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Misteri accoglienti. Quella dell'artista e' una pittura che definisce una misura d'intimita', oscurita' accoglienti quanto perturbanti, da cui l'osservatore si trova attirato e posto in questione. A cura di Luca Arnaudo e Barbara Pavan.
A cura di Luca Arnaudo e Barbara Pavan
E’ stata prorogata fino al 25 novembre 2011 la mostra personale di Chiara Belloni, Misteri accoglienti, in corso presso Studio7 Arte Contemporanea, Via Pennina 19, a Rieti, a cura di Luca Arnaudo e Barbara Pavan.
‘Ci sono montagne, foreste, case per uomini e uccelli; pochi i viventi immediatamente riconoscibili, e, quando pure compaiono, chiusi in una loro saturnina intangibilità. (…) La pittura di Chiara definisce una misura d'intimità, oscurità accoglienti quanto perturbanti, da cui l'osservatore si trova attirato, e, insieme, posto in questione. Simile immaginario, va detto, risulta coerente con la produzione precedente della giovane pittrice, già messasi in evidenza con interni domestici dalle risonanze metafisiche, e tuttavia in queste ultime occasioni acquisisce forme e attitudini più consapevolmente naturali, aprendosi ad ambienti esterni di un'includenza misteriosa, primigenia: luoghi da attraversare con cura, in cui sostare nella latenza di un'illuminazione, varchi di personale conoscenza. (…)
Se dei lavori precedenti viene mantenuto l'uso sapiente della pittura a olio su tela e a tempera su carta, nella nuova produzione la paletta cromatica si fa più rarefatta, spogliandosi di ogni superficialità coloristica per concentrarsi sulla profondità di pochi, ricorrenti toni di bianco e grigio conquistati con velature ripetute, sporcature sapienti, diluizioni (un'operazione che ogni serio artista sa bene quanto sia difficile, come segnalava già Nicholas De Staël quando affermava che «la vera sfida per un pittore è saper maneggiare i grigi e i bianchi»).
Nei lavori su carta, in particolare, colpisce il ricorso convinto al bitume, colore eletto per calore e consistenza, ma che la Belloni riesce a far risonare d'inedite leggerezze; dal canto suo, l'impiego del verso delle tele quale superficie per la pittura a olio consente di ottenere una ruvidità, una consistenza materica particolarmente idonea alle profondità visive dei soggetti. (…)
Tra rami frondosi e selve oscure, lungo il profilo di montagne accese di nubi (spiando magari, nel passaggio, l'interno di una casa o un nido), l'artista avanza così lungo una via affascinante e difficile, in una compagnia sparuta quanto impegnativa: ne fanno parte, per diretta ammissione della pittrice, la Louise Bourgeois dei disegni più tardi, l'Osvaldo Licini degli scabri paesaggi marchigiani, il Gastone Novelli dalle aspirazioni cosmologiche concentrate in segni minuti di bianchi. Viene da aggiungere ancora, su tutti, il già citato De Staël, pittore capace di creare montagne da corpi distesi, e di cui Chiara condivide a fondo tanto l'inquieta fertilità simbolica quanto l'attenzione ai rapporti tra composizione dell'immagine e misura cromatica.’ (Luca Arnaudo, dall’introduzione critica in catalogo).
Chiara Belloni nasce a Giussano (MI) nel 1979. Si diploma presso la N.A.B.A. (Nuova Accademia di Belle Arti) di Milano sotto la guida di Claudio Olivieri. Vive e lavora a Milano. Tra le mostre recenti segnaliamo: Chiaro Scuri, Galleria l’Image, Roma (2009); Non è vero che la natura sia muta. Galleria L’Affiche, Milano, presentazione in catalogo di Simone Fappanni (2009); Chiara Belloni, Galerie Image, Vienna (A), a cura di Herbert Rainer (2007); collettive (2011) Biennale di Venezia, Padiglione Lombardia, A cura di Vittorio Sgarbi, Palazzo Te, Mantova; Ignis, Incontrarti 2011.Le proposte del Premio Vasto, A cura di Daniela Madonna, Scuderie Palazzo Aragona, Vasto (CH); C’è un disegno per Milano, Galleria L’Affiche, Milano; (2010) Segnalata dalla curatrice Julia Trolp al Premio Celeste; One planet, Palazzo Landi Corradi, Todi, a cura di Barbara Pavan, con il patrocinio del Ministero della Gioventù e Regione Umbria; I like Chopin, Villa Tittoni Traversi, Desio (Mi) a cura di Marco Pellizola, Presentazione in catalogo di Alessandra Bertolè Viale; Il muro di Merlino, Merlino Bottega d’Arte, Donoratico (Li), a cura di Gianni Costa, prefazione in catalogo di Franco Cardini; White, 36Mazal Contemporary, Locarno (CH), a cura di Barbara Pavan, catalogo; Seven, Studio7 Arte Contemporanea, Rieti a cura di Barbara Pavan, catalogo
Inaugurazione 10 novembre ore 18
Studio7 Spazio Arte Contemporanea
Via Pennina 19 - 02100 Rieti
Orari: giov, ven, sab 17-20; altri giorni su appuntamento
Ingresso libero