La mostra di Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Almerigo Grilz e Fabio Polenghi, racconta oltre 25 anni di servizi dai fronti piu' caldi del mondo: le guerre al crocevia dell'Asia, i crepuscoli del Vietnam, l'Africa rosso sangue, la guerra alle porte di casa, il Medio Oriente senza pace.
a cura di Elisabetta Ponzone
La mostra “Gli occhi della guerra” di Fausto Biloslavo, Gian Micalessin, Almerigo Grilz e Fabio Polenghi, racconta oltre 25 anni di servizi dai fronti più caldi del mondo: le guerre al crocevia dell'Asia; i crepuscoli del Vietnam; l’Africa rosso sangue; la guerra alle porte di casa; il Medio Oriente senza pace.
Promossa da Provincia di Milano e Associazione LiveEurope, è un’esposizione particolare, che non si pone come mostra fotografica bensì come documento giornalistico della memoria. Alcune immagini riflettono guerre dimenticate, sopite o concluse, altre sono state inserite per il loro valore storico. Nella sezione dedicata all’Africa molte fotografie sono state scattate da Almerigo Grilz, giornalista, ucciso in Mozambico durante un reportage il 19 maggio del 1987 al seguito della Renamo. L’anno precedente, scriveva sul suo diario dal Mozambico: "Mi sporgo fuori per filmarli: non è facile occorre stare appiattiti a terra perchè le pallottole fischiano dappertutto... alzare troppo la testa può essere fatale".
Alcune immagini della mostra sono di Lord Michael Cecil, Carlo Imbimbo, Stefano Rossi e Mauro Scrobogna. L’editing è di emme&emme.
La guerra è crudele e non guardarla negli occhi non basta ad eliminarla. Lo sapevano bene anche i fotografi milanesi Fabio Polenghi - ucciso il 19 maggio 2010 a Bangkok, in Thailandia, mentre documentava l’assalto finale dell’esercito all’accampamento delle Camicie rosse - e Raffaele Ciriello - ucciso il 13 marzo 2002 a Ramallah, Palestina, mentre fotografava gli scontri tra israeliani e palestinesi.
Le immagini in mostra ritraggono le orbite rossastre di un bimbo soldato che ha già visto troppo, lo sguardo terrorizzato di un prigioniero che attende il plotone di esecuzione, l’ultimo rigagnolo di vita nelle pupille di un ferito. Sono gli occhi della guerra incrociati in tanti reportage in prima linea.
Ma per occhi della guerra si intendono anche quelli dei giornalisti, fotografi, cineoperatori attratti per passione professionale e umana da conflitti sia lontani che alle porte di casa.
“Attraverso quest’esposizione la Provincia di Milano dimostra la propria predisposizione, grazie alla vasta e diversificata proposta culturale, a riflettere sugli avvenimenti più significativi che hanno contraddistinto la nostra storia recente – osserva il Presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà. - Una mostra che inquadra la storia in un’ottica differente sublimata dal coraggio di quei fotoreporter capaci di raccontare guerre lontane, forse troppe lontane, agli occhi di un Occidente a volte indifferente al dolore. Almerigo Grilz, Fausto Biloslavo e Gian Micalessin hanno regalato, per mezzo di uno scatto, immagini, momenti, e sensazioni, non da freddi osservatori ma da immortalatori di quel teatro tragico che spesso è la vita”.
"Grazie a questa mostra di rara intensità contenutistica che ospitiamo nella prestigiosa sede di Palazzo Isimbardi, - osserva il Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano, Novo Umberto Maerna - ricordiamo anzitutto Almerigo Grilz, primo giornalista italiano morto in un contesto di guerra dopo il 1945, la cui memoria è stata per molti anni rimossa. Assieme a Grilz la Provincia di Milano ha ricordato, con una stele apposta nel cortile d'onore di Palazzo Isimbardi nel novembre 2010, tutti i giornalisti italiani morti in guerra. E ricordiamo anche Fabio Polenghi, il fotoreporter milanese morto il 19 maggio 2010, lo stesso giorno, per incredibile ed amara ironia della sorte, in cui morì Almerigo Grilz nel 1987. La mostra - conclude Maerna - offre inoltre, grazie al lavoro di due tra i più importanti inviati italiani in contesti bellici, Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, una panoramica ad ampio raggio del giornalismo di guerra: una definizione, oggi spesso abusata, che cela in realtà radici professionali ed umane ormai dimenticate e profondamente affascinanti.”
Mostra promossa da Provincia di Milano e LiveEurope-Associazione Culturale
Informazioni al pubblico: Provincia di Milano, tel. 02 7740. 4454/6302; www.provincia.milano.it/cultura
Associazione LiveEurope, tel 02.45.48.51.25; www.liveeurope.net
Ufficio stampa: Provincia di Milano/Cultura, tel.02/77406358/6359, p.merisio@provincia.milano.it; m.piccardi@provincia.milano.it
Addetto stampa Assessore, tel. 02/77406386, f.provera@provincia.milano.it
Inaugurazione giovedì 24 novembre 2011, ore 18.00
Palazzo Isimbardi, Cortile d’Onore
Corso Monforte 35, Milano
Orari: lunedì – venerdì 10.00-18.30 / festivi 10.00-18.00. Chiuso il 9 dicembre
Ingresso libero