In esposizione 25 opere. Scanavino elaboro' dipinti giocati sulla relazione tra segno e materia, su linee fitte, graffiate e sovrapposte che divennero la sua personale dimensione linguistica. E' anche ricordato dalla critica come uno dei protagonisti della stagione informale italiana.
Emilio Scanavino (Genova, 1922 - Milano, 1986). Dopo aver frequentato la scuola magistrale di Genova, si iscrive al Liceo Artistico dove conosce Giorgina Graglia che sposerà nel 1946 e dove cominciano ad emergere le sue qualità artistiche. Nel 1942 si iscrive alla Facoltà di Architettura all’Università di Milano, ma viene richiamato alle armi e deve interrompere gli studi. Dal 1950 si dedica completamente alla pittura, espone alla XXV Biennale di Venezia e nel 1951 tiene una personale alla Galleria Apollinaire a Londra. Tra il 1951 e il 1952 lavora nella fabbrica di ceramiche Mazzotti ad Albisola dove incontra numerosi artisti con i quali stringe amicizia: Fontana, Baj, Dova, Dangelo, Crippa, Sassu, Motta e Appel, Jorn e Corneille del Gruppo Cobra. È del 1953 la personale alla Galleria del Cavallino di Venezia.
In questo clima matura la sua ricerca sul segno, che interpreta come espressione di risonanze interiori, di pulsioni oscure, proiezione di una gestualità contratta come in un graffio che scuote l’opacità e l’inerzia di superfici livide e buie. Questa ricerca porta la sua pittura ad esiti originalissimi, giocati sulla relazione tra segno e materia, su linee fitte, graffiate e sovrapposte che diventano la sua personale e ben riconoscibile dimensione linguistica. Espone alla Biennale di Venezia nel 1954 e nel 1958 mentre all’edizione del 1960 è presente con una sala personale.
Dal 1968 lavora prevalentemente a Calice Ligure creando attorno a se’ una piccola comunità di artisti. Partecipa a tutte le più importanti rassegne sull’Informale in Italia: L’Informale in Itala fino al 1957, Livorno 1963; Aspetti dell’Informale, Milano e Bari 1971; L’Informale in Italia, Bologna 1983; Artisti italiani fra Astratto e Informale, Milano 1988; Spazialismo, Desenzano del Garda 1989; Segno, Gesto e Materia, Milano 1990; Presenze dell’Informale in Italia, Codogno 1995; L’Informale Italiano, Parma 1997; Pittura Spaziale e Nucleare a Milano, Bergamo 1997.
Oltre all’antologica del 1973 alla Kunsthalle di Darmstadt, numerose sono state, anche dopo la sua scomparsa, le presenze in mostre collettive e rassegne come la XI Quadriennale di Roma, così come frequenti sono state le personali a lui dedicate in diverse città italiane.
Inserito in molte collezioni pubbliche e private, è anche ricordato dalla critica come uno dei protagonisti della stagione informale italiana.
«Emilio Scanavino», scrive Enrico Baj, «ha lasciato un segno, dei segni. Questi si sono incisi nella ceramica, hanno graffiato le tele dell’arte italiana del dopoguerra, hanno influito sulle nostre memorie».
Immagine: All'inizio (1961). Olio su cartone cm 102x73
Inaugurazione sabato 12 novembre ore 18
GlobArt Gallery
via Aureliano Galeazzo, 38 - 15011 Acqui Terme (AL)
Ingresso libero