Collezione Maramotti
Reggio Emilia
via Fratelli Cervi, 66
0522 382484 FAX 0522 934479
WEB
Andrea Buttner
dal 11/11/2011 al 28/3/2012
gio-ven 14.30-18.30, sab-dom 10.30-18.30

Segnalato da

Studio Pesci



approfondimenti

Andrea Buttner



 
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11/11/2011

Andrea Buttner

Collezione Maramotti, Reggio Emilia

The Poverty of Riches, il nuovo progetto dell'artista vincitrice del Max Mara Art Prize for Women, e' ispirato alla sua residenza di sei mesi in Italia seguita all'attribuzione del Premio. Nei lavori in mostra la tecnica tradizionale della xilografia rappresenta elementi dell'iconografia religiosa quali una forma di pane, un tavolo, l'immagine di S. Francesco e si affianca a tessuti quotidiani.


comunicato stampa

La Collezione Maramotti presenta The Poverty of Riches, il nuovo progetto di Andrea Büttner, vincitrice della terza edizione del premio Max Mara Art Prize for Women in collaborazione con la Whitechapel Gallery di Londra. L'artista interverrà alla private view della mostra il giorno 12 novembre 2011, con Iwona Blazwick, Direttrice della Whitechapel Gallery, e Bina von Stauffenberg, curatrice e scrittrice.

Alla presentazione del progetto seguirà una conversazione tra l'artista e Lars Bang Larsen. The Poverty of Riches è stato presentato per la prima volta nell’aprile 2011 alla Whitechapel Gallery; le opere saranno acquisite dalla Collezione Maramotti e visibili dal 13 novembre 2011.

L'opera di Andrea Büttner esplora gli intrecci tra religione e arte e le affinità tra comunità religiose e mondo dell'arte. L'esposizione presso la Collezione Maramotti presenta le nuove opere di Büttner ispirate all’esperienza dell’artista durante la residenza di sei mesi in Italia che ha seguito l’attribuzione del Premio. In questo periodo, Büttner ha vissuto per qualche tempo insieme ad alcune comunità religiose, si è avvicinata agli affreschi di Giotto e ad alcune opere appartenenti alla Collezione Maramotti: Alberto Burri, Enrico Castellani e Piero Manzoni. Andrea Büttner trasforma lo spazio espositivo in un luogo di contemplazione. Impiega la tecnica tradizionale della xilografia per rappresentare elementi dell'iconografia religiosa quali una forma di pane, un tavolo, l’immagine di San Francesco. Accanto a questi soggetti tradizionali compaiono tessuti quotidiani - presi dalle divise di guardiaparchi, di poliziotti e di netturbini - che creano colorati dipinti, tesi come fossero tele.

Questi lavori si inseriscono nella ricerca dell'artista sull'uso simbolico del tessuto nell'arte religiosa italiana. Semplici panchine offrono un posto per sedersi a riflettere, creando una corrispondenza tra gli spazi di una chiesa e quelli deputati all'arte. La mostra comprende anche manifesti, stoffe e volantini, sempre ispirati ai periodi trascorsi da Andrea Büttner nei monasteri, nei conventi e nei ritiri. L’artista è interessata al concetto di povertà dal punto di vista sia estetico sia spirituale; non solo ai movimenti monastici, ma anche ai movimenti artistici, in particolare all’Arte Povera: la rinuncia alla ricchezza dei movimenti monastici trova corrispondenze nell’Arte Povera nella scelta di materiali per la realizzazione dell’opera, in contrapposizione all’opulenza dei mass media e del mercato.

Un altro tema centrale nei lavori di Andrea Büttner è la relazione fra povertà e vergogna. Nel XXI secolo la povertà costituisce una delle maggiori cause di vergogna, presentata e vissuta come sentimento negativo. L’artista è invece interessata ad una sua accezione positiva sia nella sua dimensione euristica sia nell’arte.


Il Max Mara Art Prize for Women promuove e sostiene giovani artiste residenti nel Regno Unito, permettendo loro di sviluppare il proprio potenziale artistico producendo nuove opere durante una residenza di sei mesi in Italia. La giuria, presieduta da Iwona Blazwick, era composta per la sua terza edizione dall'artista Fiona Banner, dalla gallerista Alison Jacques, dalla collezionista Valeria Napoleone e dalla curatrice Polly Staple. Durante la presentazione alla Whitechapel Gallery, Luigi Maramotti, presidente del gruppo Max Mara, ha commentato: “Siamo estremamente soddisfatti che l'eccezionale talento di Andrea Büttner l'abbia portata a vincere il premio, così come siamo felici che abbia tratto così grande ispirazione dell'arte italiana con cui è venuta in contatto durante il suo periodo di residenza”. Iwona Blazwick, direttore della Whitechapel Gallery, ha commentato: “La Whitechapel Gallery ha una lunga tradizione di promozione delle artiste e siamo dunque felici di esporre il lavoro di Andrea Büttner. È stata la sua visione affascinate e assolutamente attuale, che traccia paralleli tra i rituali religiosi e la pratica artistica, a conquistare la giuria. Le tecniche da lei utilizzate rimandano a riferimenti che spaziano dalla xilografia espressionista tedesca alla fotografia…”

Note biografiche
Andrea Büttner ha studiato al Royal College of Art di Londra. Negli ultimi cinque anni ha tenuto mostre personali presso il Pawn Shop di Los Angeles, il Crystal Palace di Stoccolma, il Goethe-Institut di Dublino, l'ICA di Londra e nel 2009 il Croy Nielsen di Berlino, tra gli altri. La Büttner ha inoltre partecipato a numerose mostre collettive a livello internazionale, tra le quali There is Always a Cup of Sea to Sail in, XXIX Bienal de São Paulo, Brasile. L'artista vive e lavora a Londra e a Francoforte. Andrea Büttner è rappresentata dalla galleria londinese Hollybush Gardens.

Image: Andrea Büttner, Table, 2010 xilografia su carta / woodcut on paper 147 x 142 cm, Edizione in 10 copie/ Edition of 10

Private view: 12 novembre 2011, ore 18.00

Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66 - Reggio Emilia
Orari: giovedì-venerdì 14.30 - 18.30
sabato-domenica 10.30 - 18.30
Ingresso libero

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