geometriche, oltre ad utilizzare delle piccole proiezioni video inserite all’interno di oggetti trovati nei mercatini dell’usato, rievocandone così l’utilizzo che ne è stato fatto in passato, impresso nella loro memoria.

Inaugurazione sabato 5 novembre ore 18.30

Spazio Paraggi
via Pescatori 23, Treviso
Orari di apertura: dal lunedì al mercoledì dalle 16.00 alle 19.00, sabato e domenica dalle 16.00 alle 20.00.
Ingresso libero

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