Centro d'Arte Piana dei Colli villa Alliata Cardillo
Dormant Places. L'artista si cimenta con uno dei piu' diffusi temi iconografici della tradizione nordica, quello del paesaggio, in una interpretazione ricca di elementi familiari.
a cura di Giulia Ingarao
Direzione e Coordinamento Attilio Lodetti Alliata
Responsabile dell'allestimento tecnico e logistico Giuseppe Carli
Sponsorship Fondo Antico – Vini, Giunta – Catering, Lodetti Commerciale Metalli
La mostra Dormant Places ha come tema centrale la riflessione sul paesaggio. Rui Inácio si cimenta
con con uno dei più diffusi temi iconografici, soprattutto nella tradizione nordica, per raccontare
attraverso uno sguardo allo stesso tempo analitico e visionario, un paesaggio alterato ma formato da
elementi familiari.
La personale dell’artista portoghese Rui Inácio, promossa dal Centro d'Arte Piana dei Colli e
patrocinata dall'Ambasciata del Portogallo a Roma, è composta da due momenti espositivi.
1. Quattro video-pitture realizzate tra il 2006 e il 2010. Le 4 Video Pieces declinano il tema
del paesaggio e la sua relazione con la memoria e la tradizione estetica. Le opere di Inácio non
sono mai descrittive ma sono frutto di una complessa rielaborazione del dato naturale. I suoi video
mescolano pittura e video attraverso un ricercato processo di manipolazione che a tratti sembra
disfarsi della realtà per approdare all'astratto “Inácio fa proprie – scrive Giulia Ingarao - le poetiche
di Constable e Turner rendendole complementari: sintetizza le forme, che appaiono come chiazze di
colore sciolto, inserendole in un ritmo più ampio senza però disfarsene mai”. A essere rappresentato
non è il paesaggio ma l’idea archetipica di ciò che il paesaggio può essere.
2. Il secondo momento espositivo è un omaggio alla Sicilia: un’installazione dal titolo Etna
Project composta da un video a tre schermi e una serie di disegni, Etna studies (2011). Il video
mostra tre diverse e simultanee prospettive dell’Etna rielaborando un bagaglio di immagini raccolte
dall'artista durante un viaggio in Sicilia nel 2007. I disegni che accompagnano il video Etna (2011)
“appaiono - scrive G.Ingarao - immersi in un’atmosfera favolistica come illustrazioni romantiche
di un mondo immaginario. I colori accesi esaltano l’aspetto fantastico delle vedute del vulcano
raccontando uno spazio palpitante fatto di segni nervosi e colori che si sciolgono” .
Nelle sue opere Inácio altera la disposizione degli elementi nello spazio, stravolge il ritmo di
fruizione dell’osservatore, per recuperare la relazione con la natura e stimolare una diversa capacità
di osservazione.
“Dormant Places” è il titolo che Rui Inácio sceglie per questa mostra nella quale
espone gli esiti di una ricerca sul paesaggio iniziata nel 2006 con i video Slow
waves into distant scenarios 1 e 2. Le immagini che raccoglie e ricompone nei suoi
frames sono luoghi addormentati, o momentaneamente inattivi (dormant) ma solo
apparentemente statici.
Se in Slow wave 1 il profilo del paesaggio terrestre riflesso, per quanto compresso
da un orizzonte altissimo, resta riconoscibile, è l’acqua che conquista uno spazio
determinante. Ed è sempre l’acqua, nei due video che compongono la serie, a dettare
il ritmo lento ma costante, quasi ipnotico, del fluire della natura che Inácio registra.
L’immagine riflessa, vista attraverso un filtro deformante, fonde lo scorrere delle
nuvole, l’incresparsi delle acque, le ombre degli alberi e le momentanee apparizioni
di figure umane che, confondendosi con il paesaggio, si inseriscono in modo naturale
nel ritmo di insieme. Poi l’ombra inizia a colorarsi di rosso-arancio e l’immagine
sullo schermo evoca la perdita di forme nelle chiare atmosfere impressioniste, ma il
movimento appena percettibile delle ombre che attraversano gli alberi allontana il
riferimento inserendo un elemento perturbante, emotivo.
L’immagine del secondo video, immersa nell’acqua, diventa mutevole nella
definizione della forma delle cose; Inácio fa proprie le poetiche di Constable e
Turner rendendole complementari: sintetizza le forme che appaiono come chiazze
di colore sciolto, inserendole in un ritmo più ampio senza però disfarsene mai. In
Beyond the mountains (2008) il profilo definito delle montagne, l’aura rosata delle
nuvole e il lento muoversi di luci e ombre sull’acqua creano un senso di smarrimento
provocato dall’immobilismo composto dell’immagine e dall’inquietante sdoppiarsi
delle forme sull’acqua. Inácio si muove con delicata maestria sull’incerto confine tra
la cosiddetta realtà e la dimensione immaginativa, creando una complessa partitura
di non immediata lettura e di cui le complesse stratificazioni vanno decifrate. Come
Fridrich, a cui l’artista guarda, Rui Inácio racconta un paesaggio dove la figura
umana è assente o appare come ombra indecisa, appena riconoscibile, creatura quasi
mitologica che si dissolve tra gli specchi d’acqua e i labirinti d’alberi.
“I paesaggi possono essere ingannevoli. A volte un paesaggio non sembra essere
tanto uno scenario della vita dei suoi abitanti quanto un sipario dietro cui hanno
luogo le loro lotte, gesta e fatalità…” (Bergler). Così in Trees (2009) il paesaggio è
immerso in uno scenario onirico, abitato da ombre, sagome deformate, come oscure
ma innocue creature dell’acqua che si stirano, si segmentano fino a diventare mobili
linee di luce e ombra. Anche qui il processo di dileguazione della forma è indagato
fino alle estreme conseguenze per arrestarsi nel momento precedente il disfacimento
nell’astratto.
Infine l’ultimo progetto della serie è un omaggio alla Sicilia, un’installazione dal
titolo Etna Project composta da un video a tre schermi e una serie di disegni, Etna
studies.
Tre visioni simultanee dell’Etna: una vista ravvicinata delle pieghe della roccia
dove si annidano chiazze di neve, il profilo nitido del vulcano sul cielo azzurro
accompagnato dal ritmico sbuffare di fumo bianco e, infine, una schermata azzurra
attraversata da uno sbiadito profilo di nuvole. L’effetto di straniamento che
caratterizza il progetto video è determinato dalla visione ravvicinata dell’Etna,
assimilabile ad un quadro informale, e dalla ambiguità creata dalla sovrapposizione di
fumo e nuvole.
Un aspetto centrale nella ricerca di Inácio è la tendenza a rallentare il tempo
dell’immagine stimolando una visione nuova e analitica della natura, impossibile
da cogliere ad occhio nudo. Il suo lavoro stimola dunque una contemplazione attiva
del mondo, provocata proprio dal disordine nell’ordine di quegli elementi che,
nell’immaginario comune, compongono il paesaggio evocandone la sua essenza
archetipica. Nell’installazione dei disegni che accompagna il video Etna (2011)
si accentua questa attenzione al particolare, ma gli scorci dell’Etna, che ritrae da
diversi punti di vista, appaiono immersi in un’atmosfera favolistica come illustrazioni
romantiche di un mondo immaginario. I colori accesi esaltano l’aspetto fantastico
delle vedute del vulcano raccontando uno spazio palpitante fatto di segni nervosi e
colori che si sciolgono e, cancellando i confini di questo mondo disabitato, invitano
lo spettatore a diventare un insider del suo scenario. Se “il paesaggio è un modo di
vedere il mondo” (Cosgrove), Rui Inácio riorganizza la propria visione, proponendoci
una delle possibili, condivisibili, costruzioni del mondo.
Giulia Ingarao
L’artista, profilo biografico
Rui Inácio (Loures, Portogallo 1971) vive e lavora tra Londra e Lisbona; si è specializzato presso la
Chelsea College of Art and design, University of Arts - London.
Ha concentrato la sua ricerca sulla memoria pittorica e sulle diverse possibilità di rappresentazione
del visibile. Soggetti dei suoi lavori sono prevalentemente paesaggi archetipici o elementi del
paesaggio decontestualizzati. Crea luoghi che non esistono ma, poiché sono composti da elementi
riconoscibili - la linea d’orizzonte, le ombre degli alberi o le nuvole -, soddisfano le aspettative
visive che abbiamo del paesaggio. Inácio usa quasi ogni medium ed è uno ottimo disegnatore.
Oltre che alla video-arte, si dedica anche alla fotografia, alla pittura e alla scultura. Tra le sue
mostre : Between Documentation and Fition, Maus Habitos, Porto, Portogallo; Landschaft als
Weltsicht, Wiesbaden Museam, Wiesbaden, Germania; Cologne Art Fair, Hans Strelow, Colonia,
Germania (2011); Emil Schumacher Museum, True Images, Hagen, Germania; Silent Trees &
Other Landscapes, Galeria Hans Strelow, Dusseldorf, Germania (2010); Espaço Ilimitado- Porto,
Portogallo (2009); Unit 7- Unit 7, Londra, Inghilterra (2008).
Rui Inácio
Nasce a Loures, Portogallo nel 1971 Vive e lavora tra Londra e Lisbona.
Formazione
2004 | 2005 Master Fine Arts, Chelsea College of Art and Design, University of Arts - London, Londra, Inghilterra.
2003 | 2004 Post - Laurea Fine Arts, Chelsea College of Art and design, University of Arts - London, Londra, Inghilterra.
1996 | 2001 Laurea in Arti Plastiche Scultura, Faculdade de Belas Artes da Porto, Universidade do Porto, Porto, Portogallo.
1993 |1994 Corso di Formazione Professionale in modellazione della ceramica, CENCAL Caldas da Rainha, Portogallo.
Borse di Studi
2001 Sócrates Erasmus, Faculdad de Bellas Artes da Universidad Castilla de la Mancha, Spagna.
1994 Comunità Europea, Liceo professionale della ceramica di Longcham, Francia.
Premi
1995 1 º Premio per la Ceramica JOVART Loures, Portugal.
1993 3º Premio di Pittura JOVART Loures, Portugal.
Mostre Individuali
2010 Emil Schumacher Museum, Hagen, Germania. Silent Trees & Other Landscapes, Galeria Hans Strelow, Dusseldorf, Germania.
2009 Espaço Ilimitado- Porto, Portogallo.
Mostre Collettive
2011 Between Documentation and Fition, Maus Habitos, Porto, Portogallo. Landschaft als Weltsicht, Wiesbaden Museam, Wiesbaden, Germania. Cologne Art Fair, Hans Strelow, Colonia, Germania.
2008 Unit 7- Unit 7, Londra, Inghilterra.
2007 Glocal Bodies – Shifting Borders and Hybrid Identities, Primo Piano Linvingallery Lecce, Italia.
Trasparent 2 ed., Kunstkub, Berlino, Germania.
2006 Trasparent 1 ed., B.I.G. Contemporary Art Project, Atene, Grecia.
2005 MAFA, Chelsea College of Art and Design, Londra, Inghilterra. Big Make me Feel Good, Chelsea College of Art and Design, Londra, Inghilterra.
36 Craven Street ,Benjamin Franklin House, Londra, Inghilterra.
Made Up, Chelsea Space, Londra, Inghilterra.
Late at Tate Britain, Tate Briton, Londra, Inghilterra.
2004 PGDIP, Chelsea College of Art and Design, Londra, Inghilterra. My Best Nightmare, Bagley`s Lane, Londra, Inghilterra.
2003 Kensiton Chelsea College, Exposição final do Curso de Gravura, Londra, Inghilterra.
2001 Destinos e direções, Atmosferas, Porto, Portogallo. Noites Belas, Bar Anikibobo, Porto, Portogallo.
Evento promosso dal Centro d'Arte Piana dei Colli – Villa Alliata Cardillo
con il patrocinio dell'Ambasciata del Portogallo a Roma
Venerdì 25 novembre ore 17:30 conferenza: “L’invenzione del paesaggio. L’arte di vedere e costruire il mondo”.
La conferenza invita, attraverso interventi di specialisti, ad una riflessione sulla storia della rappresentazione del paesaggio dalle
origini fino agli ultimi esiti della videoarte, introducendo e contestualizzando il tema della personale di Rui Inácio, Dormant Places, che si inaugura a seguire. Introduce: Giulia Ingarao, direttore artistico del Centro dìArte Piana dei Colli di Villa Alliata Cardillo Intervengono: Davide Lacagnina, storico dell'arte :"Moderno, postmoderno, ipermoderno? Alle
origini del paesaggio" Alessandro Rais, critico cinematografico: “Video Landscapes” Paola Nicita, giornalista e critico d'arte: “Gli ultimi esiti della videorte: la costruzione dello spazio”
Inaugurazione 25 novembre ore 19
Centro d'Arte Piana dei Colli (Villa Alliata Cardillo)
Via Faraone, 2 - Palermo
Orari: dal giovedì al sabato dalle 15: 30 alle 19:30
Ingresso gratuito