Dante e Virgilio. Un'installazione che vede due teschi in rapporto tra loro, ad esemplificare l'essenza di quello che sono oggi l'arte e la storia, rispetto a cio' che dovrebbero essere e a quello che sono state in passato.
A cura di Mariano Ipri, Giuseppe Ruffo, Pietro Tatafiore
Nino Longobardi, classe 1953, è una figura di rilievo dell'arte contemporanea italiana.
Maturato artisticamente con Lucio Amelio, che già agli inizi ne intuì il talento e la creatività,
l'artista ha attraversato un percorso di ricerca che si è snodato tra una serie di aree d'interesse che
andavano dallo spazio e l'architettare nello spazio fino alla figura umana, sintetizzata in pochi
decisi tratti di pennello, matita e carboncino.
Il successo internazionale arriva negli anni '80 in concomitanza con un evento profondamente
tragico per Napoli: il terremoto del 23 novembre 1980. L’evento coinvolge Longobardi a
trecentosessanta gradi e lo pone di fronte ad una questione importante, al quale l'artista riuscirà a
rispondere positivamente.
Può fare qualcosa l'arte di fronte alla morte, alla distruzione rappresentata dalla natura?
Ne viene fuori un appello lanciato ai più grandi nomi dell'arte che si riuniscono per parlare di natura
alla natura: Carlo Alfano, Joseph Beyus, Enzo Cucchi, Michelangelo Pistoletto, Andy Warhol,
Ernesto Tatafiore, sono solo alcuni degli artisti che diedero vita a Terrae Motus, ancor’oggi
presente negli spazi della Reggia di Caserta.
Fu quello un segnale forte nella nebbia di disperazione che appiattiva il Sud Italia.
A partire da quel momento Nino Longobardi non si è più fermato: in giro per il mondo tra il
Guggenheim di New York, l'Istituto d'Arte contemporanea di Boston, la fondazione Mirò di
Barcellona, ma anche Parigi, Berlino, Copenhagen, la ricerca di Longobardi è approdata a nuove
prospettive sull'uomo, da sempre fulcro della sua analisi artistica.
Un’ analisi che propone l'essenziale dell'essere maschile in una luce nuova, minimalista ed
essenziale.
E’ così che Nino Longobardi propone oggi presso gli spazi di 1Opera "Dante e Virgilio":
un'installazione che ancora una volta vede dei teschi al centro della sua ricerca. Due, in dialogo tra
loro, ad esemplificare l'essenza di quello che sono oggi l'arte e la storia, rispetto a ciò che
dovrebbero essere e a quello che sono state in passato.
L'opera sarà la prima di una serie di multipli, circa 120, che impegneranno l'artista in un processo
inedito che muove i primi passi presso gli spazi di 1Opera.
Inaugurazione Venerdi 25 Novembre ore 19
1 Opera
Via Vincenzo Bellini 26 Napoli
Ingresso libero