La mostra raccoglie 300 opere tra dipinti a olio, tempere, disegni e pastelli. La sezione denominata "La Fabbrica e il Tabarin" propone il nodo tra arte e industria e uno spaccato della vita notturna e sociale di fine Ottocento, le sezioni Paesaggi e Marine, Figure, Fiori, Nature morte e Interni seguono invece episodi tematici.
Nell’ambito delle iniziative per l’anno della lingua e della cultura italiana in
Russia, si è cercato di proporre all’attenzione di pubblico, storici e critici,
il percorso personale di un autore che trovò la propria via in continuità
ad una tradizione figurativa di stampo naturalistico e di osservazione
della realtà, che vide alcuni dei suoi massimi sviluppi in vari indirizzi
della pittura di fine Ottocento.
La produzione di Gianni Maimeri comincia proprio in quegli anni tanto
cruciali per la storia della Russia moderna, in cui molti pittori di questa
terra, pur nelle diversità contestuali, intrapresero percorsi o tentativi in
fondo analoghi o affini, attenti e a conoscenza delle sperimentazioni
di certe Avanguardie, ma tuttavia convinti delle infinite e inesauribili
possibilità delle motivazioni e di una scelta in direzione della realtà
figurativa. Alcuna critica, forse più attenta agli aspetti di novità o
innovazione che a quelli di continuità e tradizione attiva e caratterizzante,
ha talvolta penalizzato questi autori, che ora, a distanza di quasi un
secolo, appare doveroso riconsiderare e rivisitare.
Lasciando ai curatori delle singole esposizioni le scelte delle modalità e
dei criteri espositivi locali, è stata predisposta e messa a loro disposizione
una selezione di circa 300 opere, che consentisse di poter apprezzare
l’attività di Maimeri nei suoi principali risvolti.
Non quindi una selezione dei dipinti più significativi o meglio riusciti, ma
piuttosto il rendiconto di un’attività operosa, dove disegni, studi, bozzetti
e opere incompiute, posti accanto a quelli, potessero rendere ragione
dei percorsi di elaborazione e di crescita nel lavoro di un uomo alla
ricerca dell’arte della pittura o dell’arte nella pittura.
Un’idea-sogno, si è trasformata in poco tempo, ricevendo il riconoscimento
delle più alte cariche Italiane, a partire dall’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica Italiana e Russe, in una grande Mostra Antologica. Più
di 300 opere tra dipinti a olio, disegni e pastelli sono stati selezionati dal
curatore della mostra, Sandro Baroni insieme al Comitato scientifico,
dando vita alla presentazione completa di un grande artista, dalle prime
prove di colore fino agli studi più ricercati, utilizzando materiali e supporti
totalmente innovativi.
Due grandi, prestigiose e storiche sedi espositive russe sono il
palcoscenico per questo evento: il Museo dell’Accademia Russa
di Belle Arti di San Pietroburgo dal 3 ottobre al 6 novembre 2011.
L’Istituto Statale di Cultura di Mosca, Museo di Storia, Architettura,
Arte e Paesaggio Tsaritsyno di Mosca dal 29 novembre 2011
al 15 gennaio 2012. Un’ampia delegazione italiana sarà presente
all’inaugurazione tra cui svariati collezionisti d’arte, critici e giornalisti di
fama internazionale, oltre alle alte cariche Russe, il Console Generale
d’Italia a San Pietroburgo e l’Ambasciatore d’Italia a Mosca.
Gianni Maimeri 1884-1951 nasce a Varano Borghi sulle rive del lago di Comabbio in Lombardia.
Dopo una breve parentesi veneziana, nel 1906 rientra a Milano e cresce
sotto la guida dei pittori Leonardo Bazzaro e poi Emilio Gola.
Nel 1918 realizza la sua prima mostra personale presso la galleria Giolli
ponendosi subito al centro dell’interesse di critica e mercato.
Maimeri si inserisce progressivamente e facilmente nel panorama
artistico italiano del primo 900 dal quale tuttavia si distacca dopo
l’avvento del fascismo. Nel 1923 insieme al fratello Carlo, chimico, rileva
il Mulino Blondel alla periferia di Milano e fonda una piccola azienda
produttrice di colori per belle arti che tra alterne vicende si svilupperà
nel tempo fino a divenire leader nel settore con marchio conosciuto in
tutto il mondo.
Nel 1929 ingaggia sulla stampa una battaglia contro la podesteria
milanese circa il piano regolatore che prevedeva la chiusura della
cerchia dei navigli. Importante testimonianza di questa impresa resta il
ciclo dei Trenta navigli di Milano.
Negli anni 30 oltre a consolidare l’attività imprenditoriale e realizzare
una serie di opere legate al mondo della musica si dedica ad una
attività teorico e letteraria che vedrà la redazione dei “Diari” (Carta,
1996) la messa a punto di un “Trattato sulla pittura” (Allemandi, 2010)
e un “Trattatazione sullo studio del colore”, questa ultima opera assai
aggiornata alle nascenti acquisizioni europee nell’ambito della Gestalt.
Recentemente la critica e gli storici, dopo decenni di oblio, hanno
intrapreso un approfondito percorso di riscoperta e valorizzazione del
maestro ponendolo tra gli artisti di spicco nel panorama dei primi del 900.
Di lui tra l’altro si sono occupati critici e studiosi quali Botta, Predaval,
Gianferrari, De Grada, Manazza, Tadini, Davossa, Biscottini, Rebora.
Il percorso della mostra
La mostra è ordinata nel rispetto dell’allora vigente classificazione
per temi o generi della rappresentazione. In totale tra dipinti a olio,
tempere, disegni e pastelli saranno esposte oltre 300 opere.
L’esposizione è divisa in un allestimento che nelle sezioni de La
Fabbrica e il Tabarin raccoglie il nodo tra arte e Industria e uno
spaccato della vita notturna e sociale dell’epoca.
Mentre le sezioni Musicisti e notturni, Navigli milanesi, Paesaggi
e Marine (Lombardia, Venezia, Roma, Ischia), Figure, Fiori, Nature
morte e Interni seguono episodi tematici.
Gli eventi collaterali
Una sezione della mostra, è dedicata alla storia della famiglia, alle
origini, alla nascita e allo sviluppo della fabbrica, nata da un sogno
tecnico-imprenditoriale dell’artista, a testimonianza della vastità e
della profondità dei suoi interessi. All’interno di quest’ultima sezione
è organizzata la performance interattiva dell’artista contemporaneo
Alessandro Gedda, un evento collaterale a dimostrazione della
prosecuzione del sogno originario e dell’evoluzione della produzione
dei colori e della loro applicazione nell’arte contemporanea.
con il patrocinio di: Museo dell’Accademia Russa di
Belle Arti di San Pietroburgo, Accademia Statale
Repin di San Pietroburgo, Istituto di pittura scultura
e architettura, Istituto Statale di Cultura, Museo di
Storia, Architettura, Arte e Paesaggio Tsaritsyno
Mosca, Governo di Mosca Dipartimento di Cultura,
Ambasciata d’Italia a Mosca Istituto Italiano di Cultura,
Consolato Generale d’Italia a San Pietroburgo, ICE -
Istituto Nazionale per il Commercio Estero, Regione
Lombardia, Comune di Milano, Comune di Mediglia,
Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
con il supporto di: Maimeri Spa, Chernaya Rechka Art,
Publishing Hause, Art School, Sifte Berti, Ciaccio Broker,
Zeroglass, Italcornici, Kempinski Hotel Moika 22.
Info: Maimeri S.p.a., via Gianni Maimeri, 1, 20060 Bettolino di Mediglia MI, tel. +39 02.90698.278
Immagine: Gianni Maimeri (1884-1951) Tabarin, 1914 olio su tela, cm 150x225
Inaugurazione 29 novembre
Mosca
Istituto Statale di Cultura, Museo di Storia, Architettura, Arte e Paesaggio Tsaritsyno
115569, Moscow, 1, Dolskaya Ulitsa, Tsaritsino
Ingresso libero