Raccogliere libri per coltivare idee in una capitale di eta' moderna. Torino 1559-1861. La conoscenza e la cultura contenute in ogni antico volume sono il soggetto di una narrazione multimediale. Al piano terra suggestive immagini sono proiettate su schermi circolari tra le volte del soffitto. Sono esposti codici miniati, incunaboli, atlanti geografici, trattati scientifici e corrispondenze pubbliche e private.
Lo straordinario patrimonio accumulatosi tra Cinquecento e Ottocento, fino all’Unità d’Italia, in tre biblioteche pubbliche torinesi (Biblioteca Nazionale Universitaria, Biblioteca Reale, Biblioteca dei Regi Archivi) consente di riscoprire una cultura complessa e variegata e una rete di relazioni a livello europeo che hanno caratterizzato il Piemonte in età moderna.
Libri, manoscritti, incisioni e disegni sono gli strumenti giunti fino a noi del viaggio delle idee dall’Europa al Piemonte e viceversa.
Tale patrimonio, era ben conosciuto tra Seicento e Ottocento, come testimoniano ad esempio gli apprezzamenti di Cristina di Svezia di passaggio a Torino, di Scipione Maffei, di Montfaucon e molti altri illustri personaggi.
Nell’ambito delle celebrazioni dell’Unità nazionale vale la pena di riscoprire questo patrimonio e attraverso di esso l’avventura intellettuale che concorre alla costruzione di uno Stato moderno tra Rinascimento e Risorgimento.
Il pubblico ha l’opportunità di assistere ad un emozionante spettacolo, grazie anche ad un apparato multimediale di forte impatto, in cui sovrani, alti funzionari, scienziati, letterati e artisti costruiscono gli strumenti per trasformare concretamente la realtà del loro tempo.
Nei suggestivi ambienti dell'Archivio di Stato di Torino antichi libri sono disposti su grandi tavoli. La conoscenza e la cultura contenute in ogni volume sono il soggetto della narrazione multimediale che si sviluppa lungo il percorso della mostra. Al centro dei grandi tavoli, in mezzo ai libri originali ma su un piano leggermente sopraelevato, le videoproiezioni prendono corpo e suono. Come se stessimo seguendo il pensiero di uno studioso, entriamo nelle immagini e nelle parole dei manoscritti e dei volumi stampati, con una immaginaria lente di ingrandimento scopriamo dettagli importanti, potendo accedere ad un livello di approfondimento che ci sarebbe altrimenti precluso.
Il ricorso alla multimedialità permette di rafforzare e di tradurre con un linguaggio contemporaneo una tecnica comunicativa utilizzata da sempre nella produzione bibliografica, l'accostamento di testo e immagini. Al piano terra, dedicato alla Grande Galleria, il pubblico si trova al centro di suggestive immagini proiettate su schermi circolari disposti lungo le volte del soffitto. La rievocazione di come avrebbe dovuto essere architettonicamente la Grande Galleria prende come elemento metaforico e simbolico l'occhio, la retina. E' questa la superficie su cui si imprimono le memorie visive di chi ha potuto vederla.
Lo scenario della mostra spazia dalla riconquista dello Stato da parte di Emanuele Filiberto a metà Cinquecento fino all’Unità d’Italia e ai suoi primi sviluppi, seguendo i fili delle diverse culture e il loro intreccio nel succedersi delle epoche.
Il patrimonio di cultura sedimentato, nella sua ricchezza e varietà riflette come in uno specchio l’attenzione dell’apparato di governo ai processi di civilizzazione in atto.
Si citano ad esempio le straordinarie raccolte dei codici latini e greci, il patrimonio di cultura ebraica e orientale, i trenta volumi del Pirro Ligorio, la raccolta di testi giuridici per il governo dello Stato, gli atlanti geografici, le raccolte di trattati di architettura militare, i manuali di geometria e di astronomia, i disegni degli architetti e dei virtuosi della decorazione.
Al di là del patrimonio librario esposto, lo stesso palazzo in cui si tiene la mostra, costruito da Filippo Juvarra nel 1731, è testimonianza e oggetto della comunicazione.
La mostra è stata l’occasione per studiare approfonditamente le opere, gli autori, i professionisti della memoria e la committenza dinastica.
Esito finale è la comunicazione semplice e gradevole dei risultati scientifici acquisiti e la condivisione emozionante di essi con i visitatori, anche grazie alle raffinate ed efficaci elaborazioni multimediali di N!03 studio ennezerotre.
La mostra non si sarebbe potuta realizzare senza la generosa scelta della Compagnia di San Paolo di adottarla in toto come propria iniziativa per il 150° dell’Unità d’Italia. Alla mostra collaborano, oltre a molti studiosi specialisti delle singole materie, i tre Istituti organizzatori, l’Archivio Storico dell’Università di Torino, il Centro Studi Piemontesi, e l’Accademia delle Scienze di Torino. Il catalogo è edito dal Consiglio Regionale del Piemonte.
Mostra in collaborazione tra Biblioteca Nazionale Universitaria, Biblioteca Reale e Archivio di Stato di Torino
Inaugurazione 22 novembre ore 18
Archivio di Stato di Torino
piazzetta Mollino, 1 (con accesso da piazza Castello, 209)
Orari: 10-18 chiuso il lunedì
Aperta durante le festività, tranne 24, 25 e 26 dicembre e 1 gennaio
Ingresso gratuito