140 immagini, molte delle quali inedite nel nostro Paese, scattate dall'Unificazione agli anni Trenta del Novecento, quando comincio' a diffondersi l'uso della pellicola fotografica. Raccontano luoghi, persone, paesaggi e la vita quotidiana degli italiani dal 1861 al 1935.
A cura di Reinhard Shultz e del Progetto Storia e memoria della Presidenza della Provincia di Roma.
E’ un viaggio nella nostra storia; una storia nella quale l’evoluzione e la sperimentazione delle tecniche fotografiche si incrociano e si sovrappongono con i cambiamenti rapidi e tumultuosi che una giovane nazione, l’Italia, conosce nel volgere di pochi decenni.
La mostra Italia a colori 1861-1935 è curata da Reinhard Schultz e dal Progetto Storia e memoria della Provincia di Roma; inserita nell’ambito del Progetto ABC ed organizzata da Civita.
Diverse sono le tecniche utilizzate per la produzione di queste opere, la cui stessa realizzazione rappresenta una “storia nella storia”, un cammino pensato anche per ripercorrere i primi passi di una delle forme artistiche più amate dei nostri tempi.
Il 17 maggio 1861, due mesi dopo la proclamazione dell’Unificazione italiana (nascita del Regno d’Italia, 17 marzo 1861), James Clerk Maxwell presenta presso il Royal Institution di Londra la prima fotografia a colori, basata allora sul principio dei tre colori (Trichromia).
Tuttavia è dopo la pubblicazione, nel 1888, della prima fotografia a colori da parte della rivista francese “L’illustration” che cresce in tutta Europa l’interesse per questa nuova tecnica rappresentativa.
Da allora si sviluppa una vera e propria rincorsa verso la scoperta e l’applicazione di nuovi strumenti e tecniche riproduttive, come la colorazione delle stampe fotografiche o la nascita dei fotochrome (basati sulla procedura litografica).
Nel 1904 i fratelli Lumière brevettano la prima placca autochrome, una lastra in grado di produrre diapositive a colori attraverso granelli colorati (composti da patate e un’emulsione di argento bromuro e gelatina) in rosso, arancio, verde e viola. È questa la svolta tanto attesa: nel 1907 nasce a Lione la prima industria per la produzione di piastre autocromate che diffonde in tutto il mondo questa nuova tecnica riproduttiva.
Nei suoi primi anni di espansione, la fotografia si affianca alle altre tecniche narrative o espressive, pur essendo in grado di modificare in profondità la capacità di raccontare e di percepire la storia, gli individui e le società del XIX secolo. Nella tecnica fotografica ritroviamo, infatti, per la prima volta la possibilità di cogliere l’immediatezza di un evento e come tale tramandarlo alle generazioni successive.
In questo contesto, l’invenzione del colore rappresenta un ulteriore passaggio decisivo. Anche se poco diffuse e utilizzate in virtù degli alti costi, le immagini a colori scattate tra la seconda metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento restituiscono all’osservatore di oggi un nuovo, inedito, punto di vista sui fatti, i luoghi, gli individui di epoche così lontane.
L’esposizione raccoglie una prima parte di immagini ad albume o in fotocromia (in cui la colorazione avveniva successivamente allo scatto), mentre, per il periodo successivo al 1907, sono presentate le fotografie scattate direttamente a colori attraverso la tecnica tricromica o autocromica. La maggior parte dei fotografi presentati hanno pubblicato le loro fotografie sull’Italia nella rivista National Geographics (tra questi Luigi Pellerano, Secondo Pia e Ferdinando Fino, ma anche Hans Hildenbrand di cui alcune immagini scattate durante la prima guerra mondiale sono state già presentante dalla Provincia di Roma nel 2009, in occasione della mostra “La guerra a colori. 1914-1918”).
“Italia a colori 1861 – 1935” si rivolge a un pubblico di tutte le età, per offrire al visitatore un approccio per molti aspetti inedito. Spesso, infatti, le immagini o i ricordi del nostro passato - più o meno recente - si associano al bianco e nero che meglio riflette la distanza dagli eventi e la complessità delle memorie. Le foto a colori presentate in questa mostra permettono non solo di osservare frammenti di una Roma e di un’Italia passata, ma anche di sentire più vive e reali quelle stesse immagini che, tramite l’utilizzo del colore, sembrano assumere una nuova forma.
Inaugurazione ed anteprima stampa 18 novembre ore 12.00.
Palazzo Incontro
via dei Prefetti 22, Roma
Orari: 10-19. Lunedì chiuso.
Ingresso: Intero 6euro, ridotto 4 euro.