Una serie di dipinti del tutto privi di componente materica, e cosi' rigorosi da somigliare a delle sagome digitali. Bacci ritrae con una pittura compatta una serie di edifici scolastici per specificare la tensione che si genera tra l'architettura e la liberta' delle persone, e per mettere in luce il condizionamento da essa esercitato sulla formazione dell'individuo. L'artista considera tali dipinti come singole unita' di uno schedario in cui sono elencate diverse tipologie di costruzioni solenni e formalmente impeccabili.
Il progetto di mostra di Daniele Bacci (Lucca, 1975) prevede una serie di
dipinti a primo impatto difficilmente interpretabili come tali poiché del tutto
privi di componente materica, e così rigorosi da somigliare a delle sagome
digitali. Tuttavia il rimando al computer è solo il primo di una serie di link
possibili, e rintracciabili nei lavori dell'artista. Bacci ritrae con una
pittura rigorosa e compatta una serie di edifici scolastici per specificare la
tensione che si genera tra l'architettura e la libertà delle persone, e per
mettere in luce il condizionamento da essa esercitato sulla formazione
dell'individuo. L'artista considera tali dipinti come singole unità di uno
schedario in cui sono elencate diverse tipologie di costruzioni solenni e
formalmente impeccabili. Nella sua forma iniziale e progettuale, anche se il
progetto in questo caso avviene - in una sorta di messa in scena - a posteriori,
la costruzione di un edificio equivale ad una scelta irrevocabile: una volta
fatto esso è destinato a perdurare nel tempo. Ugualmente rigorosa è l'immagine
di un pioppeto, resa da una semplice proiezione che l'artista affianca ai
dipinti; la forma del bosco è frutto di un criterio secondo il quale le piante o
gli alberi sono piantati in punti precisi, ad uguale distanza, e in maniera
irrevocabile. Lavorando a questa rappresentazione l'artista consegue
naturalmente una basilare trasformazione del reale per mezzo stesso della
pittura, della luce, e persino delle forme dure degli edifici, perché nella loro
semplicità essi costituiscono un principio naturale e un normale punto di
partenza per un'evoluzione.
Inaugurazione: 25 febbraio 2003 ore 19.00
Galleria T293
Via Tribunali 293 Napoli
dal martedì al sabato
dalle 16.00 alle 20.00