Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
Genova
via Jacopo Ruffini, 3
010 580069 FAX 010 532482
WEB
Senza Aura
dal 4/2/2003 al 23/2/2003
010 580069 FAX 010 532482
WEB
Segnalato da

Redazione Musei



approfondimenti

Giuliano Sturli



 
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4/2/2003

Senza Aura

Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce, Genova

Opere di Giuliano Sturli. Fotografia e Video 1974 - 1995. Un'installazione, ideata appositamente per gli spazi del Museo, si articola in significativi flash di momenti e media diversi.


comunicato stampa

Opere di Giuliano Sturli. Fotografia e Video 1974 - 1995

inaugurazione: Mercoledì 5 febbraio 2003 ore 17.30

interverranno insieme all'artista Viana Conti e Sandra Solimano

Occasione dell'incontro è la presentazione del libro SENZA AURA, Studioset edizioni, che rappresenta un primo approccio critico-analitico, attraverso immagini, testi, documenti, al lavoro di Giuliano STURLI, nel trentennio dal 1970 al 2001. Un'installazione, ideata appositamente per gli spazi del Museo, si articola in significativi flash di momenti e media diversi: Fotografie metaforiche b/n (1973-1974, interventi con terra, fuoco, chiodi, ibridazioni), Fotoeventi (1974-1987), videoperformance Danza fatua (1987), installazione su due colonne neoclassiche del video Concerto insensibile, (1994), dove l'artista stesso suona pericolosamente, con falangi collegate a chiodi, cocci aguzzi di vetro, dando voce alla materia in presa diretta, diversamente dalla musica più soft di Meredith Monk. Stigmate del tempo, opera fotografica del 1975, viene presentata come simbolo della mostra.

Giuliano Sturli è nato a La Spezia, dove vive ed opera. Dal 1972 al 1985, dirige, a La Spezia, il centro d'arte, film e video Studio 74, attività che, da subito, lo inizia alla cura e presentazione critico-teorica di mostre di altri artisti come Chiari, Kubisch, Plessi, Curran, Spatola, Jonas, Saito, Borrini, Lacy e altri. Dal 1971 al 1973 è attivo sull'area del Concettuale e dell'azione comportamentale. Nel 1976 è cofondatore dello spazio alternativo Centro Out Off di Milano, inaugurato con L'Azione n.56 di Hermann Nitsch. Il lavoro di Giuliano Sturli, per la qualità linguistico-strutturale della sua indagine, ha avuto interlocutori su area nazionale e internazionale. Significativamente tra gli altri Barilli, Bonito Oliva, Bonora, Daolio, Fagone, Marra, Menna, Restany, Russoli, Solmi, Sonnabend.

Occorre infatti dire che a soli ventiquattro anni è già terminale sensibile del panorama artistico europeo nonché attento osservatore dei segnali, in campo estetico, della Condizione Postmoderna. La fase epocale della ricerca del formalismo e dei valori plastici dell'opera d'arte per lui è ormai conclusa: l'era elettronica ne ha aperto un'altra. Fondamentale in un approccio al suo lavoro è rilevare immediatamente come Sturli non affidi alla tecnica o allo strumento il senso dell'opera, ma li scelga per calarvisi dentro linguisticamente, in modo da far muovere le figure dell'idea e del pensiero estetico/etico, visivo/acustico, oggettuale/narrativo, sensoriale/emotivo, nel tessuto stesso dei media, senza mutuarlo dagli ambiti pittorici, filmici, letterari. Da qui il rifiuto di riconoscersi nella pura definizione verbale dei mezzi che pratica (videoart, videoperformance, digital art, virtual contact). Dal 1974 Sturli sottoscrive consapevolmente i nuovi media, senza rinunciare al bagaglio di precedenti esperienze vissute in prima persona e mediate dal mondo culturale contemporaneo: dall'oggetto alle opere comportamentali (1969-1973). Dopo l'opera L'apparizione, che conclude la ricerca passata, lavora alla serie dei Fotoeventi, manipolazioni di fotografie con terra o fuoco, delle filmperformance, delle fotografie metaforiche, realizza la prima rassegna in Italia di Arte Teletrasmessa nei nuovi media (1980), del 1982 è il Manifesto della Soft Art, del 1987 sono i Fotoplasmi (foto da proiezioni su carta stropicciata), di fine anni Ottanta sono le Fotosilhouette, i Videoeventi, che alludono al territorio problematico del formalismo dentro la temporalità dei nuovi media, del 1994-95 i Paesaggi virtuali (miniaturizzazioni passate in digitale e presentate in light box)), le Opere Temporali, dove il fattore tempo è strettamente legato all'unicità e irripetibilità dell'opera, del 2001 è Virtual Contact (azione on line via internet per 100 siti internazionali, improntata all'ansia della contaminazione con virus elettronici) .

Perché Senza Aura, si può chiedere il visitatore. Così risponde Sturli: nell'opera d'arte mediale, in cui la prospettiva non è geometrica, ma mnemonica, l'aura smette di alimentarsi alla fonte della materialità, mentre si riversa sul versante dell'immaterialità temporale. Un videoevento, una videoperformance, attuati e registrati in prima persona, proprio perché iscritti in una precisa parentesi temporale, sono unici e irripetibili, quindi, in qualche modo circonfusi di aura. Un'aura che, dopo essersi eclissata materialmente, rientra nella temporalità immateriale dei nuovi media.

orario: da martedì a venerdì 9 - 19; sabato e domenica 10 - 19
ingresso: gratuito

Museo d'Arte Contemporanea di Villa Croce
via Jacopo Ruffini 3
tel. 010585772-010580069 - fax 010532482

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