Oltre 200 fotografie tra cui le piu' note, come il ritratto della ragazza afgana dagli occhi verdi. Sono presentati i lavori piu' recenti: come il progetto "the last roll" - con le 32 immagini scattate utilizzando l'ultimo rullino prodotto dalla Kodak - e quelle degli ultimi viaggi in Thailandia e in Birmania con una serie di immagini dedicate al Buddismo, oltre a un inedito su Cuba.
Steve McCurry non è solo uno dei più grandi maestri della fotografia del nostro secolo,
premiato diverse volte con il World Press Photo Awards che si può considerare come una sorta di
premio Nobel della fotografia, ma è un punto di riferimento, anche in Italia, per un larghissimo
pubblico, soprattutto di giovani, che nelle sue fotografie riconoscono un modo di guardare il nostro
tempo e, in un certo senso, "si riconoscono".
Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry comincia presto a collaborare come fotografo con un
giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India e comporre il suo primo vero portfolio con
immagini del viaggio. Dopo la pubblicazione del suo primo lavoro importante sull’Afghanistan,
collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National
Geographic. Inviato su mille fronti di guerra, da Beirut alla Cambogia, dal Kuwait all’ex Jugoslavia,
all’Afghanistan, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di
testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell’agenzia
Magnum dal 1985, vincitore molti premi foto giornalistici, Steve McCurry è l’autore del celeberrimo
reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic
nel mondo.
Dal 3 dicembre 2011 al 29 aprile 2012, Steve McCurry sarà a Roma con una grande mostra
allestita al Museo d'Arte Contemporanea di Roma, negli spazi espositivi della Pelanda al
MACRO Testaccio. Uno dei maggiori protagonisti del progetto e della cultura dell'immagine in
Italia, Fabio Novembre, curerà la mostra e l’allestimento. Le foto sono state scelte non con
criteri spazio-temporali, ma per assonanza di soggetti e di emozioni, cercando i fili comuni e
gli impensabili legami che accomunano luoghi e persone seppure in latitudini diverse.
L’allestimento è pensato come un villaggio nomade con una serie di volumi che si
compenetrano tra loro per restituire quel senso di umanità che si respira nelle foto di
McCurry.
a cura di Fabio Novembre
La mostra comprenderà oltre 200 fotografie: non mancheranno alcune delle icone di McCurry,
come il celebre ritratto della ragazza afgana dagli occhi verdi, scattate nel corso degli oltre 30 anni
della sua straordinaria carriera di fotografo e di reporter; ma insieme ad una selezione del suo
vasto repertorio, saranno presentati per la prima volta i lavori più recenti, dal 2009 al 2011: il
progetto the last roll con le 32 immagini scattate in giro per il mondo utilizzando l'ultimo rullino
prodotto dalla Kodak, gli ultimi viaggi in Thailandia e in Birmania con una spettacolare serie
di immagini dedicate al Buddismo, un lavoro inedito su Cuba.
Ci sarà tutta la storia della ragazza afgana, con scatti mai visti e con il materiale raccolto in giro
per il mondo dallo stesso McCurry, che ci fa ripercorrere la storia di quella che è diventata una
vera e propria icona.
Sarà infine esposta una selezione delle sue “fotografie italiane", un magnifico omaggio all'Italia
nell'anno in cui festeggia il suo 150° anniversario , frutto dei ripetuti soggiorni effettuati nel corso di
quest'anno in varie città e regioni, dal Veneto alla Sicilia, appositamente per questo evento.
Dopo averci fatto conoscere i volti e i colori dell'Afghanistan, del Tibet e di quell'immenso crocevia
di popoli e culture che è l'Oriente, Steve McCurry ci proporrà un suo sguardo sull'Italia e sugli
italiani.
Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure,
speranze. «Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la
macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te», spiega McCurry. Veterano di
National Geographic, sempre in viaggio, più facilmente in qualche parte dell’Asia che non in
America, Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: «Perché già il solo
viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica
inesauribile».
La mostra è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma
Capitale - Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea
Roma, e da CIVITA, con la collaborazione dell’Agenzia SudEst57.
Steve MC Curry stampa con tecnologia Epson. Una scelta che - come ha avuto modo di dire in
varie occasioni – gli permette di ritrovare nelle sue immagini gli stessi colori e le stesse emozioni
che ha visto e ricorda del momento in cui ha scattato quella fotografia. Per questo Epson è a
fianco di Steve McCurry in questa mostra, e di tutti i fotografi che, per lavoro o per passione,
scelgono l’eccellenza.
La mostra è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale - Sovraintendenza ai Beni Culturali, dal MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma, e da CIVITA, con la collaborazione dell’Agenzia SudEst57.
Ufficio Stampa - Civita
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Zètema Progetto Cultura - Patrizia Morici, p.morici@zetema.it
Studio Novembre - Michela Bado, tel. +39 02 504104, press@novembre.it
Informazioni 060608 (tutti i giorni ore 9.00-21.00)
Sito web www.stevemccurryroma.it
Immagine: Steve McCurry, Sharbat Gula, ragazza afgana al campo profughi di Nasir Bagh vicino a Peshawar, Pakistan, 1984
Anteprima stampa 2 dicembre ore 12
Inaugurazione 2 dicembre ore 18
MACRO Testaccio
Orario: martedì-domenica ore 16.00-22.00;, chiuso lunedì, 24-25 e 31 dicembre, 1 gennaio
Biglietto d'ingresso
MACRO + MACRO Testaccio (valido 7 gg. per 1 solo ingresso a sito) Intero: € 11,00, ridotto: € 9,00
Per i cittadini residenti nel Comune di Roma (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza): intero: € 10, ridotto: € 8